Esportazioni novaresi in crescita nel primo trimestre

Esportazioni novaresi in crescita nel primo trimestre
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Nel primo trimestre del 2015 le esportazioni della provincia di Novara sono aumentate dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2014 (+3,2% la media nazionale), mentre le sole esportazioni manifatturiere sono state caratterizzate da una lieve flessione (-0,4% tendenziale), raggiungendo comunque un valore complessivo superiore a 1,1 miliardi di euro.

Lo rivelano i dati dell’Osservatorio sull’export attivato dalla Fondazione Edison in collaborazione con l'Associazione Industriali di Novara, secondo cui a crescere, a inizio anno, sono stati soprattutto l’export di articoli farmaceutici (+42,5%) e quello di mezzi di trasporto (+44,8%). Buone performances hanno registrato anche il comparto dei prodotti alimentari e bevande (+10,2%) e quello dei filati di fibre tessili (+26%), che è parte dell’aggregato dei “prodotti tessili-abbigliamento-pelli-accessori” il cui export è cresciuto del 4,4%; al suo interno l’export di articoli di abbigliamento è cresciuto del 6,3%, mentre quello di tessuti è calato del 4,8%. In flessione è risultato anche il comparto delle macchine e apparecchi meccanici (-4,7%) e, al suo interno, quello delle “macchine di impiego generale”, che comprende la rubinetteria e il valvolame (-1,7%). L’export di coke e prodotti raffinati è calato del 24,1%, quello degli apparecchi elettrici del 15,5%, quello di legno e prodotti in legno, carta e stampa del 12%, quello delle sostanze e dei prodotti chimici del 6%, quello di computer e apparecchi elettronici e ottici dell’1,7% e quello dei metalli e prodotti in metallo dello 0,4%.

«Per quanto riguarda la ripartizione geografica – spiega Marco Fortis, noto economista e vicepresidente della Fondazione Edison, che ha coordinato la ricerca – nel primo trimestre dell’anno si osserva una crescita dello 0,7% delle esportazioni manifatturiere dirette all’interno dell’Unione Europea e una flessione del 2% dell’export diretto verso i mercati extra-europei. Nel complesso le esportazioni di manufatti dirette verso i Paesi Ue, pari a 690 milioni di euro, rappresentano il 61,6% dell’export manifatturiero novarese, mentre quelle dirette verso i mercati extra-Ue, pari a 431 milioni di euro, equivalgono al 38,4%. Quanto ai singoli mercati di sbocco si osserva un calo dell’export manifatturiero diretto verso i tre principali Paesi di destinazione: Germania -1,2%; Francia -4,9%; Svizzera -8,4%. In calo anche l’export manifatturiero novarese diretto verso la Spagna (-1,5%) e il Belgio (-20,1%). In forte, invece, crescita l’export verso gli Stati Uniti (+61,5%), i Paesi Bassi (+21,3%), l’Austria (+15,3%), che fa il suo ingresso tra i dieci principali mercati di sbocco dell’export manifatturiero novarese, il Regno Unito (+12,7%) e la Polonia (+3,6%)».

Sul fronte delle importazioni manifatturiere nel primo trimestre del 2015 il dato più evidente è il forte incremento dell’import dalla Svizzera (+171,2%) e dagli Stati Uniti (+86,4%). Cresce inoltre l’import dalla Tunisia (+30,9%), che entra nuovamente a far parte dei principali Paesi di approvvigionamento manifatturiero della provincia di Novara, dalla Cina (+15,7%) e dal Belgio (+4,2%). Flette invece l’import manifatturiero dai Paesi Bassi (-4,8%), dalla Germania (-5,6%), dal Regno Unito (-11,1%), dalla Francia (-14,3%) e dalla Turchia (-24,4%).

L’analisi dell’export manifatturiero della provincia di Novara verso i Paesi “Bric” evidenzia nel primo trimestre dell’anno un calo delle esportazioni del 24% tendenziale, pari a 37,5 milioni di euro in valore. Nel primo trimestre del 2015 solo l’export verso l’India è in crescita (+38,4%), mentre le esportazioni verso gli altri  Bric sono in forte calo: Russia -19,1%; Brasile -47,4%; Cina -39,3%. Tra i Brics è sempre la Russia (con 15,2 milioni di euro di export) il principale Paese di destinazione delle esportazioni manifatturiere della provincia di Novara, seguita dalla Cina (10 milioni), dall’India (7,9 milioni) e dal Brasile (4,4 milioni), che già a partire dallo scorso anno ha visto ridursi il suo peso all’interno dei quattro Paesi.

Per quanto riguarda le principali specializzazioni manifatturiere della provincia di Novara, le “macchine di impiego generale” (rubinetteria e valvolame) e il “tessile-abbigliamento”, la ricerca riporta testualmente quanto segue.

“Relativamente al comparto delle macchine di impiego generale, il 2015 prende avvio con una lieve flessione dell’export, nel primo trimestre risultato in calo del -1,7% a livello provinciale (confermando la tendenza già emersa nel trimestre precedente) e del -4,5% a livello nazionale. Nel complesso ricordiamo che nel 2014 l’export provinciale è cresciuto del +4%, quello nazionale del +5,2%. Si rammenta, inoltre, che a livello nazionale la voce “macchine di impiego generale” include oltre alla rubinetteria anche diversi altri tipi di apparecchi meccanici e macchinari, mentre a livello provinciale la voce include quasi esclusivamente la rubinetteria. Nel primo trimestre del 2015, il dato più evidente è la forte crescita dell’export di rubinetteria verso l’Austria (+50,5%) che entra per la prima volta a far parte dei principali Paesi di destinazione dell’export novarese di rubinetteria e valvolame. Cresce poi l’export verso gli Stati Uniti (+16%), i Paesi Bassi (+12,5%), il Regno Unito (+11,5%), la Grecia (+5,5%) e il Belgio (+4,6%). Flettono le esportazioni dirette verso i due principali Paesi di destinazione della rubinetteria novarese, vale a dire Germania (-0,8%) e soprattutto Francia (-10,2%), ma anche quelle dirette verso la Svizzera (-1,6%) e la Spagna (-29,2%). Relativamente all’export verso i Bric, le esportazioni di rubinetteria-valvolame rappresentano, nel primo trimestre del 2015, quasi il 20% dell’export manifatturiero della provincia in questi paesi. L’export del settore verso i Bric, pari a 7,3 milioni di euro, è calato del -34,4%. La contrazione dell’export si è verificata verso tutti e quattro i Paesi, nella misura del -31,7% per la Russia; del -64% per il Brasile; del -40,5% con riferimento all’India e del -24,1% relativamente alla Cina. Tra i Bric, la Russia è il Paese verso il quale si dirige il maggior export di rubinetteria della provincia (3,8 milioni di euro nel primo trimestre 2015), seguito dalla Cina (2,1 milioni di euro), dall’India (1,1 milioni) e dal Brasile (0,4 milioni)”.

“Per quanto riguarda il settore del tessile-abbigliamento, il primo trimestre dell’anno in corso evidenzia un buon andamento dell’export soprattutto a livello provinciale (+6,3%), mentre a livello nazionale la performance è più contenuta (+0,9%). Si inverte pertanto il trend emerso nel corso del 2014 che si è chiuso con una crescita dell’export del +2,9% a livello provinciale e del +4% a livello nazionale. Nel primo trimestre si segnala, in particolare, il forte aumento dell’export verso i Paesi Bassi (+1156%) che sono da considerare, con tutta probabilità, un Paese di transito per i prodotti del settore tessile-abbigliamento che vengono esportati oltre oceano dal Porto di Rotterdam. In crescita anche l’export verso il Giappone (+24%), il Regno Unito (+20,6%), la Spagna (+19,4%), il Belgio (+6,8%), la Turchia (+5,3%) e gli Stati Uniti (+0,9%). Flette invece l’export verso la Germania (-18,2%) e verso i principali Paesi di destinazione dell’export novarese di prodotti tessili e dell’abbigliamento, vale a dire la Francia (-6,2%) e la Svizzera (-0,1%). Quanto all’export verso i Bric nel primo trimestre del 2015 appare in calo del -10,5% e pari complessivamente a 3 milioni di euro. Le esportazioni sono in forte progresso verso la Russia (+19,7%) e l’India (+23,2%), vale a dire i due Bric che nel primo trimestre pesano di più in termini di valore di export ivi diretto (rispettivamente 1,2 e 1 milione di euro), mentre flettono verso il Brasile (-63,6%) e la Cina (-46,7%). L’export di tessile-abbigliamento verso il Brasile si è ridotto a meno di 100.000 euro, quello verso la Cina è pari a 700.000 euro”.

Nel primo trimestre del 2015 le esportazioni della provincia di Novara sono aumentate dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2014 (+3,2% la media nazionale), mentre le sole esportazioni manifatturiere sono state caratterizzate da una lieve flessione (-0,4% tendenziale), raggiungendo comunque un valore complessivo superiore a 1,1 miliardi di euro.

Lo rivelano i dati dell’Osservatorio sull’export attivato dalla Fondazione Edison in collaborazione con l'Associazione Industriali di Novara, secondo cui a crescere, a inizio anno, sono stati soprattutto l’export di articoli farmaceutici (+42,5%) e quello di mezzi di trasporto (+44,8%). Buone performances hanno registrato anche il comparto dei prodotti alimentari e bevande (+10,2%) e quello dei filati di fibre tessili (+26%), che è parte dell’aggregato dei “prodotti tessili-abbigliamento-pelli-accessori” il cui export è cresciuto del 4,4%; al suo interno l’export di articoli di abbigliamento è cresciuto del 6,3%, mentre quello di tessuti è calato del 4,8%. In flessione è risultato anche il comparto delle macchine e apparecchi meccanici (-4,7%) e, al suo interno, quello delle “macchine di impiego generale”, che comprende la rubinetteria e il valvolame (-1,7%). L’export di coke e prodotti raffinati è calato del 24,1%, quello degli apparecchi elettrici del 15,5%, quello di legno e prodotti in legno, carta e stampa del 12%, quello delle sostanze e dei prodotti chimici del 6%, quello di computer e apparecchi elettronici e ottici dell’1,7% e quello dei metalli e prodotti in metallo dello 0,4%.

«Per quanto riguarda la ripartizione geografica – spiega Marco Fortis, noto economista e vicepresidente della Fondazione Edison, che ha coordinato la ricerca – nel primo trimestre dell’anno si osserva una crescita dello 0,7% delle esportazioni manifatturiere dirette all’interno dell’Unione Europea e una flessione del 2% dell’export diretto verso i mercati extra-europei. Nel complesso le esportazioni di manufatti dirette verso i Paesi Ue, pari a 690 milioni di euro, rappresentano il 61,6% dell’export manifatturiero novarese, mentre quelle dirette verso i mercati extra-Ue, pari a 431 milioni di euro, equivalgono al 38,4%. Quanto ai singoli mercati di sbocco si osserva un calo dell’export manifatturiero diretto verso i tre principali Paesi di destinazione: Germania -1,2%; Francia -4,9%; Svizzera -8,4%. In calo anche l’export manifatturiero novarese diretto verso la Spagna (-1,5%) e il Belgio (-20,1%). In forte, invece, crescita l’export verso gli Stati Uniti (+61,5%), i Paesi Bassi (+21,3%), l’Austria (+15,3%), che fa il suo ingresso tra i dieci principali mercati di sbocco dell’export manifatturiero novarese, il Regno Unito (+12,7%) e la Polonia (+3,6%)».

Sul fronte delle importazioni manifatturiere nel primo trimestre del 2015 il dato più evidente è il forte incremento dell’import dalla Svizzera (+171,2%) e dagli Stati Uniti (+86,4%). Cresce inoltre l’import dalla Tunisia (+30,9%), che entra nuovamente a far parte dei principali Paesi di approvvigionamento manifatturiero della provincia di Novara, dalla Cina (+15,7%) e dal Belgio (+4,2%). Flette invece l’import manifatturiero dai Paesi Bassi (-4,8%), dalla Germania (-5,6%), dal Regno Unito (-11,1%), dalla Francia (-14,3%) e dalla Turchia (-24,4%).

L’analisi dell’export manifatturiero della provincia di Novara verso i Paesi “Bric” evidenzia nel primo trimestre dell’anno un calo delle esportazioni del 24% tendenziale, pari a 37,5 milioni di euro in valore. Nel primo trimestre del 2015 solo l’export verso l’India è in crescita (+38,4%), mentre le esportazioni verso gli altri  Bric sono in forte calo: Russia -19,1%; Brasile -47,4%; Cina -39,3%. Tra i Brics è sempre la Russia (con 15,2 milioni di euro di export) il principale Paese di destinazione delle esportazioni manifatturiere della provincia di Novara, seguita dalla Cina (10 milioni), dall’India (7,9 milioni) e dal Brasile (4,4 milioni), che già a partire dallo scorso anno ha visto ridursi il suo peso all’interno dei quattro Paesi.

Per quanto riguarda le principali specializzazioni manifatturiere della provincia di Novara, le “macchine di impiego generale” (rubinetteria e valvolame) e il “tessile-abbigliamento”, la ricerca riporta testualmente quanto segue.

“Relativamente al comparto delle macchine di impiego generale, il 2015 prende avvio con una lieve flessione dell’export, nel primo trimestre risultato in calo del -1,7% a livello provinciale (confermando la tendenza già emersa nel trimestre precedente) e del -4,5% a livello nazionale. Nel complesso ricordiamo che nel 2014 l’export provinciale è cresciuto del +4%, quello nazionale del +5,2%. Si rammenta, inoltre, che a livello nazionale la voce “macchine di impiego generale” include oltre alla rubinetteria anche diversi altri tipi di apparecchi meccanici e macchinari, mentre a livello provinciale la voce include quasi esclusivamente la rubinetteria. Nel primo trimestre del 2015, il dato più evidente è la forte crescita dell’export di rubinetteria verso l’Austria (+50,5%) che entra per la prima volta a far parte dei principali Paesi di destinazione dell’export novarese di rubinetteria e valvolame. Cresce poi l’export verso gli Stati Uniti (+16%), i Paesi Bassi (+12,5%), il Regno Unito (+11,5%), la Grecia (+5,5%) e il Belgio (+4,6%). Flettono le esportazioni dirette verso i due principali Paesi di destinazione della rubinetteria novarese, vale a dire Germania (-0,8%) e soprattutto Francia (-10,2%), ma anche quelle dirette verso la Svizzera (-1,6%) e la Spagna (-29,2%). Relativamente all’export verso i Bric, le esportazioni di rubinetteria-valvolame rappresentano, nel primo trimestre del 2015, quasi il 20% dell’export manifatturiero della provincia in questi paesi. L’export del settore verso i Bric, pari a 7,3 milioni di euro, è calato del -34,4%. La contrazione dell’export si è verificata verso tutti e quattro i Paesi, nella misura del -31,7% per la Russia; del -64% per il Brasile; del -40,5% con riferimento all’India e del -24,1% relativamente alla Cina. Tra i Bric, la Russia è il Paese verso il quale si dirige il maggior export di rubinetteria della provincia (3,8 milioni di euro nel primo trimestre 2015), seguito dalla Cina (2,1 milioni di euro), dall’India (1,1 milioni) e dal Brasile (0,4 milioni)”.

“Per quanto riguarda il settore del tessile-abbigliamento, il primo trimestre dell’anno in corso evidenzia un buon andamento dell’export soprattutto a livello provinciale (+6,3%), mentre a livello nazionale la performance è più contenuta (+0,9%). Si inverte pertanto il trend emerso nel corso del 2014 che si è chiuso con una crescita dell’export del +2,9% a livello provinciale e del +4% a livello nazionale. Nel primo trimestre si segnala, in particolare, il forte aumento dell’export verso i Paesi Bassi (+1156%) che sono da considerare, con tutta probabilità, un Paese di transito per i prodotti del settore tessile-abbigliamento che vengono esportati oltre oceano dal Porto di Rotterdam. In crescita anche l’export verso il Giappone (+24%), il Regno Unito (+20,6%), la Spagna (+19,4%), il Belgio (+6,8%), la Turchia (+5,3%) e gli Stati Uniti (+0,9%). Flette invece l’export verso la Germania (-18,2%) e verso i principali Paesi di destinazione dell’export novarese di prodotti tessili e dell’abbigliamento, vale a dire la Francia (-6,2%) e la Svizzera (-0,1%). Quanto all’export verso i Bric nel primo trimestre del 2015 appare in calo del -10,5% e pari complessivamente a 3 milioni di euro. Le esportazioni sono in forte progresso verso la Russia (+19,7%) e l’India (+23,2%), vale a dire i due Bric che nel primo trimestre pesano di più in termini di valore di export ivi diretto (rispettivamente 1,2 e 1 milione di euro), mentre flettono verso il Brasile (-63,6%) e la Cina (-46,7%). L’export di tessile-abbigliamento verso il Brasile si è ridotto a meno di 100.000 euro, quello verso la Cina è pari a 700.000 euro”.

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