Confagricoltura: «Ancora pochi i giovani imprenditori agricoli»

Confagricoltura: «Ancora pochi i giovani imprenditori agricoli»
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NOVARA – Le aziende condotte da giovani agricoltori sono il 6,6% del totale delle imprese agricole italiane. Lo conferma la ricerca nazionale del Centro Studi Confagricoltura sulla base dei dati di Unioncamere. In Piemonte la percentuale dei conduttori under 35 scende a 5,9%, per un totale di 3.305 aziende su 55.681 imprese agricole in attività.
Il dato subalpino rispecchia quello italiano: tutte le regioni registrano una variazione in negativo del numero di aziende agricole e dei giovani under 35 conduttori di tali imprese. L’eccezione in positivo a questa tendenza è rappresentata esclusivamente dal Trentino Alto Adige, dove entrambe i saldi sono positivi.

NOVARA – Le aziende condotte da giovani agricoltori sono il 6,6% del totale delle imprese agricole italiane. Lo conferma la ricerca nazionale del Centro Studi Confagricoltura sulla base dei dati di Unioncamere. In Piemonte la percentuale dei conduttori under 35 scende a 5,9%, per un totale di 3.305 aziende su 55.681 imprese agricole in attività.
Il dato subalpino rispecchia quello italiano: tutte le regioni registrano una variazione in negativo del numero di aziende agricole e dei giovani under 35 conduttori di tali imprese. L’eccezione in positivo a questa tendenza è rappresentata esclusivamente dal Trentino Alto Adige, dove entrambe i saldi sono positivi.
I giovani in agricoltura sono ancora troppo pochi, nonostante la crescita dell’interesse verso il settore primario, confermato dal boom di iscritti agli istituti e alla facoltà di agraria. Ma il sistema non decolla: in 5 anni si sono perse in Piemonte oltre 7.000 imprese agricole; in Italia oltre 93.000 nello stesso periodo. In provincia di Novara, le aziende agricole, secondo i dati di Unioncamere, sono in calo nel 2014 dell’1,78% sul 2013. Segno meno anche nel Vco, dove le aziende agricole sono diminuite dello 0,43%.
Soltanto nell’ultimo anno il numero di conduttori under 35 è diminuito del 4,5% in Piemonte e del 6,2% in Italia: il cambio di rotta sembra ancora lontano. Il Piano di Sviluppo Rurale 2014 – 2020 non c’è ancora e con ogni probabilità si dovrà attendere il prossimo anno per l’apertura della Misura di Insediamento Giovani, utile appunto a permettere l’ingresso degli under 40 di diventare imprenditori agricoli.
L’interesse degli studenti verso il mondo agricolo, inoltre, è positivo, ma non basta: «E’ un segnale che non va sottovalutato – afferma il presidente di Confagricoltura Piemonte Gian Paolo Coscia – ma che va incoraggiato a favore di un approccio moderno e innovativo al comparto».
Occorre infatti evitare di dare un’immagine distorta dell’agricoltura: sovente si parla di “ritorno alla terra” e passano alla ribalta della cronaca modelli di agricoltura che, pur nel loro fascino bucolico, non sono affatto rappresentativi della realtà. «Finché il settore primario sarà identificato con tali modelli, non ci sono spazi per la crescita: essere imprenditori agricoli oggi vuol dire essere preparati e competitivi verso il mercato globale – aggiunge Coscia – Ci fa ben sperare l’interesse verso gli studi agrari, ma anche la politica deve fare la sua parte premiando un modello di agricoltura innovativo e al passo con i tempi».

l.c.

 

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