Capitali dall’estero: rientrati 500 milioni

Ammonta a circa 467 milioni di euro la prima stima del gettito fiscale che verrà recuperato in Piemonte (35 milioni circa a Novara) attraverso la “voluntary disclosure”, la procedura di rientro volontario per l’emersione dei capitali detenuti all’estero. Il totale effettivo sarà determinato al termine degli accertamenti svolti dagli Uffici dell’Agenzia delle Entrate che stabiliranno nel dettaglio le imposte da versare dopo aver vagliato le singole concrete fattispecie “autodenunciate” dal contribuente. La  notizia era “passata” sotto traccia nel dicembre scorso tra il Natale imminente e gli scarsi dati regionali e provinciali a disposizione e torna alla ribalta prepotentemente nei giorni in cui è scoppiato lo scandalo dei “Panama papers”.

In Italia e a Novara

In Italia il gettito stimato  al netto degli interessi ammonta a oltre 3,8 miliardi di euro e lo  si ricava applicando aliquote medie prudenziali agli oltre 59 miliardi e 500 milioni di euro di attività per le quali è stata chiesta la regolarizzazione. Considerando gli interessi, l’introito  finale - secondo le Entrate - potrà facilmente raggiungere circa 4 miliardi. Le “cifre” della voluntary disclosure in Piemonte - cioè le istanze pervenute in Piemonte da parte di cittadini ed imprese per aderire alla collaborazione volontaria sono state 17.442 (circa 1.350  nel Novarese che  rappresenta demograficamete l’8% della Regione) e hanno fatto emergere circa 6,9 miliardi di attività finanziarie e patrimoniali costituite o detenute fuori dai confini nazionali, finora sconosciute al fisco (nel Novarese, sempre statisticamente parlando, si tratterebbe di una cifra valoriale vicina ai 530 milioni di euro per un gettito fiscale, come detto, stimato in circa 35 milioni milioni). Una parte consistente è già rientrata nel territorio nazionale, per un valore di circa 2,2 miliardi di euro (statisticamente 170 milioni di euro in provincia di Novara).

Roberto Azzoni

Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 18 aprile 2016

Ammonta a circa 467 milioni di euro la prima stima del gettito fiscale che verrà recuperato in Piemonte (35 milioni circa a Novara) attraverso la “voluntary disclosure”, la procedura di rientro volontario per l’emersione dei capitali detenuti all’estero. Il totale effettivo sarà determinato al termine degli accertamenti svolti dagli Uffici dell’Agenzia delle Entrate che stabiliranno nel dettaglio le imposte da versare dopo aver vagliato le singole concrete fattispecie “autodenunciate” dal contribuente. La  notizia era “passata” sotto traccia nel dicembre scorso tra il Natale imminente e gli scarsi dati regionali e provinciali a disposizione e torna alla ribalta prepotentemente nei giorni in cui è scoppiato lo scandalo dei “Panama papers”.

In Italia e a Novara

In Italia il gettito stimato  al netto degli interessi ammonta a oltre 3,8 miliardi di euro e lo  si ricava applicando aliquote medie prudenziali agli oltre 59 miliardi e 500 milioni di euro di attività per le quali è stata chiesta la regolarizzazione. Considerando gli interessi, l’introito  finale - secondo le Entrate - potrà facilmente raggiungere circa 4 miliardi. Le “cifre” della voluntary disclosure in Piemonte - cioè le istanze pervenute in Piemonte da parte di cittadini ed imprese per aderire alla collaborazione volontaria sono state 17.442 (circa 1.350  nel Novarese che  rappresenta demograficamete l’8% della Regione) e hanno fatto emergere circa 6,9 miliardi di attività finanziarie e patrimoniali costituite o detenute fuori dai confini nazionali, finora sconosciute al fisco (nel Novarese, sempre statisticamente parlando, si tratterebbe di una cifra valoriale vicina ai 530 milioni di euro per un gettito fiscale, come detto, stimato in circa 35 milioni milioni). Una parte consistente è già rientrata nel territorio nazionale, per un valore di circa 2,2 miliardi di euro (statisticamente 170 milioni di euro in provincia di Novara).

Roberto Azzoni

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