Un pomeriggio di festa con Sant’Egidio, affinché nessuno si senta più straniero

Un pomeriggio di festa con Sant’Egidio, affinché nessuno si senta più straniero
Pubblicato:

NOVARA - Un pomeriggio di amicizia, incontro, racconto, canto e tanto altro. La Comunità di Sant’Egidio di Novara per ricordare i suoi 48 anni sceglie di fare festa con la gente dei quartieri dove è più presente con le sue attività. Si inizierà questo sabato nel quartiere di Sant’Agabio e di Sant’Andrea (per le circoscrizioni nord e nord-est, San Rocco e Sant’Antonio) con una festa che coinvolgerà persone di ogni età.

Tra i tanti amici saranno presenti i bambini delle Scuole della Pace, centri aperti dalla Comunità che aiutano l’inserimento scolastico dei minori, proponendo un modello educativo aperto agli altri, capace di superare barriere e discriminazioni, e quelli del Paese dell’Arcobaleno, che sognano un mondo ricco di solidarietà, di pace, dove anche l’ambiente sia salvaguardato. Parteciperanno alla festa i Giovani per la Pace, con la loro band, i disabili del movimento de “Gli Amici”, artisti dei colori che fanno della diversità l’allegria del mondo, e “Genti di Pace”, italiani e immigrati che insieme si impegnano perché nessuno sia più straniero e perché le diversità non costituiscano motivo di conflitto ma un’occasione per scoprire il valore dell’incontro con l’altro. Infine gli anziani della Comunità e del Movimento “Viva gli Anziani”, che accolgono la lunga vita come un dono e un’opportunità per rendere, con la loro presenza e la loro cultura, la nostra città più umana.

Sarà l’occasione per raccontare l’esperienza di Sant’Egidio e per fare festa in molti in un momento in cui c’è proprio bisogno di incontrarsi per vincere insieme la solitudine e la rassegnazione che le difficoltà e la crisi economica creano. Nel pomeriggio di sabato 20 febbraio gli appuntamenti sono contemporanei: a Sant’Agabio si farà festa a partire dalle 15,30 presso la palestra della Scuola Media “Bellini” con ingresso da via Fogazzaro, a Sant’Andrea dalle 15,30 presso la palestra della Scuola Media “Pajetta” in via Rivolta 6. L’invito è aperto a tutti.

Monica Curino


NOVARA - Un pomeriggio di amicizia, incontro, racconto, canto e tanto altro. La Comunità di Sant’Egidio di Novara per ricordare i suoi 48 anni sceglie di fare festa con la gente dei quartieri dove è più presente con le sue attività. Si inizierà questo sabato nel quartiere di Sant’Agabio e di Sant’Andrea (per le circoscrizioni nord e nord-est, San Rocco e Sant’Antonio) con una festa che coinvolgerà persone di ogni età.

Tra i tanti amici saranno presenti i bambini delle Scuole della Pace, centri aperti dalla Comunità che aiutano l’inserimento scolastico dei minori, proponendo un modello educativo aperto agli altri, capace di superare barriere e discriminazioni, e quelli del Paese dell’Arcobaleno, che sognano un mondo ricco di solidarietà, di pace, dove anche l’ambiente sia salvaguardato. Parteciperanno alla festa i Giovani per la Pace, con la loro band, i disabili del movimento de “Gli Amici”, artisti dei colori che fanno della diversità l’allegria del mondo, e “Genti di Pace”, italiani e immigrati che insieme si impegnano perché nessuno sia più straniero e perché le diversità non costituiscano motivo di conflitto ma un’occasione per scoprire il valore dell’incontro con l’altro. Infine gli anziani della Comunità e del Movimento “Viva gli Anziani”, che accolgono la lunga vita come un dono e un’opportunità per rendere, con la loro presenza e la loro cultura, la nostra città più umana.

Sarà l’occasione per raccontare l’esperienza di Sant’Egidio e per fare festa in molti in un momento in cui c’è proprio bisogno di incontrarsi per vincere insieme la solitudine e la rassegnazione che le difficoltà e la crisi economica creano. Nel pomeriggio di sabato 20 febbraio gli appuntamenti sono contemporanei: a Sant’Agabio si farà festa a partire dalle 15,30 presso la palestra della Scuola Media “Bellini” con ingresso da via Fogazzaro, a Sant’Andrea dalle 15,30 presso la palestra della Scuola Media “Pajetta” in via Rivolta 6. L’invito è aperto a tutti.

Monica Curino


Seguici sui nostri canali