Eni ci ripensa: Versalis non si vende più

Eni ci ripensa: Versalis non si vende più
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Dal prossimo semestre Versalis, società attiva nella chimica verde, tornerà ad essere consolidata integralmente all’interno del gruppo Eni: si allontana dunque lo spettro della vendita che per mesi aveva sollevato i timori dei lavoratori. Una decisione presa alla luce dell’impossibilità, da parte di Eni, di ricevere sufficienti garanzie dall’acquirente, su investimenti, tutele occupazionali e sviluppo di nuovi prodotti. «Una buona notizia per migliaia di lavoratori e il riconoscimento della validità delle ragioni di chi si opponeva al progetto», dichiara Fabrizio Barini, coordinatore provinciale degli Ecologisti Democratici di Novara. «Avevamo espresso grande preoccupazione – continua Barini – alla notizia della trattativa per la vendita di Versalis che a Novara impiega circa 40 persone presso il Centro di ricerche Donegani». Secondo il consigliere regionale Domenico Rossi «svendere la società chimica di Eni sarebbe stata una scelta sbagliata, come avevamo condiviso con i sindacati, sin dall'inizio delle trattative con il fondo americano Sk. Un tema su cui mi ero impegnato anche in Consiglio con il pieno appoggio di tutto il Partito democratico in Regione, presentando un ordine del giorno, approvato a marzo a Palazzo Lascaris. Alla luce di questo nuovo contesto – aggiunge Rossi – mi auguro che Eni investa sempre di più sul settore della chimica e in particolare della chimica verde, che rappresenta il futuro per lo sviluppo del Paese, nonché per il territorio novarese». Soddisfatta anche la senatrice democratica Elena Ferrara – con il capogruppo Pd in Commissione Industria e relatore dell'indagine sulla chimica verde, Salvatore Tomaselli - «poiché è stata evitata la svendita di Versalis. Una negoziazione che, in quei termini, avrebbe rappresentato una solu- zione non priva di criticità e con poche garanzie, soprattutto sul piano dello sviluppo e del mantenimento dei progetti avviati, nonché per la tutela occupazionale. Insieme al collega Tomaselli continueremo a monitorare il caso Versalis, per accompagnare le scelte future. Confermo quindi la mia attenzione anche per i risvolti sul territorio novarese, dove questa notizia avrà certamente suscitato interesse, da parte di chi ne è direttamente coinvolto». Laura Cavalli 

Dal prossimo semestre Versalis, società attiva nella chimica verde, tornerà ad essere consolidata integralmente all’interno del gruppo Eni: si allontana dunque lo spettro della vendita che per mesi aveva sollevato i timori dei lavoratori. Una decisione presa alla luce dell’impossibilità, da parte di Eni, di ricevere sufficienti garanzie dall’acquirente, su investimenti, tutele occupazionali e sviluppo di nuovi prodotti. «Una buona notizia per migliaia di lavoratori e il riconoscimento della validità delle ragioni di chi si opponeva al progetto», dichiara Fabrizio Barini, coordinatore provinciale degli Ecologisti Democratici di Novara. «Avevamo espresso grande preoccupazione – continua Barini – alla notizia della trattativa per la vendita di Versalis che a Novara impiega circa 40 persone presso il Centro di ricerche Donegani». Secondo il consigliere regionale Domenico Rossi «svendere la società chimica di Eni sarebbe stata una scelta sbagliata, come avevamo condiviso con i sindacati, sin dall'inizio delle trattative con il fondo americano Sk. Un tema su cui mi ero impegnato anche in Consiglio con il pieno appoggio di tutto il Partito democratico in Regione, presentando un ordine del giorno, approvato a marzo a Palazzo Lascaris. Alla luce di questo nuovo contesto – aggiunge Rossi – mi auguro che Eni investa sempre di più sul settore della chimica e in particolare della chimica verde, che rappresenta il futuro per lo sviluppo del Paese, nonché per il territorio novarese». Soddisfatta anche la senatrice democratica Elena Ferrara – con il capogruppo Pd in Commissione Industria e relatore dell'indagine sulla chimica verde, Salvatore Tomaselli - «poiché è stata evitata la svendita di Versalis. Una negoziazione che, in quei termini, avrebbe rappresentato una solu- zione non priva di criticità e con poche garanzie, soprattutto sul piano dello sviluppo e del mantenimento dei progetti avviati, nonché per la tutela occupazionale. Insieme al collega Tomaselli continueremo a monitorare il caso Versalis, per accompagnare le scelte future. Confermo quindi la mia attenzione anche per i risvolti sul territorio novarese, dove questa notizia avrà certamente suscitato interesse, da parte di chi ne è direttamente coinvolto». Laura Cavalli 

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