Eni diserta il tavolo tecnico sui pozzi in Provincia: la rabbia dei presenti
NOVARA – “Chiamparino, uno, dieci, venti … pozzi non li vogliamo”, ma anche “Il petrolio inquinerà la nostra acqua e quella di Novara”. Sono alcuni degli slogan esposti sugli striscioni che, mercoledì 8 aprile, hanno riempito la piazza antistante Palazzo Natta, sede della Provincia di Novara, in occasione di un atteso tavolo tecnico tra Eni e i rappresentanti delle attività produttive presenti nella zona di Carpignano Sesia. Area che potrebbe essere interessata dalle escavazioni di un pozzo esplorativo, a seguito di un progetto, il secondo dopo quello ritirato a giugno 2013, presentato da Eni a dicembre 2014.
NOVARA – “Chiamparino, uno, dieci, venti … pozzi non li vogliamo”, ma anche “Il petrolio inquinerà la nostra acqua e quella di Novara”. Sono alcuni degli slogan esposti sugli striscioni che, mercoledì 8 aprile, hanno riempito la piazza antistante Palazzo Natta, sede della Provincia di Novara, in occasione di un atteso tavolo tecnico tra Eni e i rappresentanti delle attività produttive presenti nella zona di Carpignano Sesia. Area che potrebbe essere interessata dalle escavazioni di un pozzo esplorativo, a seguito di un progetto, il secondo dopo quello ritirato a giugno 2013, presentato da Eni a dicembre 2014.
Un tavolo tecnico, però, disertato, con grande rabbia da parte dei presenti, da Eni. Mercoledì erano presenti per la Regione gli assessori Giuseppina De Santis (Attività produttive), Alberto Valmaggia (Ambiente) e Augusto Ferrari (al Sociale). Con loro anche i consiglieri regionali novaresi Domenico Rossi (Pd) e Gianpaolo Andrissi (Movimento5Stelle). Per la Provincia c’era il presidente Matteo Besozzi, il consigliere all’Ambiente, Giuseppe Cremona e la consigliera Emanuela Allegra. In sala molti abitanti della zona interessata e tanti rappresentanti di associazioni ambientaliste e del Comitato Dnt (Difendiamo il nostro territorio), contrarie da subito al progetto dei pozzi.
Nell’incontro è stata evidenziata l’importanza agricola e turistica della zona, “assolutamente da tutelare”. Besozzi ha invece ricordato come la Provincia, con una delibera di Consiglio, ha espresso la sua contrarietà al pozzo. Un iter compiuto anche dal Comune di Novara e da altri Comuni limitrofi a Carpignano.
Intanto un altro appuntamento sul tema si terrà giovedì pomeriggio 9 aprile, quando in Regione ci sarà una riunione della terza e quarta commissione con Province di Novara e Vercelli, Comitato Dnt e altri Comuni interessati.
mo.c.