In arrivo altri migranti in Piemonte: intervento di Locarni (Lega Nord)
NOVARA – Gian Carlo Locarni, responsabile organizzativo provinciale della Lega Nord, interviene con una nota stampa sull’annuncio dell’arrivo di 1.260 migranti in Piemonte.
“Apprendo dagli organi di stampa – scrive nel suo comunicato - che il Viminale avrebbe deciso di assegnare un’ulteriore quota di 1260 migranti alla nostra regione e dato che il sottoscritto continua a ricoprire l’incarico di responsabile organizzativo provinciale in quel di Novara per il movimento della Lega Nord, incarico ricoperto dato le peculiarità e capacità nell’organizzare eventi, gazebo, raccolta fondi per le situazioni nelle quali le calamità naturali hanno messo in ginocchio diverse realtà italiane, mi domando e resto perplesso sulle risposte per la risoluzione di questa gravosa problematica, perché di problematica si tratta. Assistiamo in questi giorni a delle prese di posizione da parte di esponenti democratici o moderati, intesi come parte politica, nelle quali non si riscontra alcun indirizzo programmatico- amministrativo, interventi però molto vicini a posizione degne di accoliti in una presunta difesa della chiesa, per essere più precisi di alcuni esponenti clericali – sostiene il rappresentante della Lega - i quali a parte una vivace e prolissa loquacità non hanno dato segno concreto di come si risolva la problematica stessa. Resto convinto che se vi fosse in costoro qualche lungimirante individuo votato alla normalità il percorso per la risoluzione sarebbe molto meno nebuloso. Ognuno faccia la sua parte ma soprattutto ognuno si ricordi i propri ruoli ed eviti ingerenze e affermazioni – sostiene ancora Locarni nel suo comunicato - che rasentano l’incapacità programmatica e organizzativa in questioni così complicate. Credo che sia finita da un pezzo l’era dell’ “armiamoci e partite” e se si tenta di risolvere realmente il problema ci si deve confrontare a 360 gradi. Capita a volte, che i percorsi corretti siano incipit che possano arrivare anche da persone filosoficamente distanti dalle proprie convinzioni. Certo tentare di ricordarsi prioritariamente dei propri cittadini sarebbe buon senso e un normale percorso da intraprendere, ma il confronto resta basilare. Se invece si continuerà sul percorso intrapreso – sostiene infine Locarni - non solo la problematica resterà irrisolta, ma soprattutto vi sarà un deterioramento ancor più marcato nei rapporti sociali tra i vari cittadini”.
mo.c.
NOVARA – Gian Carlo Locarni, responsabile organizzativo provinciale della Lega Nord, interviene con una nota stampa sull’annuncio dell’arrivo di 1.260 migranti in Piemonte.
“Apprendo dagli organi di stampa – scrive nel suo comunicato - che il Viminale avrebbe deciso di assegnare un’ulteriore quota di 1260 migranti alla nostra regione e dato che il sottoscritto continua a ricoprire l’incarico di responsabile organizzativo provinciale in quel di Novara per il movimento della Lega Nord, incarico ricoperto dato le peculiarità e capacità nell’organizzare eventi, gazebo, raccolta fondi per le situazioni nelle quali le calamità naturali hanno messo in ginocchio diverse realtà italiane, mi domando e resto perplesso sulle risposte per la risoluzione di questa gravosa problematica, perché di problematica si tratta. Assistiamo in questi giorni a delle prese di posizione da parte di esponenti democratici o moderati, intesi come parte politica, nelle quali non si riscontra alcun indirizzo programmatico- amministrativo, interventi però molto vicini a posizione degne di accoliti in una presunta difesa della chiesa, per essere più precisi di alcuni esponenti clericali – sostiene il rappresentante della Lega - i quali a parte una vivace e prolissa loquacità non hanno dato segno concreto di come si risolva la problematica stessa. Resto convinto che se vi fosse in costoro qualche lungimirante individuo votato alla normalità il percorso per la risoluzione sarebbe molto meno nebuloso. Ognuno faccia la sua parte ma soprattutto ognuno si ricordi i propri ruoli ed eviti ingerenze e affermazioni – sostiene ancora Locarni nel suo comunicato - che rasentano l’incapacità programmatica e organizzativa in questioni così complicate. Credo che sia finita da un pezzo l’era dell’ “armiamoci e partite” e se si tenta di risolvere realmente il problema ci si deve confrontare a 360 gradi. Capita a volte, che i percorsi corretti siano incipit che possano arrivare anche da persone filosoficamente distanti dalle proprie convinzioni. Certo tentare di ricordarsi prioritariamente dei propri cittadini sarebbe buon senso e un normale percorso da intraprendere, ma il confronto resta basilare. Se invece si continuerà sul percorso intrapreso – sostiene infine Locarni - non solo la problematica resterà irrisolta, ma soprattutto vi sarà un deterioramento ancor più marcato nei rapporti sociali tra i vari cittadini”.
mo.c.