Una ricercatrice novarese ai Proto Awards a Los Angeles

Una ricercatrice novarese ai Proto Awards a Los Angeles
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NOVARA, Una giovane ricercatrice novarese, al secondo anno di dottorato in Psicologia all’Università Cattolica di Milano, è stata la sola italiana invitata ai Proto Awards, cerimonia che si è recentemente svolta all’“Avalon Hollywood” a Los Angeles, a pochi passi da Hollywood, in California. Una cerimonia in cui vengono premiate le migliori idee in ambito realtà virtuale a livello mondiale. Una vera e propria nomination come negli Oscar cinematografici. Un’occasione in cui la ricercatrice ha conquistato la nomina di honoree, ossia è stata indicata tra le sei migliori esperienze in realtà virtuale create da studenti. Lei è Alice Chirico, 27 anni, che lavora all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e collabora con il laboratorio di Tecnologie applicate per la neuropsicologia (Applied Technology for neuropsychology”-ATNP-Lab) presso l’Istituto Auxologico Italiano di Milano, che fa capo al professor Giuseppe Riva, uno dei maggiori esperti a livello internazionale in tema di realtà virtuale. L’importante cerimonia di premiazione, lo scorso 8 ottobre. Alice ha presentato un progetto che, mediante la realtà virtuale, punta ad aiutare pazienti che soffrono di disturbi alimentari e obesità, attraverso un’esperienza paradossale in realtà virtuale. Titolo del progetto, come spiega la stessa ricercatrice novarese, «“My real virtual body: body swapping in virtual reality”. Si tratta di un progetto che vuole dare una mano alle persone che soffrono di disturbi alimentari ed obesità, e lo fa ricorrendo alla tecnologia, al mondo virtuale». La seconda parte del titolo del progetto che ha portato a conquistare il titolo di Honoree ad Alice, tradotta, significa all’incirca: “scambiare il proprio corpo – con un altro -  in realtà virtuale”.E questo è quanto porta avanti il progetto, premiato a Los Angeles nella categoria “Best Student Experience”. «Nel progetto realizzato si mostra un’illusione percettiva che riguarda due modalità sensoriali: il tatto e la vista. Il partecipante indossa un visore di realtà virtuale e osserva il suo corpo virtuale in prima persona come se si stesse guardando la pancia. In particolare, vede una mano virtuale che tocca la “pancia” del suo corpo virtuale in modo concomitante o meno all’effettivo tocco dello sperimentatore nella realtà. Uno studio, una tecnologia, quella virtuale applicata a differenti patologie, in cui credo molto e che sta facendo passi da gigante. Il progetto è nato dal team di ricerca del laboratorio ATNPLAB. Uno spazio in cui studiamo proprio come usare le nuove tecnologie per il benessere delle persone, uno studio che mi ha consentito di volare a Hollywood e vedere che la realtà virtuale non è solo il futuro ma anche e soprattutto il presente. Per me un grande orgoglio esserne parte».Monica Curino
Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola giovedì 27 ottobre

NOVARA, Una giovane ricercatrice novarese, al secondo anno di dottorato in Psicologia all’Università Cattolica di Milano, è stata la sola italiana invitata ai Proto Awards, cerimonia che si è recentemente svolta all’“Avalon Hollywood” a Los Angeles, a pochi passi da Hollywood, in California. Una cerimonia in cui vengono premiate le migliori idee in ambito realtà virtuale a livello mondiale. Una vera e propria nomination come negli Oscar cinematografici. Un’occasione in cui la ricercatrice ha conquistato la nomina di honoree, ossia è stata indicata tra le sei migliori esperienze in realtà virtuale create da studenti. Lei è Alice Chirico, 27 anni, che lavora all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e collabora con il laboratorio di Tecnologie applicate per la neuropsicologia (Applied Technology for neuropsychology”-ATNP-Lab) presso l’Istituto Auxologico Italiano di Milano, che fa capo al professor Giuseppe Riva, uno dei maggiori esperti a livello internazionale in tema di realtà virtuale. L’importante cerimonia di premiazione, lo scorso 8 ottobre. Alice ha presentato un progetto che, mediante la realtà virtuale, punta ad aiutare pazienti che soffrono di disturbi alimentari e obesità, attraverso un’esperienza paradossale in realtà virtuale. Titolo del progetto, come spiega la stessa ricercatrice novarese, «“My real virtual body: body swapping in virtual reality”. Si tratta di un progetto che vuole dare una mano alle persone che soffrono di disturbi alimentari ed obesità, e lo fa ricorrendo alla tecnologia, al mondo virtuale». La seconda parte del titolo del progetto che ha portato a conquistare il titolo di Honoree ad Alice, tradotta, significa all’incirca: “scambiare il proprio corpo – con un altro -  in realtà virtuale”.E questo è quanto porta avanti il progetto, premiato a Los Angeles nella categoria “Best Student Experience”. «Nel progetto realizzato si mostra un’illusione percettiva che riguarda due modalità sensoriali: il tatto e la vista. Il partecipante indossa un visore di realtà virtuale e osserva il suo corpo virtuale in prima persona come se si stesse guardando la pancia. In particolare, vede una mano virtuale che tocca la “pancia” del suo corpo virtuale in modo concomitante o meno all’effettivo tocco dello sperimentatore nella realtà. Uno studio, una tecnologia, quella virtuale applicata a differenti patologie, in cui credo molto e che sta facendo passi da gigante. Il progetto è nato dal team di ricerca del laboratorio ATNPLAB. Uno spazio in cui studiamo proprio come usare le nuove tecnologie per il benessere delle persone, uno studio che mi ha consentito di volare a Hollywood e vedere che la realtà virtuale non è solo il futuro ma anche e soprattutto il presente. Per me un grande orgoglio esserne parte».Monica Curino
Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola giovedì 27 ottobre

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