Agognate: altra lettera di ReteTerraNovara al sindaco

Agognate: altra lettera di ReteTerraNovara al sindaco
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NOVARA – Prosegue la battaglia di ReteTerraNovara sulla vicenda di Agognate. Come si legge in un comunicato stampa, “dopo la comunicazione ufficiale del 23 marzo da parte del sindaco della decisione di ridurre da 1 milione a 600.000 metri quadrati la superficie dei terreni agricoli di Agognate da trasformare in aree per la logistica, ReteTerraNovara ha redatto una nuova lettera da inviare al primo cittadino, alle consigliere e ai consiglieri comunali”.

“Premesso – prosegue la nota stampa - che non era è non è una questione di riduzione, con la nuova lettera si chiede di rispettare le norme del piano regolatore che destinano i terreni di Agognate ad attività agricole, di non assumere decisioni che comportino ulteriori distruzioni di aree agricole e verdi, di promuovere una politica urbanistica che si basi sulla ristrutturazione ed il recupero di edifici industriali ed abitativi dismessi”.

Al momento, intanto, oltre mille sono le firme già raccolte in questa nuova lettera (in neppure un mese), firme che si vanno ad aggiungere alle tremila della missiva precedente.

mo.c.


NOVARA – Prosegue la battaglia di ReteTerraNovara sulla vicenda di Agognate. Come si legge in un comunicato stampa, “dopo la comunicazione ufficiale del 23 marzo da parte del sindaco della decisione di ridurre da 1 milione a 600.000 metri quadrati la superficie dei terreni agricoli di Agognate da trasformare in aree per la logistica, ReteTerraNovara ha redatto una nuova lettera da inviare al primo cittadino, alle consigliere e ai consiglieri comunali”.

“Premesso – prosegue la nota stampa - che non era è non è una questione di riduzione, con la nuova lettera si chiede di rispettare le norme del piano regolatore che destinano i terreni di Agognate ad attività agricole, di non assumere decisioni che comportino ulteriori distruzioni di aree agricole e verdi, di promuovere una politica urbanistica che si basi sulla ristrutturazione ed il recupero di edifici industriali ed abitativi dismessi”.

Al momento, intanto, oltre mille sono le firme già raccolte in questa nuova lettera (in neppure un mese), firme che si vanno ad aggiungere alle tremila della missiva precedente.

mo.c.

 

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