De Grandis risponde a Hamad (Giovani Musulmani): “Chi condanna l’Isis e denuncia i predicatori d’odio è mio amico”

De Grandis risponde a Hamad (Giovani Musulmani): “Chi condanna l’Isis e denuncia i predicatori d’odio è mio amico”
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NOVARA, Ivan De Grandis, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Palazzo Cabrino, sede del Comune di Novara, risponde alle dichiarazioni rese da Mohamed Hamad, consigliere nazionale dei GMI, Giovani Musulmani d’Italia e già responsabile della sezione novarese del gruppo, al Corriere di Novara. Dichiarazioni rese dopo alcune uscite su Facebook, e non solo, da parte di diversi esponenti politici. Nelle sue dichiarazioni Hamad aveva riferito di un clima generale di odio, osservato anche in altri rappresentanti politici. 

“Ho letto con stupore le parole del giovane musulmano che sulle pagine del Corriere di Novara mi accusa con più affermazioni di "provocare" la sua comunità. Non solo, nello specifico dichiara come il sottoscritto abbia scritto la seguente frase riferita ad un evento da loro organizzato nel 2015 al quale aveva partecipato l'ormai ex sindaco Ballarè: "il sindaco sale sul palco dei giovani musulmani, sono questi gli autori degli attentati in Francia". Mi sembra doveroso chiarire, sia per la mia persona sia per il ruolo da amministratore che svolgo, che quella precisa frase non è mai stata scritta e spero arrivino quanto prima delle scuse per una dichiarazione che ritengo lesiva e diffamatoria. In seguito ho partecipato, quello sì – scrive De Grandis - alla manifestazione indetta dal Comune per le vittime del terrorismo, ovviamente senza bandiere di partito, ma con un semplice striscione con la dicitura "Stop al terrorismo islamico".  Anche in questo caso – sostiene De Grandis - mi piacerebbe sapere dove possa stare la provocazione in chi ha aderito ad una manifestazione pubblica che condannava il terrorismo! Voglio trarre però il lato positivo di queste esternazioni – spiega ancora il consigliere - per come questi giovani musulmani si dissociano dai terribili atti compiuti in questi giorni e in questi mesi. Visto quindi che si dissociano da queste barbarie, nel farlo danno atto della matrice fondamentalista religiosa degli stessi, perciò non solo non c'è nessuna provocazione da parte mia, ma addirittura diciamo le stesse cose. La strage avvenuta a Nizza, nella notte del 14 luglio scorso, che ha causato 84 morti e circa duecento feriti, conferma che siamo entrati in una fase di autentica incertezza. Siamo infatti all’interno di un’epoca, caratterizzata da un conflitto non tradizionale, che non sappiamo quando finirà. E nessuno, da nessuna parte, può ritenersi al riparo. Da Istanbul, alla vicina Costa Azzurra, il terrore tiene in scacco non solo i turisti, ma milioni di cittadini. Il terrorismo della nostra epoca, quello che chiama alla lotta contro gli infedeli: i cristiani, gli ebrei, i crociati, gli Occidentali, non colpisce in modo mirato. Non usa soltanto aerei. Il terrorismo islamico – sostiene De Grandis - con la sua retorica jihadista, commette stragi indiscriminate, proprio come è accaduto a Nizza, con un vecchio camion”.

“Personalmente – continua il consigliere - non ho mai incolpato i giovani musulmani di provocare attentati o di esserne artefici, come d'altronde non ho mai tacciato di ignoranza chi la pensa diversamente da me. Anche questa è la democrazia e visto che sono giovani e integrati, sapranno bene la differenza tra discutere e imporre per forza un'idea. Le mie idee sono chiare e quello che chiedevo e continuo a chiedere è che si dia un taglio al "buonismo" che – sostiene De Grandis - è solo controproducente e si attuino invece iniziative serie per la sicurezza di tutti i cittadini italiani, tutti, comprese le persone per bene che si sono volute integrare rispettando leggi, regole, norme e tradizioni della nostra società”. E ancora: “Chi ripudia il fondamentalismo, chi condanna senza appello l'Isis ed è pronto a denunciare i predicatori d'odio che provano ad insinuarsi nel nostro territorio, non può che essere mio amico. Per questo non solo sono aperto al dialogo, ma rimango disponibile ad incontrare e confrontarmi con il massimo spirito costruttivo, che spero sia reciproco”.

mo.c.

NOVARA, Ivan De Grandis, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Palazzo Cabrino, sede del Comune di Novara, risponde alle dichiarazioni rese da Mohamed Hamad, consigliere nazionale dei GMI, Giovani Musulmani d’Italia e già responsabile della sezione novarese del gruppo, al Corriere di Novara. Dichiarazioni rese dopo alcune uscite su Facebook, e non solo, da parte di diversi esponenti politici. Nelle sue dichiarazioni Hamad aveva riferito di un clima generale di odio, osservato anche in altri rappresentanti politici. 

“Ho letto con stupore le parole del giovane musulmano che sulle pagine del Corriere di Novara mi accusa con più affermazioni di "provocare" la sua comunità. Non solo, nello specifico dichiara come il sottoscritto abbia scritto la seguente frase riferita ad un evento da loro organizzato nel 2015 al quale aveva partecipato l'ormai ex sindaco Ballarè: "il sindaco sale sul palco dei giovani musulmani, sono questi gli autori degli attentati in Francia". Mi sembra doveroso chiarire, sia per la mia persona sia per il ruolo da amministratore che svolgo, che quella precisa frase non è mai stata scritta e spero arrivino quanto prima delle scuse per una dichiarazione che ritengo lesiva e diffamatoria. In seguito ho partecipato, quello sì – scrive De Grandis - alla manifestazione indetta dal Comune per le vittime del terrorismo, ovviamente senza bandiere di partito, ma con un semplice striscione con la dicitura "Stop al terrorismo islamico".  Anche in questo caso – sostiene De Grandis - mi piacerebbe sapere dove possa stare la provocazione in chi ha aderito ad una manifestazione pubblica che condannava il terrorismo! Voglio trarre però il lato positivo di queste esternazioni – spiega ancora il consigliere - per come questi giovani musulmani si dissociano dai terribili atti compiuti in questi giorni e in questi mesi. Visto quindi che si dissociano da queste barbarie, nel farlo danno atto della matrice fondamentalista religiosa degli stessi, perciò non solo non c'è nessuna provocazione da parte mia, ma addirittura diciamo le stesse cose. La strage avvenuta a Nizza, nella notte del 14 luglio scorso, che ha causato 84 morti e circa duecento feriti, conferma che siamo entrati in una fase di autentica incertezza. Siamo infatti all’interno di un’epoca, caratterizzata da un conflitto non tradizionale, che non sappiamo quando finirà. E nessuno, da nessuna parte, può ritenersi al riparo. Da Istanbul, alla vicina Costa Azzurra, il terrore tiene in scacco non solo i turisti, ma milioni di cittadini. Il terrorismo della nostra epoca, quello che chiama alla lotta contro gli infedeli: i cristiani, gli ebrei, i crociati, gli Occidentali, non colpisce in modo mirato. Non usa soltanto aerei. Il terrorismo islamico – sostiene De Grandis - con la sua retorica jihadista, commette stragi indiscriminate, proprio come è accaduto a Nizza, con un vecchio camion”.

“Personalmente – continua il consigliere - non ho mai incolpato i giovani musulmani di provocare attentati o di esserne artefici, come d'altronde non ho mai tacciato di ignoranza chi la pensa diversamente da me. Anche questa è la democrazia e visto che sono giovani e integrati, sapranno bene la differenza tra discutere e imporre per forza un'idea. Le mie idee sono chiare e quello che chiedevo e continuo a chiedere è che si dia un taglio al "buonismo" che – sostiene De Grandis - è solo controproducente e si attuino invece iniziative serie per la sicurezza di tutti i cittadini italiani, tutti, comprese le persone per bene che si sono volute integrare rispettando leggi, regole, norme e tradizioni della nostra società”. E ancora: “Chi ripudia il fondamentalismo, chi condanna senza appello l'Isis ed è pronto a denunciare i predicatori d'odio che provano ad insinuarsi nel nostro territorio, non può che essere mio amico. Per questo non solo sono aperto al dialogo, ma rimango disponibile ad incontrare e confrontarmi con il massimo spirito costruttivo, che spero sia reciproco”.

mo.c.

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