Ex Bemberg, "situazione drammatica"
BORGOMANERO - Al termine degli ammortizzatori sociali per circa 240 dipendenti Bmi e FdG (ex Bemberg), l’allarme per la sussistenza delle famiglie e l’estrema difficoltà di ricollocazione professionale nel contingente periodo di crisi, ha spinto, venerdì scorso (presso “Auser”), ad un ennesimo incontro promosso dalle maestranze. Sono intervenuti il sottosegretario al Welfare, on. Franca Biondelli, il presidente della Provincia, Matteo Besozzi, il sindaco di Gozzano, Carla Biscuola, il segretario generale Filctemcgil, Elena Palumbo, e Giorgio Veggiotti (Cgil-Novara). L’intento a breve, attraverso l’azione sindacale e politica, è di una possibile «ricollocazione attraverso le politiche attive», accedendo a bandi europei mediante l’intervento della Regione Piemonte. Un imminente incontro con le parti è stato chiesto a Torino a metà luglio; dovrebbe seguirne un altro sul territorio, presumibilmente a Gozzano. In sala anche il consigliere provinciale Laura Noro e Maria Bonomi (presidente Auser, già dipendente Bemberg).
Veggiotti, introducendo l’incontro, ha parlato di «situazione drammatica» per le persone con gli ammortizzatori esauriti dal 30 giugno, ripercorso l’iter che, alcuni anni fa, aveva fatto illudere «sulla possibilità di acquisizione della vecchia proprietà» e sostenuto la necessità di trovare risorse a sostegno del reddito. Sulle diffuse «gravi situazioni sul territorio piemontese con circa 150mila disoccupati» ha parlato Palumbo, con il «termine degli ammortizzatori per circa 20mila persone, crisi e forte destabilizzazione del Paese, della nostra Regione e di Torino, a forte vocazione industriale». Complessa la situazione per «crisi, riforme degli ammortizzatori sociali, allungamento della vita lavorativa» che rendono difficili i turn over e producono «mancanza di reddito familiare e il rischio dell’aumento delle soglie di povertà». Necessità dunque di «trovare soluzioni per gli ultracinquantenni, attivare politiche di riqualificazione professionale e promuovere redditi di ‘ultima istanza’». Besozzi (che in mattinata aveva visitato il sito ex Bemberg a Gozzano) ha sottolineato la situazione «drammaticamente compromessa e la necessità di bonifica dell’area, ribadendo la mancanza di prospettive lavorative per gli ex dipendenti. Unica strada quella del riavvio delle politiche attive con riaccompagnamento al lavoro dal 2016 attraverso Regione, Governo e Europa». In alcuni casi ipotizzato anche l’avvio del pensionamento. Il sottosegretario al Welfare, on. Biondelli, che già in passato aveva sostenuto le istanze dei dipendenti ai vari tavoli di lavoro, ha riferito di una recentissima partecipazione alla Conferenza Stato –Regioni su queste tematiche e delle varie emergenze occupazione in provincia di Novara seguite. Confermato, insieme alle Istituzioni locali e nazionali, «l’impegno a portare avanti le istanze per trovare la migliore soluzione» a favore del sostegno alle famiglie e la fruibilità di un «reddito di cittadinanza o inclusione. Resto a disposizione per seguire la vicenda – ha concluso – insieme al sindaco e alle parti sociali». Il sindaco Biscuola ha ricordato le «tante battaglie» condotte dalla sua Amministrazione a fianco dei lavoratori, ma anche la «rabbia dopo i tantissimi tavoli aperti, di vedere questo epilogo, nell’auspicio che ci siano spiragli nuovi».
Toni a tratti molto accesi nelle repliche agli interventi da parte del pubblico per sottolineare la grave preoccupazione per l’immediato futuro: uno “sfogo” che ha puntato il dito contro disoccupazione, tasse, carenza di impegni istituzionali…
Maria Antonietta Trupia
BORGOMANERO - Al termine degli ammortizzatori sociali per circa 240 dipendenti Bmi e FdG (ex Bemberg), l’allarme per la sussistenza delle famiglie e l’estrema difficoltà di ricollocazione professionale nel contingente periodo di crisi, ha spinto, venerdì scorso (presso “Auser”), ad un ennesimo incontro promosso dalle maestranze. Sono intervenuti il sottosegretario al Welfare, on. Franca Biondelli, il presidente della Provincia, Matteo Besozzi, il sindaco di Gozzano, Carla Biscuola, il segretario generale Filctemcgil, Elena Palumbo, e Giorgio Veggiotti (Cgil-Novara). L’intento a breve, attraverso l’azione sindacale e politica, è di una possibile «ricollocazione attraverso le politiche attive», accedendo a bandi europei mediante l’intervento della Regione Piemonte. Un imminente incontro con le parti è stato chiesto a Torino a metà luglio; dovrebbe seguirne un altro sul territorio, presumibilmente a Gozzano. In sala anche il consigliere provinciale Laura Noro e Maria Bonomi (presidente Auser, già dipendente Bemberg).
Veggiotti, introducendo l’incontro, ha parlato di «situazione drammatica» per le persone con gli ammortizzatori esauriti dal 30 giugno, ripercorso l’iter che, alcuni anni fa, aveva fatto illudere «sulla possibilità di acquisizione della vecchia proprietà» e sostenuto la necessità di trovare risorse a sostegno del reddito. Sulle diffuse «gravi situazioni sul territorio piemontese con circa 150mila disoccupati» ha parlato Palumbo, con il «termine degli ammortizzatori per circa 20mila persone, crisi e forte destabilizzazione del Paese, della nostra Regione e di Torino, a forte vocazione industriale». Complessa la situazione per «crisi, riforme degli ammortizzatori sociali, allungamento della vita lavorativa» che rendono difficili i turn over e producono «mancanza di reddito familiare e il rischio dell’aumento delle soglie di povertà». Necessità dunque di «trovare soluzioni per gli ultracinquantenni, attivare politiche di riqualificazione professionale e promuovere redditi di ‘ultima istanza’». Besozzi (che in mattinata aveva visitato il sito ex Bemberg a Gozzano) ha sottolineato la situazione «drammaticamente compromessa e la necessità di bonifica dell’area, ribadendo la mancanza di prospettive lavorative per gli ex dipendenti. Unica strada quella del riavvio delle politiche attive con riaccompagnamento al lavoro dal 2016 attraverso Regione, Governo e Europa». In alcuni casi ipotizzato anche l’avvio del pensionamento. Il sottosegretario al Welfare, on. Biondelli, che già in passato aveva sostenuto le istanze dei dipendenti ai vari tavoli di lavoro, ha riferito di una recentissima partecipazione alla Conferenza Stato –Regioni su queste tematiche e delle varie emergenze occupazione in provincia di Novara seguite. Confermato, insieme alle Istituzioni locali e nazionali, «l’impegno a portare avanti le istanze per trovare la migliore soluzione» a favore del sostegno alle famiglie e la fruibilità di un «reddito di cittadinanza o inclusione. Resto a disposizione per seguire la vicenda – ha concluso – insieme al sindaco e alle parti sociali». Il sindaco Biscuola ha ricordato le «tante battaglie» condotte dalla sua Amministrazione a fianco dei lavoratori, ma anche la «rabbia dopo i tantissimi tavoli aperti, di vedere questo epilogo, nell’auspicio che ci siano spiragli nuovi».
Toni a tratti molto accesi nelle repliche agli interventi da parte del pubblico per sottolineare la grave preoccupazione per l’immediato futuro: uno “sfogo” che ha puntato il dito contro disoccupazione, tasse, carenza di impegni istituzionali…
Maria Antonietta Trupia