Banco - Bpm: firmato l’atto di fusione

Banco - Bpm: firmato l’atto di fusione
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Banco Bpm è ormai pronta ad “entrare in azione”. Nella giornata di martedì, davanti al notaio Carlo Marchetti a Milano, Banco Popolare e Banca Popolare di Milano hanno infatti stipulato l’atto di fusione che sarà attuato attraverso la costituzione di una nuova società chiamata, appunto, Banco Bpm spa. La fusione avrà efficacia dal 1° gennaio 2017, previo rilascio delle autorizzazioni da parte di Borsa Italiana e Consob e previa iscrizione dell’atto di fusione presso i Registri delle Imprese di Verona e di Milano. Una volta ottenute le autorizzazioni, le azioni Banco Bpm saranno quotate sul mercato telematico azionario a partire da 2 gennaio. Ovviamente, ricordano in una nota Banco Popolare e Bpm, la fusione determinerà l’annullamento di tutte le azioni del Banco e di Bpm in circolazione, che verranno sostituite sulla base dei rapporti di cambio determinati nel Progetto di fusione approvato dalle assemblee dei soci delle due banche lo scorso 15 ottobre: 1 azione Banco Bpm ogni 1 azione Banco Popolare e 1 azione Banco Bpm ogni 6,386 azioni Bpm.

Dunque il 2017 si aprirà all’insegna delle novità. Ma anche delle incognite. Ad esempio: che accadrà ad organismi come la Fondazione Banca popolare per il territorio, che da sempre svolgono un prezioso ruolo di supporto del contesto sociale e culturale in cui operano? Il presidente della Fondazione, Franco Zanetta, ha approfittato della consueta conferenza stampa di fine anno per chiarire i dubbi: «La Fondazione, che è nata nel 2002 all’indomani della fusione con Verona per continuare a svolgere quelle attività benefiche che la Banca popolare di Novara ha sempre svolto sul territorio, manterrà inalterata la sua attività. Nello statuto della nuova società Banco Bpm è infatti stabilita, esattamente come accadeva con il Banco, una percentuale di utili da destinare alle Fondazioni. Una cifra che ovviamente non è possibile quantificare fin d’ora, ma che siamo certi sarà garantita anche qualora gli utili dovessero essere inferiori al previsto. Negli ultimi anni riusciamo ad erogare una media di 1.300.000 - 1.400.000 euro: una cifra certamente non elevatissima e che dobbiamo cercare di utilizzare al meglio».

Altra cosa che fa ben sperare sul futuro della Fondazione, ha sottolineato Zanetta, «è che la Popolare di Milano, che non ha una sua Fondazione, si sta muovendo per costituirne una: abbiamo avuto anche diversi contatti in questo senso. Questo significa che la nostra è un’esperienza positiva, che funziona. E che, in un contesto come l’attuale, le Fondazioni rappresentano la “faccia” positiva di un mondo - quello bancario - sempre più (e non sempre a ragione, in verità) demonizzato».

Laura Cavalli

Banco Bpm è ormai pronta ad “entrare in azione”. Nella giornata di martedì, davanti al notaio Carlo Marchetti a Milano, Banco Popolare e Banca Popolare di Milano hanno infatti stipulato l’atto di fusione che sarà attuato attraverso la costituzione di una nuova società chiamata, appunto, Banco Bpm spa. La fusione avrà efficacia dal 1° gennaio 2017, previo rilascio delle autorizzazioni da parte di Borsa Italiana e Consob e previa iscrizione dell’atto di fusione presso i Registri delle Imprese di Verona e di Milano. Una volta ottenute le autorizzazioni, le azioni Banco Bpm saranno quotate sul mercato telematico azionario a partire da 2 gennaio. Ovviamente, ricordano in una nota Banco Popolare e Bpm, la fusione determinerà l’annullamento di tutte le azioni del Banco e di Bpm in circolazione, che verranno sostituite sulla base dei rapporti di cambio determinati nel Progetto di fusione approvato dalle assemblee dei soci delle due banche lo scorso 15 ottobre: 1 azione Banco Bpm ogni 1 azione Banco Popolare e 1 azione Banco Bpm ogni 6,386 azioni Bpm.

Dunque il 2017 si aprirà all’insegna delle novità. Ma anche delle incognite. Ad esempio: che accadrà ad organismi come la Fondazione Banca popolare per il territorio, che da sempre svolgono un prezioso ruolo di supporto del contesto sociale e culturale in cui operano? Il presidente della Fondazione, Franco Zanetta, ha approfittato della consueta conferenza stampa di fine anno per chiarire i dubbi: «La Fondazione, che è nata nel 2002 all’indomani della fusione con Verona per continuare a svolgere quelle attività benefiche che la Banca popolare di Novara ha sempre svolto sul territorio, manterrà inalterata la sua attività. Nello statuto della nuova società Banco Bpm è infatti stabilita, esattamente come accadeva con il Banco, una percentuale di utili da destinare alle Fondazioni. Una cifra che ovviamente non è possibile quantificare fin d’ora, ma che siamo certi sarà garantita anche qualora gli utili dovessero essere inferiori al previsto. Negli ultimi anni riusciamo ad erogare una media di 1.300.000 - 1.400.000 euro: una cifra certamente non elevatissima e che dobbiamo cercare di utilizzare al meglio».

Altra cosa che fa ben sperare sul futuro della Fondazione, ha sottolineato Zanetta, «è che la Popolare di Milano, che non ha una sua Fondazione, si sta muovendo per costituirne una: abbiamo avuto anche diversi contatti in questo senso. Questo significa che la nostra è un’esperienza positiva, che funziona. E che, in un contesto come l’attuale, le Fondazioni rappresentano la “faccia” positiva di un mondo - quello bancario - sempre più (e non sempre a ragione, in verità) demonizzato».

Laura Cavalli

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