Dalla Regione un milione di euro per progetti e iniziative per le vittime di tratta

Dalla Regione un milione di euro per progetti e iniziative per le vittime di tratta
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NOVARA, Un milione di euro a sostegno di progetti volti all’emersione, identificazione precoce, protezione e inclusione socio-lavorativa delle vittime di tratta e sfruttamento. L’atto di indirizzo che impiega risorse del Piano Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo a firma degli Assessori regionali all’Immigrazione e alle Pari Opportunità (Monica Cerutti), alle Politiche Sociali (il novarese Augusto Ferrari) e all’Istruzione e Formazione (Gianna Pentenero) è stato approvato durante la seduta della Giunta regionale.

L’obiettivo è quello di rafforzare gli strumenti a disposizione della Regione Piemonte per sostenere il progressivo inserimento e reinserimento nel contesto sociale e lavorativo di donne vittime di tratta. Lo sfruttamento della prostituzione è un fenomeno che in Itala è in forte crescita. Le donne coinvolte sono in particolare di origine nigeriana, romena e albanese, ma il numero verde nazionale contro la tratta ha censito lo sfruttamento di ben altre 72 nazionalità.

Alcuni dei provvedimenti che potranno essere messi in atto in seguito all’approvazione del documento da parte della Giunta regionale saranno: attività specifiche volte a intercettare e coinvolgere le vittime; affiancamento e sostegno alla persona durante tutto il percorso integrato; azioni psico-socio educative di motivazione e di enpowerment; assistenza sanitaria e psicologica; supporto e tutela legale anche al fine di ottenere il permesso di soggiorno; corsi di formazione di breve o media durata; servizi volti a individuare e validare le specifiche competenze, comprese quelle linguistiche e professionali; attività finalizzate a favorire la conciliazione dei tempi per la partecipazione al percorso integrato.

L’Assessore all’Immigrazione e alle Pari Opportunità della Regione Piemonte ha voluto mettere in evidenza come un provvedimento del genere potrà incidere positivamente nel contrasto alla criminalità organizzata che è alla base dello sfruttamento delle donne vittime di tratta. Il fenomeno è in crescita e sta mutando nella sua forma: oggi è sempre più alto il numero di donne che viene costretta a prostituirsi in luoghi chiusi rendendo ancora più difficili le operazioni di polizia contro gli sfruttatori. L’atto di indirizzo approvato è uno strumento che guarda alle vittime, ma anche alla rete regionale che opera quotidianamente contro il fenomeno e che deve essere sostenuta, sempre più lavorando ad una forte connessione con la rete di accoglienza delle richiedenti asilo. Per l’Assessore al Lavoro e Formazione professionale della Regione Piemonte il valore del provvedimento risiede nella sua capacità di integrare in un’unica misura politiche diverse – pari opportunità, lavoro, formazione professionale, politiche sociali – con l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale di una fascia di popolazione particolarmente vulnerabile. Sostenere le persone vittime di tratta e grave sfruttamento attraverso non soltanto attività di natura socio-assistenziale, psicologica o di tutela legale, ma anche attraverso percorsi formativi volti a consolidare, ad esempio, le competenze linguistiche e professionali, significa aiutarle a ritrovare l’autonomia personale e favorirne il pieno reinserimento sociale e lavorativo riducendo, al tempo stesso, il rischio di ricadere in circuiti di sfruttamento, spesso di carattere criminale.L’Assessore alle Politiche Sociali, Casa e Famiglia ci tiene a sottolineare che la deliberazione è un atto dovuto per perseguire una società fondata sui valori di equità, non discriminazione e responsabilità sociale. Il frutto del lavoro congiunto di queste settimane ha prodotto una particolare attenzione verso gli aspetti della vita del soggetto vittima di tratta, da perseguire con urgenza: emersione dallo stato di sfruttamento, autonomia personale, dignità individuale, piena inclusione sociale.

Le associazioni che tutti i giorni affrontano sul territorio questo problema avranno così uno strumento in più per continuare l’importante servizio di umanità.
Sull’approvazione di questo atto di indirizzo arriva anche il commento di Liberazione e Speranza onlus, l’associazione che a Novara dal 2000 e, da qualche anno, anche nel Vercellese e nel Vco, si occupa di trarre in salvo ragazze vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale.

“Il nostro giudizio – spiegano da Les - non può che essere positivo. Con questa decisione, che nelle settimane scorse ci era stata anticipata dall’Assessore Monica Cerutti, si pone rimedio al clamoroso errore compiuto nei mesi scorsi dalla Regione Piemonte nella compilazione e nell’invio telematico alla Presidenza del Consiglio dei Ministri della documentazione relativa alla richiesta dei finanziamenti stanziati dal Governo a favore del sistema regionale antitratta relativamente al periodo dal 1° settembre 2016 al 31 dicembre 2017. Errore di inaudita gravità che ha fatto “sfumare” la possibilità di disporre, da parte della Regione, di un milione e trecentomila euro a carico dell’Amministrazione Centrale. L’atto di indirizzo della Giunta Regionale fa ben sperare perché l’associazione “Liberazione e speranza.Onlus”, impegnata dall’anno 2000 a sostenere le vittime di tratta e grave sfruttamento, possa continuare ad operare, nel nostro territorio, a tutela della dignità e dei diritti fondamentali delle tante donne che continuano ad essere alla mercè di spietate organizzazioni criminali. Vogliamo sperare che la Regione Piemonte trovi ora il modo – conclude Liberazione e Speranza - di trasferire senza ulteriori indugi anche i finanziamenti relativi all’attività da noi svolta dal 1° gennaio al 31 dicembre 2015”.

mo.c.

NOVARA, Un milione di euro a sostegno di progetti volti all’emersione, identificazione precoce, protezione e inclusione socio-lavorativa delle vittime di tratta e sfruttamento. L’atto di indirizzo che impiega risorse del Piano Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo a firma degli Assessori regionali all’Immigrazione e alle Pari Opportunità (Monica Cerutti), alle Politiche Sociali (il novarese Augusto Ferrari) e all’Istruzione e Formazione (Gianna Pentenero) è stato approvato durante la seduta della Giunta regionale.

L’obiettivo è quello di rafforzare gli strumenti a disposizione della Regione Piemonte per sostenere il progressivo inserimento e reinserimento nel contesto sociale e lavorativo di donne vittime di tratta. Lo sfruttamento della prostituzione è un fenomeno che in Itala è in forte crescita. Le donne coinvolte sono in particolare di origine nigeriana, romena e albanese, ma il numero verde nazionale contro la tratta ha censito lo sfruttamento di ben altre 72 nazionalità.

Alcuni dei provvedimenti che potranno essere messi in atto in seguito all’approvazione del documento da parte della Giunta regionale saranno: attività specifiche volte a intercettare e coinvolgere le vittime; affiancamento e sostegno alla persona durante tutto il percorso integrato; azioni psico-socio educative di motivazione e di enpowerment; assistenza sanitaria e psicologica; supporto e tutela legale anche al fine di ottenere il permesso di soggiorno; corsi di formazione di breve o media durata; servizi volti a individuare e validare le specifiche competenze, comprese quelle linguistiche e professionali; attività finalizzate a favorire la conciliazione dei tempi per la partecipazione al percorso integrato.

L’Assessore all’Immigrazione e alle Pari Opportunità della Regione Piemonte ha voluto mettere in evidenza come un provvedimento del genere potrà incidere positivamente nel contrasto alla criminalità organizzata che è alla base dello sfruttamento delle donne vittime di tratta. Il fenomeno è in crescita e sta mutando nella sua forma: oggi è sempre più alto il numero di donne che viene costretta a prostituirsi in luoghi chiusi rendendo ancora più difficili le operazioni di polizia contro gli sfruttatori. L’atto di indirizzo approvato è uno strumento che guarda alle vittime, ma anche alla rete regionale che opera quotidianamente contro il fenomeno e che deve essere sostenuta, sempre più lavorando ad una forte connessione con la rete di accoglienza delle richiedenti asilo. Per l’Assessore al Lavoro e Formazione professionale della Regione Piemonte il valore del provvedimento risiede nella sua capacità di integrare in un’unica misura politiche diverse – pari opportunità, lavoro, formazione professionale, politiche sociali – con l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale di una fascia di popolazione particolarmente vulnerabile. Sostenere le persone vittime di tratta e grave sfruttamento attraverso non soltanto attività di natura socio-assistenziale, psicologica o di tutela legale, ma anche attraverso percorsi formativi volti a consolidare, ad esempio, le competenze linguistiche e professionali, significa aiutarle a ritrovare l’autonomia personale e favorirne il pieno reinserimento sociale e lavorativo riducendo, al tempo stesso, il rischio di ricadere in circuiti di sfruttamento, spesso di carattere criminale.L’Assessore alle Politiche Sociali, Casa e Famiglia ci tiene a sottolineare che la deliberazione è un atto dovuto per perseguire una società fondata sui valori di equità, non discriminazione e responsabilità sociale. Il frutto del lavoro congiunto di queste settimane ha prodotto una particolare attenzione verso gli aspetti della vita del soggetto vittima di tratta, da perseguire con urgenza: emersione dallo stato di sfruttamento, autonomia personale, dignità individuale, piena inclusione sociale.

Le associazioni che tutti i giorni affrontano sul territorio questo problema avranno così uno strumento in più per continuare l’importante servizio di umanità.
Sull’approvazione di questo atto di indirizzo arriva anche il commento di Liberazione e Speranza onlus, l’associazione che a Novara dal 2000 e, da qualche anno, anche nel Vercellese e nel Vco, si occupa di trarre in salvo ragazze vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale.

“Il nostro giudizio – spiegano da Les - non può che essere positivo. Con questa decisione, che nelle settimane scorse ci era stata anticipata dall’Assessore Monica Cerutti, si pone rimedio al clamoroso errore compiuto nei mesi scorsi dalla Regione Piemonte nella compilazione e nell’invio telematico alla Presidenza del Consiglio dei Ministri della documentazione relativa alla richiesta dei finanziamenti stanziati dal Governo a favore del sistema regionale antitratta relativamente al periodo dal 1° settembre 2016 al 31 dicembre 2017. Errore di inaudita gravità che ha fatto “sfumare” la possibilità di disporre, da parte della Regione, di un milione e trecentomila euro a carico dell’Amministrazione Centrale. L’atto di indirizzo della Giunta Regionale fa ben sperare perché l’associazione “Liberazione e speranza.Onlus”, impegnata dall’anno 2000 a sostenere le vittime di tratta e grave sfruttamento, possa continuare ad operare, nel nostro territorio, a tutela della dignità e dei diritti fondamentali delle tante donne che continuano ad essere alla mercè di spietate organizzazioni criminali. Vogliamo sperare che la Regione Piemonte trovi ora il modo – conclude Liberazione e Speranza - di trasferire senza ulteriori indugi anche i finanziamenti relativi all’attività da noi svolta dal 1° gennaio al 31 dicembre 2015”.

mo.c.

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