WoodArc conquista il castello di Novara con i suoi mattoncini
L'opera prenderà forma dal 7 marzo nella Sala delle Colonne per essere poi "demolita" il 6 aprile
Dopo Casa Bossi un altro edificio storico della città ospita le creazioni dell’artista Raffaele Savoldi. Nuova tappa della sua mostra
“Studio di Luce” all’interno del progetto artistico proposto sul territorio. Grazie alla collaborazione con ATL Terre dell’Alto Piemonte, sede di Novara, e Fondazione Castello di Novara e il patrocinio del Comune di Novara, dal 7 marzo al 6 aprile appuntamento nella Sala delle Colonne dove l’artista di Grignasco realizzerà la sua opera con i mattoncini Kaplà, ormai una vera e propria firma di Salvoldi.
"Spazio" è la parola chiave
L'installazione prederà forma tra martedì 7 e mercoledì 8 marzo alla presenza del pubblico che potrà assistere e interagire con l’artista e dare il proprio contributo. Sarà un’opera unica e irripetibile, pensata appositamente per interagire con gli spazi messi a disposizione da Fondazione Castello.
I mattoncini di legno di pino marittimo naturale sono semplicemente assemblati grazie all’abilità dell’artista e non incollati insieme, pronti per essere utilizzati a creare infinite opere. "L’arte contemporanea – ha detto Maria Rosa Fagnoni in conferenza stampa, parlando a nome di ATL e Fondazione Castello – diventa arte partecipata negli spazi del Castello che si presta in modo magnifico a ospitare evento di questo
tipo. Una iniziativa che può diventare grande volano per il Castello e il territorio. Salvoldi ha già operato a Casa Bossi lasciando impronte temporanee con grandissimo risultato; poi a Villa Caccia. Felice il connubio tra i luoghi antonelliani e le opere di Salvoldi: spazi perfetti in cui si esprime la verticalità dell’architetto ripresa dalle creazioni di Salvoldi".
Grazie a queste installazioni, giocate sulla verticalità, l’artista vuole contribuire a ridare vita a luoghi ricchi di storia e fascino, sia al Castello sia a Vaprio d’Agogna, negli spazi di Villa Bono, dove è attualmente presente con le sue installazioni: "Lo spazio – ha detto Salvoldi – è la parola chiave del progetto. In Italia ci sono tanti palazzi storici ricchi di saloni che sono vuoti. Dobbiamo fare in modo che le persone tornino ad abitare questi spazi, creando anche un ritorno a livello economico. Durante il lockdown, quando la mia attività si è fermata, è nata l’idea di sviluppare più in grande l’utilizzo dei mattoncini. Quando il soffitto di casa mia non era più sufficiente ho dovuto cercare altri spazi".
Ecco l’approdo a Casa Bossi lo scorso settembre e ora il Castello: "C’è un impreziosimento reciproco tra luogo e opere. Non so mai cosa andrò a creare: mi guida l’ispirazione del momento. E anche la collaborazione delle persone che assistono e interagiscono con la mia opera in quello che è un cantiere, un processo artistico dinamico. Lo stesso che avverrà anche a Novara".
Il commento di Maurizia Rebola, presidente della Fondazione Castello: «L’arte contemporanea entra in Castello e con questo evento Fondazione Castello, insieme ad altri che sono in via di definizione, ha come obiettivo di attirare visitatori da ambiti e interessi diversi. Vogliamo invitare a vivere le sale del Castello, contenitori di eventi in movimento e che mirano sempre di più a far rete sul territorio e a far vivere questo spazio culturale dai novaresi e non solo".
Giovedì 6 aprile alle 17.30 il culmine dell’evento al Castello con la demolizione dell’opera: ancora una volta adulti e bambini potranno essere parte attiva di un processo artistico.
Servizio a cura di Eleonora Groppetti per il Corriere di Novara