Canelli: «Rivedo il Musa e Agognate non è priorità»

Canelli: «Rivedo il Musa e Agognate non è priorità»
Pubblicato:

NOVARA - La prima telefonata, appena presa coscienza della vittoria, domenica notte, Alessandro Canelli l’ha fatta ai genitori. Pochissimi che erano vicini a lui se ne sono accorti. La prima domanda che gli facciamo nel suo ufficio in municipio riguarda questo suo aspetto molto privato, lontano dai toni enfatici dei festeggiamenti: «Ho voluto comunicare la notizia a mio padre perchè so quanto era sulle spine. Mio padre più di vent’anni fa ha avuto problemi di salute che l’hanno invalidato. So quanto ha lottato e sofferto. Volevo renderlo partecipe e anche ringraziarlo del supporto datomi».

Quando comunicherà la sua squadra di governo??«Sto aspettando alcune risposte di assessori esterni e penso che entro la fine della settimana annuncerò i nomi di tutti i nove assessoriUfficialmente posso solo anticipare che terrò per me la delega alla cultura e ai rapporti con l’università. Il vicesindaco l’avevo già annunciato e sarà Angelo Sante Bongo di Fratelli d’Italia. Sui nomi usciti in questi giorni sui giornali, posso soltanto dire che alcuni sono azzeccati, solo alcuni però, ma non voglio per ora confermarlo, tutto può ancora cambiare. Diciamo che per i sette noni è fatta. Stiamo valutando con attenzione sulla base dei profili che abbiamo, la compatibilità con i ruoli che vogliamo assegnare».

 

Lei ha detto che vuole essere il sindaco di tutti i Novaresi. In realtà metà elettorato non ha partecipato al voto. Come pensa di riavvicinare questi delusi?

«Il distacco, il disamoramento dalla politica è un fatto nazionale. Un atteggiamento che ha colpito anche una realtà come quella delle elezioni amministrative che solitamente interessavano di più la gente. Premesso questo, penso che l’amministrazione uscente ha avuto la colpa di dividere Novara in cittadini di serie A e di serie B. Cosa vogliamo fare per invertire la tendenza? La porta del Comune deve sempre essere aperta per tutti. Innanzitutto i giorni di ricevimento di sindaco e assessori saranno più di uno a settimana. Credo che deve essere il Comune che segue i cittadini più che i cittadini che si rivolgono al Comune. Un sindaco per svolgere bene il proprio incarico deve stare in mezzo alla gente e testare direttamente le varie realtà cittadine».

 

Tra i temi toccati in campagna elettorale e messi da voi sotto accusa ve ne sono diversi su cui dovrete prendere delle decisioni. Uno degli argomenti “dolenti” per l’ex sindaco Ballarè è il caso della variazione d’uso di un area agricola ad Agognate per farne un polo logistico. Come vi comporterete su questa vicenda?

«Agognate non è una priorità per questa città. Come hanno in passato evidenziato anche ambienti imprenditoriali, sono altre le esigenze. Soprattutto non c’è mai stato spiegato dall’ex sindaco, nonostante ad ottobre ci avesse assicurato che ci avrebbe mostrato la documentazione, quale sarebbe il livello di interesse pubblico che l’espansione avrebbe portato, una trasformazione d’uso che genera un così alto plusvalore. Credo inoltre sia stato poco serio sventolare cifre di ipotetici posti di lavoro solo per promuovere un’operazione di questo genere. Bisogna avere una visione più ampia e capire ad esempio che deve essere il Cim ad essere valorizzato, come ha detto recentemente anche il presidente della Regione Chiamparino».

 

Il Musa è un altro dei cavalli di battaglia che hanno infiammato la campagna elettorale. Quali correttivi vi saranno?

«Premesso che non è possibile abolirlo, essendo stato firmato un contratto per nove anni, si possono però portare dei correttivi. Il progetto Musa è stato pensato e realizzato male. Si è penalizzato coloro che usano l’automobile per recarsi al lavoro. Si è scelto di applicarlo in un’area esageratamente estesa»

Massimo Delzoppo

 

Leggi l’intervista integrale sul Corriere di Novara di giovedì 23 giugno 2016 

NOVARA - La prima telefonata, appena presa coscienza della vittoria, domenica notte, Alessandro Canelli l’ha fatta ai genitori. Pochissimi che erano vicini a lui se ne sono accorti. La prima domanda che gli facciamo nel suo ufficio in municipio riguarda questo suo aspetto molto privato, lontano dai toni enfatici dei festeggiamenti: «Ho voluto comunicare la notizia a mio padre perchè so quanto era sulle spine. Mio padre più di vent’anni fa ha avuto problemi di salute che l’hanno invalidato. So quanto ha lottato e sofferto. Volevo renderlo partecipe e anche ringraziarlo del supporto datomi».

Quando comunicherà la sua squadra di governo??«Sto aspettando alcune risposte di assessori esterni e penso che entro la fine della settimana annuncerò i nomi di tutti i nove assessoriUfficialmente posso solo anticipare che terrò per me la delega alla cultura e ai rapporti con l’università. Il vicesindaco l’avevo già annunciato e sarà Angelo Sante Bongo di Fratelli d’Italia. Sui nomi usciti in questi giorni sui giornali, posso soltanto dire che alcuni sono azzeccati, solo alcuni però, ma non voglio per ora confermarlo, tutto può ancora cambiare. Diciamo che per i sette noni è fatta. Stiamo valutando con attenzione sulla base dei profili che abbiamo, la compatibilità con i ruoli che vogliamo assegnare».

 

Lei ha detto che vuole essere il sindaco di tutti i Novaresi. In realtà metà elettorato non ha partecipato al voto. Come pensa di riavvicinare questi delusi?

«Il distacco, il disamoramento dalla politica è un fatto nazionale. Un atteggiamento che ha colpito anche una realtà come quella delle elezioni amministrative che solitamente interessavano di più la gente. Premesso questo, penso che l’amministrazione uscente ha avuto la colpa di dividere Novara in cittadini di serie A e di serie B. Cosa vogliamo fare per invertire la tendenza? La porta del Comune deve sempre essere aperta per tutti. Innanzitutto i giorni di ricevimento di sindaco e assessori saranno più di uno a settimana. Credo che deve essere il Comune che segue i cittadini più che i cittadini che si rivolgono al Comune. Un sindaco per svolgere bene il proprio incarico deve stare in mezzo alla gente e testare direttamente le varie realtà cittadine».

 

Tra i temi toccati in campagna elettorale e messi da voi sotto accusa ve ne sono diversi su cui dovrete prendere delle decisioni. Uno degli argomenti “dolenti” per l’ex sindaco Ballarè è il caso della variazione d’uso di un area agricola ad Agognate per farne un polo logistico. Come vi comporterete su questa vicenda?

«Agognate non è una priorità per questa città. Come hanno in passato evidenziato anche ambienti imprenditoriali, sono altre le esigenze. Soprattutto non c’è mai stato spiegato dall’ex sindaco, nonostante ad ottobre ci avesse assicurato che ci avrebbe mostrato la documentazione, quale sarebbe il livello di interesse pubblico che l’espansione avrebbe portato, una trasformazione d’uso che genera un così alto plusvalore. Credo inoltre sia stato poco serio sventolare cifre di ipotetici posti di lavoro solo per promuovere un’operazione di questo genere. Bisogna avere una visione più ampia e capire ad esempio che deve essere il Cim ad essere valorizzato, come ha detto recentemente anche il presidente della Regione Chiamparino».

 

Il Musa è un altro dei cavalli di battaglia che hanno infiammato la campagna elettorale. Quali correttivi vi saranno?

«Premesso che non è possibile abolirlo, essendo stato firmato un contratto per nove anni, si possono però portare dei correttivi. Il progetto Musa è stato pensato e realizzato male. Si è penalizzato coloro che usano l’automobile per recarsi al lavoro. Si è scelto di applicarlo in un’area esageratamente estesa»

Massimo Delzoppo

 

Leggi l’intervista integrale sul Corriere di Novara di giovedì 23 giugno 2016 

Seguici sui nostri canali