60 anni d’Unione europea: «Ma non ha salvaguardato le nostre eccellenze»

Capitolo “Brexit”. L’europarlamentare di Alba aveva gia? espresso una sua opinione all’indomani del referendum con il quale la maggioranza dei cittadini britannici aveva manifestato la volonta? di lasciare l’Unione: «Allora come oggi l’ho definita una “sveglia” che, a lungo termine, non portera? bene al Regno Unito. Non credo che sia un bene, ma al tempo stesso ritengo che possa essere uno stimolo per qualcuno dei nostri affinche? possa cambiare mentalita?». Europeista convinto, anche se a volte “eurocritico” (ma non sicuramente “euroscettico”), Cirio si considera «prima di tutto italiano. E da sempre mi batto perche? il nostro Paese possa avere piu? voce in capitolo nelle istituzioni comunitarie a tutela dei suoi prodotti, delle sue aziende, del suo territorio». Un “Made in Italy” da salvaguardare, a tutti i livelli, con un occhio particolare al Piemonte e alle sue diverse realta?:
«Per quanto riguarda il Novarese e il Vercellese - ha spiegato - sto lavorando a una mobilitazione generale del comparto risicolo. Purtroppo, anche da questo punto di vista l’Europa si merita un brutto voto in pagella. Le nostre eccellenze non sono sufficiente- mente salvaguardate. A Bruxelles mi sto battendo affinche? ulteriori accordi con i Paesi produttori del Sud-Est asiatico non passino, ma occorre che anche le nostre istituzioni del territorio facciano sentire sempre di piu? la loro voce». Perche? l’Alto Piemonte, come il resto della regione, deve essere tutelato per quello che gia? offre e per quello che ancora puo? offrire in tanti altri settori.
Capitolo “Brexit”. L’europarlamentare di Alba aveva gia? espresso una sua opinione all’indomani del referendum con il quale la maggioranza dei cittadini britannici aveva manifestato la volonta? di lasciare l’Unione: «Allora come oggi l’ho definita una “sveglia” che, a lungo termine, non portera? bene al Regno Unito. Non credo che sia un bene, ma al tempo stesso ritengo che possa essere uno stimolo per qualcuno dei nostri affinche? possa cambiare mentalita?». Europeista convinto, anche se a volte “eurocritico” (ma non sicuramente “euroscettico”), Cirio si considera «prima di tutto italiano. E da sempre mi batto perche? il nostro Paese possa avere piu? voce in capitolo nelle istituzioni comunitarie a tutela dei suoi prodotti, delle sue aziende, del suo territorio». Un “Made in Italy” da salvaguardare, a tutti i livelli, con un occhio particolare al Piemonte e alle sue diverse realta?:
«Per quanto riguarda il Novarese e il Vercellese - ha spiegato - sto lavorando a una mobilitazione generale del comparto risicolo. Purtroppo, anche da questo punto di vista l’Europa si merita un brutto voto in pagella. Le nostre eccellenze non sono sufficiente- mente salvaguardate. A Bruxelles mi sto battendo affinche? ulteriori accordi con i Paesi produttori del Sud-Est asiatico non passino, ma occorre che anche le nostre istituzioni del territorio facciano sentire sempre di piu? la loro voce». Perche? l’Alto Piemonte, come il resto della regione, deve essere tutelato per quello che gia? offre e per quello che ancora puo? offrire in tanti altri settori.