Inaugurato il Centro di ricerca applicato Ipazia nell’ambito del Pisu di S. Agabio

Inaugurato il Centro di ricerca applicato Ipazia nell’ambito del Pisu di S. Agabio
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NOVARA – Inaugurazione ufficiale lunedì pomeriggio, 18 aprile, a Novara, per il Centro di ricerca applicato realizzato a Sant’Agabio nell’ambito del Pisu, il Progetto di sviluppo urbanistico, che ha previsto anche la ristrutturazione del mercato coperto di viale Dante. 

Al taglio del nastro erano presenti il sindaco Andrea Ballarè, il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Nicola Fonzo, l’assessore Marco Bozzola, il rettore dell’Università del Piemonte Orientale Cesare Emanuel e tutta l’Amministrazione comunale. Con loro tanti rappresentanti dell’ateneo e tanti cittadini, curiosi di visitare la nuova struttura.

L’intervento su S. Agabio, come ha ricordato Fonzo, ha avuto un valore complessivo di oltre otto milioni e mezzo di euro, oltre sei dei quali finanziati da UE, Stato e Regione, e due e mezzo cofinanziati dal Comune di Novara. Ballarè ha voluto sottolineare con forza il rilevante significato di questa realizzazione: «Un investimento – ha detto – che guarda al futuro di Novara, puntando sulla valorizzazione della ricerca come uno dei driver essenziali dello sviluppo. Il Centro di Ricerca Applicata nasce come elemento di un sistema più ampio, che ha come protagonista insieme al Comune l’Università del Piemonte Orientale e la sua Scuola di Medicina, e che quindi si raccorderà naturalmente con la Città della Salute. Ma non solo: anche per la sua collocazione fisica, nel quartiere di S. Agabio dove si trovano tutte le aziende più avanzate nel settore della chimica – e della chimica sostenibile in particolare – e dove ha sede anche la Fondazione Novara Sviluppo, il centro sarà il fulcro di un grande distretto scientifico alla cui crescita è affidato il rafforzamento di una delle nuove identità di Novara, quella legata alla conoscenza e alla tecnologia, che certamente sarà generatrice di nuovo sviluppo e nuovo lavoro». «Quello che consegniamo oggi alla comunità – ha aggiunto Fonzo - è il risultato di una sfida che abbiamo vinto tutti assieme. Una sfida, perché un cantiere importante si concludesse entro i tempi previsti. Una sfida, perché attorno al centro che si aprirà da qui a breve Sant'Agabio si  riscatti da tanti luoghi comuni. Una sfida, perché i cittadini si riapproprino degli spazi pubblici di cui sono i custodi. Se siamo arrivati con qui, il merito è soprattutto dei tanti che hanno lavorato con dedizione e anche con sacrificio. Spesso i dipendenti pubblici sono descritti come insofferenti ai loro doveri.  Non è così. Hanno lavorato con grande impegno e questo è un risultato importante, cui hanno contribuito anche loro».

Sono poi intervenuti il rettore Emanuel e i prof Claudio Santoro e Annalisa Chiocchetti, della Scuola di Medicina dell’Upo, che hanno delineato cosa troverà spazio nel nuovo centro (intitolato a “Ipazia”) e le sue principali caratteristiche. L’assessore Bozzola ha riferito come questo risultato si andrà a inserire in un più ampio disegno di rilancio dell’area di S. Agabio, «che punterà ad arrivare anche sino all’area dell’ex Olcese».

A chiudere il pomeriggio, una visita all’intera struttura, che vede all’esterno anche ampi spazi verdi, e quindi la scopertura della targa per l’intitolazione a Ipazia, scienziata e filosofa  del IV secolo, emblema della libertà di pensiero e di ricerca.

mo.c.


NOVARA – Inaugurazione ufficiale lunedì pomeriggio, 18 aprile, a Novara, per il Centro di ricerca applicato realizzato a Sant’Agabio nell’ambito del Pisu, il Progetto di sviluppo urbanistico, che ha previsto anche la ristrutturazione del mercato coperto di viale Dante. 

Al taglio del nastro erano presenti il sindaco Andrea Ballarè, il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Nicola Fonzo, l’assessore Marco Bozzola, il rettore dell’Università del Piemonte Orientale Cesare Emanuel e tutta l’Amministrazione comunale. Con loro tanti rappresentanti dell’ateneo e tanti cittadini, curiosi di visitare la nuova struttura.

L’intervento su S. Agabio, come ha ricordato Fonzo, ha avuto un valore complessivo di oltre otto milioni e mezzo di euro, oltre sei dei quali finanziati da UE, Stato e Regione, e due e mezzo cofinanziati dal Comune di Novara. Ballarè ha voluto sottolineare con forza il rilevante significato di questa realizzazione: «Un investimento – ha detto – che guarda al futuro di Novara, puntando sulla valorizzazione della ricerca come uno dei driver essenziali dello sviluppo. Il Centro di Ricerca Applicata nasce come elemento di un sistema più ampio, che ha come protagonista insieme al Comune l’Università del Piemonte Orientale e la sua Scuola di Medicina, e che quindi si raccorderà naturalmente con la Città della Salute. Ma non solo: anche per la sua collocazione fisica, nel quartiere di S. Agabio dove si trovano tutte le aziende più avanzate nel settore della chimica – e della chimica sostenibile in particolare – e dove ha sede anche la Fondazione Novara Sviluppo, il centro sarà il fulcro di un grande distretto scientifico alla cui crescita è affidato il rafforzamento di una delle nuove identità di Novara, quella legata alla conoscenza e alla tecnologia, che certamente sarà generatrice di nuovo sviluppo e nuovo lavoro». «Quello che consegniamo oggi alla comunità – ha aggiunto Fonzo - è il risultato di una sfida che abbiamo vinto tutti assieme. Una sfida, perché un cantiere importante si concludesse entro i tempi previsti. Una sfida, perché attorno al centro che si aprirà da qui a breve Sant'Agabio si  riscatti da tanti luoghi comuni. Una sfida, perché i cittadini si riapproprino degli spazi pubblici di cui sono i custodi. Se siamo arrivati con qui, il merito è soprattutto dei tanti che hanno lavorato con dedizione e anche con sacrificio. Spesso i dipendenti pubblici sono descritti come insofferenti ai loro doveri.  Non è così. Hanno lavorato con grande impegno e questo è un risultato importante, cui hanno contribuito anche loro».

Sono poi intervenuti il rettore Emanuel e i prof Claudio Santoro e Annalisa Chiocchetti, della Scuola di Medicina dell’Upo, che hanno delineato cosa troverà spazio nel nuovo centro (intitolato a “Ipazia”) e le sue principali caratteristiche. L’assessore Bozzola ha riferito come questo risultato si andrà a inserire in un più ampio disegno di rilancio dell’area di S. Agabio, «che punterà ad arrivare anche sino all’area dell’ex Olcese».

A chiudere il pomeriggio, una visita all’intera struttura, che vede all’esterno anche ampi spazi verdi, e quindi la scopertura della targa per l’intitolazione a Ipazia, scienziata e filosofa  del IV secolo, emblema della libertà di pensiero e di ricerca.

mo.c.


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