I novaresi sono tra i più “poveri” del Piemonte

I novaresi sono tra i più “poveri” del Piemonte
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Nel 2016 il Pil del Piemonte ha mostrato un incremento (+0,7%) in linea con la media nazionale (+0,7%) pur riducendo il ritmo di crescita rispetto al 2015. Il reddito medio pro capite è cresciuto del +2,9%, dato superiore alla media del Paese (+2,4%) per un controvalore di 21.064. Sono i principali risultati della 23ª edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Piemonte, presentato martedì a Torino.Ma se Biella, con 22.944 euro per abitante, si conferma la provincia piemontese a reddito più elevato, Novara raggiunge appena la penultima piazza, con 18.637 euro, seguita solo dalla provincia del Verbano-Cusio-Ossola, buona ultima con 17.652 euro per abitante. Tra le altre Vercelli registra la crescita più alta per i beni durevoli (+6,6%) e Alessandria si distingue per il migliore incremento in regione della spesa per i mobili (+2,5%), dato superiore anche alla media nazionale.Le provinceSegno positivo in tutte le province per quanto riguarda il settore delle auto nuove, a cominciare da Vercelli che registra un +14,0% con una spesa di 72 milioni di euro.  Terzo posto per Novara, con un + 9,1% e una spesa di 154 milioni. Ancora una volta, chiude il Verbano-Cusio-Ossola con +5,8% e 71 milioni di euro di spesa. Trend positivo anche in tutte le province per quanto riguarda il settore dell’auto usata, con Novara penultima (+2,6%), a precedere solo Torino. Nel comparto motoveicoli è Verbano-Cusio-Ossola che guida le province piemontesi, con un +21,1%. Ultima Novara con un comunque positivo +5,2%. Esaminando il comparto dei mobili, la parte del leone l’ha fatta Torino, che totalizza la metà dei consumi complessivi in termine di euro spesi nella regione con i suoi 656 milioni di euro sui 1.237 milioni totali. In percentuale sulla variazione dei consumi complessivi però è in testa Alessandria, con un +2,5% e 121 milioni di euro spesi, seguita da Biella con +2,2% e Cuneo con +2,1%. Chiude la classifica provinciale Novara, con un +1,1%. Il settore degli elettrodomestici grandi e piccoli è andato molto bene in tutte le province, con Torino e Biella che appaiate registrano un +6,0%, seguite a breve distanza da Asti e Cuneo che fanno segnare entrambe un +5,7% e Novara con un +5,3%. Chiudono con dati comunque molto positivi Alessandria con +5,0% e Verbano-Cusio-Ossola con +4,8%. Netto miglioramento rispetto ai dati del 2015 per l’elettronica di consumo, che recupera dalle percentuali negative dello scorso anno: Vercelli passa da -6,8% a +1,3%, Torino dal -7,3% al +0,9%, Asti dal -7,6% al +0,6%. Novara è quarta e passa da -6,2% a 0,3% Chiude Verbano-Cusio-Ossola che passa dal -7,6% al +0,1% del 2016.Continua il trend negativo invece nel settore dell’Information technology, con Novara che chiude la classifica con -6,5%. La spesa per famiglia raggiunge la media italiana solo a Cuneo, con 78 milioni di euro, mentre nelle altre province si scende ai 77 milioni di Torino, ai 74 di Novara, fino ai 66 milioni di Verbano-Cusio-Ossola.La sostenibilitàLa sostenibilità si rivela un valore sempre più discriminante e premiante. Anche in Piemonte, i consumatori hanno un atteggiamento molto selettivo ed esigente: ben sette su dieci sono disponibili a premiare le aziende che investono in sostenibilità, pagando di più i loro prodotti. Per contro, qualora un’azienda si dimostrasse evidentemente non sostenibile, sono disposti a boicottarla astenendosi dall’acquisto (nel 64% dei casi), oppure sconsigliandolo a parenti ed amici (nel 45%).In effetti la qualità intesa in senso lato (61%) è oggi il valore guida degli italiani quando fanno acquisti, davanti al prezzo (58%) e alle promozioni (40%), capovolgendo un paradigma che spesso vedeva il fattore economico come elemento discriminante; l’indagine rileva poi come ben l’87% degli intervistati sceglie marchi di fiducia, possibilmente italiani, meglio se con una buona reputazione.I settori considerati più virtuosi sono quelli alimentari, energetico e automobilistico, anche grazie alla ingente comunicazione di prodotto che è stata effettuata, facendo cardine sui temi della sostenibilità. Laura Cavalli

Nel 2016 il Pil del Piemonte ha mostrato un incremento (+0,7%) in linea con la media nazionale (+0,7%) pur riducendo il ritmo di crescita rispetto al 2015. Il reddito medio pro capite è cresciuto del +2,9%, dato superiore alla media del Paese (+2,4%) per un controvalore di 21.064. Sono i principali risultati della 23ª edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Piemonte, presentato martedì a Torino.Ma se Biella, con 22.944 euro per abitante, si conferma la provincia piemontese a reddito più elevato, Novara raggiunge appena la penultima piazza, con 18.637 euro, seguita solo dalla provincia del Verbano-Cusio-Ossola, buona ultima con 17.652 euro per abitante. Tra le altre Vercelli registra la crescita più alta per i beni durevoli (+6,6%) e Alessandria si distingue per il migliore incremento in regione della spesa per i mobili (+2,5%), dato superiore anche alla media nazionale.Le provinceSegno positivo in tutte le province per quanto riguarda il settore delle auto nuove, a cominciare da Vercelli che registra un +14,0% con una spesa di 72 milioni di euro.  Terzo posto per Novara, con un + 9,1% e una spesa di 154 milioni. Ancora una volta, chiude il Verbano-Cusio-Ossola con +5,8% e 71 milioni di euro di spesa. Trend positivo anche in tutte le province per quanto riguarda il settore dell’auto usata, con Novara penultima (+2,6%), a precedere solo Torino. Nel comparto motoveicoli è Verbano-Cusio-Ossola che guida le province piemontesi, con un +21,1%. Ultima Novara con un comunque positivo +5,2%. Esaminando il comparto dei mobili, la parte del leone l’ha fatta Torino, che totalizza la metà dei consumi complessivi in termine di euro spesi nella regione con i suoi 656 milioni di euro sui 1.237 milioni totali. In percentuale sulla variazione dei consumi complessivi però è in testa Alessandria, con un +2,5% e 121 milioni di euro spesi, seguita da Biella con +2,2% e Cuneo con +2,1%. Chiude la classifica provinciale Novara, con un +1,1%. Il settore degli elettrodomestici grandi e piccoli è andato molto bene in tutte le province, con Torino e Biella che appaiate registrano un +6,0%, seguite a breve distanza da Asti e Cuneo che fanno segnare entrambe un +5,7% e Novara con un +5,3%. Chiudono con dati comunque molto positivi Alessandria con +5,0% e Verbano-Cusio-Ossola con +4,8%. Netto miglioramento rispetto ai dati del 2015 per l’elettronica di consumo, che recupera dalle percentuali negative dello scorso anno: Vercelli passa da -6,8% a +1,3%, Torino dal -7,3% al +0,9%, Asti dal -7,6% al +0,6%. Novara è quarta e passa da -6,2% a 0,3% Chiude Verbano-Cusio-Ossola che passa dal -7,6% al +0,1% del 2016.Continua il trend negativo invece nel settore dell’Information technology, con Novara che chiude la classifica con -6,5%. La spesa per famiglia raggiunge la media italiana solo a Cuneo, con 78 milioni di euro, mentre nelle altre province si scende ai 77 milioni di Torino, ai 74 di Novara, fino ai 66 milioni di Verbano-Cusio-Ossola.La sostenibilitàLa sostenibilità si rivela un valore sempre più discriminante e premiante. Anche in Piemonte, i consumatori hanno un atteggiamento molto selettivo ed esigente: ben sette su dieci sono disponibili a premiare le aziende che investono in sostenibilità, pagando di più i loro prodotti. Per contro, qualora un’azienda si dimostrasse evidentemente non sostenibile, sono disposti a boicottarla astenendosi dall’acquisto (nel 64% dei casi), oppure sconsigliandolo a parenti ed amici (nel 45%).In effetti la qualità intesa in senso lato (61%) è oggi il valore guida degli italiani quando fanno acquisti, davanti al prezzo (58%) e alle promozioni (40%), capovolgendo un paradigma che spesso vedeva il fattore economico come elemento discriminante; l’indagine rileva poi come ben l’87% degli intervistati sceglie marchi di fiducia, possibilmente italiani, meglio se con una buona reputazione.I settori considerati più virtuosi sono quelli alimentari, energetico e automobilistico, anche grazie alla ingente comunicazione di prodotto che è stata effettuata, facendo cardine sui temi della sostenibilità. Laura Cavalli

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