“Srebrenica”, storia di guerra e di dolore

“Srebrenica”, storia di guerra e di dolore
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NOVARA - Riparte da una storia di guerra e dolore la stagione teatrale del Nuovo Faraggiana di Novara. Giovedì 12 gennaio alle 21 va in scena “Srebrenica” di e con Roberta Biagiarelli; la regia è di Simona Gonella. “Intorno al 9 luglio 1995 l’armata serbo-bosniaca attacca la Zona Protetta di Srebrenica e il territorio circostante – così nella scheda di presentazione dello spettacolo -. L’offensiva si protrae fino all’11 luglio, giorno in cui i serbo-bosniaci entrano in città. Seguono stupri, mutilazioni, esecuzioni di civili, sepolture di vivi, un massacro di novemila persone. Dopo tanti anni l’impegno professionale di Roberta Biagiarelli persevera nel ricordo di una delle pagine più oscure del Novecento. I gravissimi fronti di guerra aperti oggi nel mondo, con le emergenze umanitarie che causano, inducono a percepire il conflitto dei Balcani – nostri vicini di casa – come risolto e lontano nel tempo, quando tutto invece è ancora aperto e immobile, cristallizzato dentro a un presente fatto di macerie”. Sola sul palco, Roberta Bigiarelli per oltre un’ora diventa narratrice e portavoce di una storia “dove la ragione di Stato e gli interessi di politica internazionale hanno giocato con la vita di decine di migliaia di persone”. Uno spettacolo-testimonianza che vuole ricordare le vittime e puntare il dito contro i carnefici. C’è il rischio di semplificare quanto accaduto e di offendere il dolore di tante persone ma più forte è la volontà di dare voce a quegli eventi. Interi da 8 a 15 euro, ridotti da 7 a 12.
e.gr.

NOVARA - Riparte da una storia di guerra e dolore la stagione teatrale del Nuovo Faraggiana di Novara. Giovedì 12 gennaio alle 21 va in scena “Srebrenica” di e con Roberta Biagiarelli; la regia è di Simona Gonella. “Intorno al 9 luglio 1995 l’armata serbo-bosniaca attacca la Zona Protetta di Srebrenica e il territorio circostante – così nella scheda di presentazione dello spettacolo -. L’offensiva si protrae fino all’11 luglio, giorno in cui i serbo-bosniaci entrano in città. Seguono stupri, mutilazioni, esecuzioni di civili, sepolture di vivi, un massacro di novemila persone. Dopo tanti anni l’impegno professionale di Roberta Biagiarelli persevera nel ricordo di una delle pagine più oscure del Novecento. I gravissimi fronti di guerra aperti oggi nel mondo, con le emergenze umanitarie che causano, inducono a percepire il conflitto dei Balcani – nostri vicini di casa – come risolto e lontano nel tempo, quando tutto invece è ancora aperto e immobile, cristallizzato dentro a un presente fatto di macerie”. Sola sul palco, Roberta Bigiarelli per oltre un’ora diventa narratrice e portavoce di una storia “dove la ragione di Stato e gli interessi di politica internazionale hanno giocato con la vita di decine di migliaia di persone”. Uno spettacolo-testimonianza che vuole ricordare le vittime e puntare il dito contro i carnefici. C’è il rischio di semplificare quanto accaduto e di offendere il dolore di tante persone ma più forte è la volontà di dare voce a quegli eventi. Interi da 8 a 15 euro, ridotti da 7 a 12.
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