Continuano i percorsi di quartiere del Progetto SpeDD

Continuano i percorsi di quartiere del Progetto SpeDD
Pubblicato:

NOVARA - “Un progetto che ha messo radici”. La definizione usata spesso da Mariella Enoc, vicepresidente della Fondazione Cariplo, è forse la fotografia più precisa del progetto SpeDD (Sperimentazione percorsi Democrazia Deliberativa), che da due anni sta facendo provare a Novara e ai novaresi i metodi della democrazia deliberativa. In una recente riunione interna si è fatto il punto sul progetto che, in due anni, ha coinvolto in maniera continuativa decine di novaresi, producendo i primi frutti visibili a tutta la popolazione. Nata da un’intuizione del professor Renato Balduzzi, costituzionalista e ora membro del Consiglio Superiore della Magistratura, e promossa dall’Associazione Territorio e Cultura Onlus la Sperimentazione di percorsi di democrazia deliberativa di Novara è risultata vincitrice del bando Cariplo sulla Coesione sociale 2012. Alla base c’è l’idea di tornare a far partecipare i cittadini alla vita pubblica attraverso una discussione informata, chiamata - con echi dell’Antica Grecia – agorà deliberativa. In parole povere: sono i cittadini stessi ad individuare i problemi del proprio quartiere, a proporre soluzioni e a metterle in pratica, grazie all’aiuto di operatori competenti preparati in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale.Come previsto il progetto, pur mantenendo un’unità d’intenti, negli ultimi mesi si sta ramificando in percorsi di quartiere e in specifici micro-progetti tematici. Il più progredito riguarda l’area Sud della città (Villaggio Dalmazia, Rizzottaglia e Bicocca), dove già a marzo di un anno fa si era svolta la prima agorà di quartiere. Qui è già stato previsto il recupero – per ora solo ideale ma presto anche nei fatti – dell’ex Consultorio di piazza Donatello alla Rizzottaglia, di proprietà del Comune.  A chiedere di riaprire la struttura, con nuove finalità, sono stati nei mesi scorsi gli stessi cittadini coinvolti nel  percorso di 

NOVARA - “Un progetto che ha messo radici”. La definizione usata spesso da Mariella Enoc, vicepresidente della Fondazione Cariplo, è forse la fotografia più precisa del progetto SpeDD (Sperimentazione percorsi Democrazia Deliberativa), che da due anni sta facendo provare a Novara e ai novaresi i metodi della democrazia deliberativa. In una recente riunione interna si è fatto il punto sul progetto che, in due anni, ha coinvolto in maniera continuativa decine di novaresi, producendo i primi frutti visibili a tutta la popolazione. Nata da un’intuizione del professor Renato Balduzzi, costituzionalista e ora membro del Consiglio Superiore della Magistratura, e promossa dall’Associazione Territorio e Cultura Onlus la Sperimentazione di percorsi di democrazia deliberativa di Novara è risultata vincitrice del bando Cariplo sulla Coesione sociale 2012. Alla base c’è l’idea di tornare a far partecipare i cittadini alla vita pubblica attraverso una discussione informata, chiamata - con echi dell’Antica Grecia – agorà deliberativa. In parole povere: sono i cittadini stessi ad individuare i problemi del proprio quartiere, a proporre soluzioni e a metterle in pratica, grazie all’aiuto di operatori competenti preparati in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale.Come previsto il progetto, pur mantenendo un’unità d’intenti, negli ultimi mesi si sta ramificando in percorsi di quartiere e in specifici micro-progetti tematici. Il più progredito riguarda l’area Sud della città (Villaggio Dalmazia, Rizzottaglia e Bicocca), dove già a marzo di un anno fa si era svolta la prima agorà di quartiere. Qui è già stato previsto il recupero – per ora solo ideale ma presto anche nei fatti – dell’ex Consultorio di piazza Donatello alla Rizzottaglia, di proprietà del Comune.  A chiedere di riaprire la struttura, con nuove finalità, sono stati nei mesi scorsi gli stessi cittadini coinvolti nel  percorso di democrazia deliberativa attuato nei quartieri Sud.“Fin dall’inizio abbiamo puntato molto su questo progetto – è il commento del presidente di Territorio e Cultura Alberto Cantoni e della vicepresidente Franca Franzoni – un progetto che mira a coinvolgere tutta la città nell’ottica di riconnettere il tessuto fra cittadini e istituzioni, dando un valore aggiunto alla nostra società che rimarrà anche quando il percorso sarà terminato”. Ottimi finora i risultati secondo il “papà” del progetto Renato Balduzzi, che è intervenuto recentemente a un incontro dei rappresentanti di tutti i partners coinvolti nel progetto, promosso dall’Associazione Territorio e Cultura presso l’Asilo San Lorenzo. Presenti, tra gli altri, anche il Prefetto di Novara, Francesco Paolo Castaldo, e il sindaco di Novara, Andrea Ballarè. “Per la sua precisione metodologica, l’ottima documentazione e il dialogo continuo con le istituzioni cittadine la sperimentazione novarese è di certo all’avanguardia tra quelle tentate finora in Italia – ha sottolineato il professor Balduzzi - Se si riuscirà ad intrecciare ad essa anche un progetto di welfare di comunità, poi, l’esperimento novarese potrebbe diventare davvero un unicum nel panorama nazionale”.

l.pa.

Seguici sui nostri canali