Fusioni di Comuni: la questione affrontata a Roma dall'Anci
Si sono riunite nei giorni scorsi a Roma, presso la sede dell'Anci di via dei Prefetti, le commissioni nazionali Lavori Pubblici, Riforme, Personale, Innovazione e Servizi Pubblici Locali dell'associazione. A rappresentare il Piemonte, i vicepresidenti regionali Michele Pianetta, assessore del Comune di Villanova Mondovì, e Ignazio Zanetta (nella foto), assessore del Comune di Borgomanero. Sul tavolo delle discussioni, le recenti decisioni della Conferenza Unificata sui decreti attuativi della Legge Madia e sui decreti legislativi in materia di servizi pubblici locali e società partecipate.
Tra i temi cruciali, quello delle fusioni: ribadito il no perentorio degli amministratori all'aggregazione dei Comuni in base a criteri demografici invece che per omogeneità di bacino. "La questione è delicata e problematica - chiariscono Pianetta e Zanetta - in vista dell'abolizione definitiva delle province, il ruolo dei sindaci diventa determinante. A Roma abbiamo voluto far sentire la voce dei nostri territori, chiedendo al governo di esprimere una posizione chiara in materia di governance locale, soffermandoci in particolare sul DDL Lodolini relativo alla fusione obbligatoria dei Comuni sotto i cinquemila abitanti. Nelle nostri mani c'è il futuro del Piemonte, delle Aree Vaste e delle Unioni dei Comuni . Per questa ragione , siamo tornati a ribadire l'esigenza di una normativa che metta un freno all'ipotesi di piani dirigistici calati dall'alto, che non tengono conto delle esigenze dei singoli territori".
Si sono riunite nei giorni scorsi a Roma, presso la sede dell'Anci di via dei Prefetti, le commissioni nazionali Lavori Pubblici, Riforme, Personale, Innovazione e Servizi Pubblici Locali dell'associazione. A rappresentare il Piemonte, i vicepresidenti regionali Michele Pianetta, assessore del Comune di Villanova Mondovì, e Ignazio Zanetta (nella foto), assessore del Comune di Borgomanero. Sul tavolo delle discussioni, le recenti decisioni della Conferenza Unificata sui decreti attuativi della Legge Madia e sui decreti legislativi in materia di servizi pubblici locali e società partecipate.
Tra i temi cruciali, quello delle fusioni: ribadito il no perentorio degli amministratori all'aggregazione dei Comuni in base a criteri demografici invece che per omogeneità di bacino. "La questione è delicata e problematica - chiariscono Pianetta e Zanetta - in vista dell'abolizione definitiva delle province, il ruolo dei sindaci diventa determinante. A Roma abbiamo voluto far sentire la voce dei nostri territori, chiedendo al governo di esprimere una posizione chiara in materia di governance locale, soffermandoci in particolare sul DDL Lodolini relativo alla fusione obbligatoria dei Comuni sotto i cinquemila abitanti. Nelle nostri mani c'è il futuro del Piemonte, delle Aree Vaste e delle Unioni dei Comuni . Per questa ragione , siamo tornati a ribadire l'esigenza di una normativa che metta un freno all'ipotesi di piani dirigistici calati dall'alto, che non tengono conto delle esigenze dei singoli territori".