Cultura

Sui “Sentieri di luce” dell’Ottocento

Sui “Sentieri di luce” dell’Ottocento
Cultura 09 Maggio 2017 ore 12:10

NOVARA - Un tuffo nell’Ottocento a “passeggio” tra città e campagna, laghi e montagna. Sabato scorso a Novara taglio del nastro per la mostra “Sentieri di luce. In cammino con Morbelli e Nunes Vais” allestita nell’Arengo del Broletto. In campo Fondazione Cariplo e Fondazione Comunità Novarese Onlus per un viaggio emozionante tra storia e luoghi, monumenti e paesaggi.

Un grande evento espositivo che mette sotto i riflettori opere del patrimonio novarese accanto a dipinti di Fondazione Cariplo. Il percorso è curato dalla storica dell’arte Susanna Borlandelli con la collaborazione di Lucia Molino, responsabile della Collezione Cariplo. «Una splendida mostra – ha detto Alessandro Canelli, sindaco di Novara – che affronta un tema importante per Novara, un tema identitario. Grazie a Fondazione Cariplo per aver pensato alla nostra città. Anche il Comune ha voluto compartecipare con un contributo di 18.000 euro». L’evento si inserisce nel percorso virtuoso di Fondazione Cariplo: «Un investimento importante nel campo della cultura e dell’arte - sono parole della vice presidente Mariella Enoc, novarese -, un miliardo di euro in 25 anni, affinché questo patrimonio sia a disposizione del maggior numero di persone. L’arte non va difesa ma condivisa: è una grande leva economica, non è un costo ma un investimento. E soprattutto è innovazione culturale». Per Cesare Ponti, presidente della Fondazione Comunità Novarese, la mostra è «una grande occasione di valorizzazione del nostro patrimonio. Un percorso che dall’arte si apre all’impegno sociale e alla solidarietà in un territorio che si è sempre dimostrato molto generoso». La mostra nasce da un intento comune, ha detto Lucia Molino, «restituire cultura e valori identitari, raccontare l’impegno delle Fondazioni di comunità». Facendo «dialogare – ha aggiunto la curatrice, Susanna Borlandeli – due delle più grandi collezioni del Nord Italia dedicate all’Ottocento, creando percorsi vari, originali e anche inaspettati. Tre le sezioni in cui si articola la mostra che vuole valorizzare Novara e il suo territorio, una sorta di museo aperto. Tanti itinerari dalla città alla campagna, facendosi guidare dalla suggestione delle opere, per riscoprire piccole scintille di luce, attraverso l’evoluzione della pittura e i suoi diversi stili». Da Morbelli a Nunes Vais, da Giovanni Battista Ciolina a Mosè Bianchi. Un viaggio che ci porta anche ai 12 dipinti della collezione Giannoni restaurati da Federico Barberi grazie alla Fondazione Comunità Novarese: ora risplendono nell’allestimento museografico creato dagli architetti Ruggero Biondo e Daniele Moro. Poi un ricco calendario di eventi, la collaborazione con il Liceo Artistico “Casorati”, l’annullo filatelico grazie alla collaborazione con Poste Italiane e il bel catalogo dedito da SilvanaEditoriale. Il viaggio nell’Ottocento è solo all’inizio…

La mostra rimarrà allestita fino al 25 settembre con orario di visita da martedì a venerdì 9-12.30 e 14-19; sabato e domenica 10-19; chiuso il lunedì. Ingresso libero.

Eleonora Groppetti  

NOVARA - Un tuffo nell’Ottocento a “passeggio” tra città e campagna, laghi e montagna. Sabato scorso a Novara taglio del nastro per la mostra “Sentieri di luce. In cammino con Morbelli e Nunes Vais” allestita nell’Arengo del Broletto. In campo Fondazione Cariplo e Fondazione Comunità Novarese Onlus per un viaggio emozionante tra storia e luoghi, monumenti e paesaggi.

Un grande evento espositivo che mette sotto i riflettori opere del patrimonio novarese accanto a dipinti di Fondazione Cariplo. Il percorso è curato dalla storica dell’arte Susanna Borlandelli con la collaborazione di Lucia Molino, responsabile della Collezione Cariplo. «Una splendida mostra – ha detto Alessandro Canelli, sindaco di Novara – che affronta un tema importante per Novara, un tema identitario. Grazie a Fondazione Cariplo per aver pensato alla nostra città. Anche il Comune ha voluto compartecipare con un contributo di 18.000 euro». L’evento si inserisce nel percorso virtuoso di Fondazione Cariplo: «Un investimento importante nel campo della cultura e dell’arte - sono parole della vice presidente Mariella Enoc, novarese -, un miliardo di euro in 25 anni, affinché questo patrimonio sia a disposizione del maggior numero di persone. L’arte non va difesa ma condivisa: è una grande leva economica, non è un costo ma un investimento. E soprattutto è innovazione culturale». Per Cesare Ponti, presidente della Fondazione Comunità Novarese, la mostra è «una grande occasione di valorizzazione del nostro patrimonio. Un percorso che dall’arte si apre all’impegno sociale e alla solidarietà in un territorio che si è sempre dimostrato molto generoso». La mostra nasce da un intento comune, ha detto Lucia Molino, «restituire cultura e valori identitari, raccontare l’impegno delle Fondazioni di comunità». Facendo «dialogare – ha aggiunto la curatrice, Susanna Borlandeli – due delle più grandi collezioni del Nord Italia dedicate all’Ottocento, creando percorsi vari, originali e anche inaspettati. Tre le sezioni in cui si articola la mostra che vuole valorizzare Novara e il suo territorio, una sorta di museo aperto. Tanti itinerari dalla città alla campagna, facendosi guidare dalla suggestione delle opere, per riscoprire piccole scintille di luce, attraverso l’evoluzione della pittura e i suoi diversi stili». Da Morbelli a Nunes Vais, da Giovanni Battista Ciolina a Mosè Bianchi. Un viaggio che ci porta anche ai 12 dipinti della collezione Giannoni restaurati da Federico Barberi grazie alla Fondazione Comunità Novarese: ora risplendono nell’allestimento museografico creato dagli architetti Ruggero Biondo e Daniele Moro. Poi un ricco calendario di eventi, la collaborazione con il Liceo Artistico “Casorati”, l’annullo filatelico grazie alla collaborazione con Poste Italiane e il bel catalogo dedito da SilvanaEditoriale. Il viaggio nell’Ottocento è solo all’inizio…

La mostra rimarrà allestita fino al 25 settembre con orario di visita da martedì a venerdì 9-12.30 e 14-19; sabato e domenica 10-19; chiuso il lunedì. Ingresso libero.

Eleonora Groppetti  

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