Industria 4.0, «un treno da prendere»

Industria 4.0, «un treno da prendere»
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Si è parlato anche (ma non solo) di interazione uomo-macchina, big data, sensoristica ed “internet delle cose” durante l'incontro sul tema “Fabbrica 4.0 - Verso la quarta rivoluzione industriale” organizzato da Camera di Commercio, Associazione Industriali di Novara, Confindustria Piemonte e Comitato Piccola Industria dell’Ain venerdì scorso presso la sala congressi di via Ravizza 8. Ad aprire l'incontro Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara: «Il modello industriale sta attraversando un cambiamento radicale grazie alla digitalizzazione che comporta anche profonde trasformazioni nel modo di lavorare - ha esordito Comoli - I principali Paesi industrializzati lo hanno già avviato con decisione. L'Italia, da secondo Paese manifatturiero d'Europa, non può trascurarlo ma deve portarlo avanti da protagonista». Secondo Comoli «la sfida è particolarmente impegnativa per le Pmi. Dopo la “fabbrica 4.0” il passo successivo è il “lavoro 4.0”. Vi sarà l'ampliamento delle opportunità per i profili più qualificati ed innovativi. Per supportare le imprese su questo fronte, la Camera di Commercio sta organizzando un corso di formazione specificatamente dedicato alla “fabbrica 4.0” e al suo legame con il lean management (dal 24 gennaio al 23 febbraio si terranno 5 appuntamenti, compreso un Factory Tour presso lo stabilimento Toyota di Bologna, ndr). Oltre a ciò è stato avviato un progetto di Digital Transformation, finalizzato a sviluppare culture e competenze sui temi legati alla digitalizzazione e, in particolare, a formare giovani disoccupati o inoccupati tramite percorsi progettati in collaborazione con le imprese innovative del territorio e con i docenti delle scuole, mettendo in rete anche i centri dell'innovazione novaresi, del Vco e milanesi».

Fabio Ravanelli, presidente di Confindustria Piemonte e dell'Associazione Industriali di Novara, dal canto suo ha ricordato: «Uno degli impegni del Governo è quello di allargare la banda ultralarga il più possibile, perchè questo è un pre-requisito per l'industria “4.0”. Un settore di punta per l'industria del nostro territorio, la rubinetteria ed il valvolame, è in parte già attrezzata in senso “4.0”. Le aziende più lungimiranti sono andate in tale direzione, ora bisogna creare la cultura e le condizioni di base per far capire alle Pmi cos'è l'industria “4.0” in modo che la possano declinare al loro interno. E' un treno che bisogna prendere». Ravanelli ha concluso: «L'Italia ha perso in 15 anni ben 30 punti di produttività nei confronti della Germania. La quarta rivoluzione industriale è però un momento di discontinuità, mette tutti allo stesso punto di partenza. Significa robotizzazione spinta, macchine collegate tra loro che interagiscono, nuovi percorsi dal punto di vista operativo. Non è vero che si creerà una disoccupazione maggiore: bisognerà inventarsi professioni diverse per controllare tutti i processi integrati. E' importante, allora, una nuova formazione: di base per i giovani e di riqualificazione professionale per chi è più avanti negli anni. Il Governo, nella legge di bilancio, ha previsto incentivi orizzontali e non più settoriali alle aziende, tra l'altro con un ammortamento del 250% per l'acquisto di macchinari 4.0 e del 140% per il rinnovo degli impianti e per gli investimenti innovativi. Nel novarese, se adeguatamete cavalcata, l'industria 4.0 può portare frutti positivi». Marco Macchi, co-direttore dell’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano, ha tracciato una panoramica su scenari, temi e megatrends della cosiddetta “fabbrica 4.0”. Poi, la sessione dedicata agli aspetti più salienti e innovativi del nuovo paradigma industriale tra cui sensori intelligenti, produzione automatizzata ed “internet delle cose”. C'erano diversi addetti ai lavori tra i quali Paolo Gennaro, innovation manager Avio Aero (operativa per l'aeronautica civile all'aeroporto di Cameri) e Francesco Capittini, tecnology center director di Schaeffler Italia Srl che ha uno stabilimento all'avanguardia europea a Momo. Il Piano nazionale Industria 4.0 è stato illustrato da Nicoletta Amodio e Valentina Carlini dell’Area Politiche industriali Confindustria. Ad approfondire il ruolo dell’education e il legame con la Fabbrica 4.0 è stato infine Ermanno Rondi, coordinatore Gruppo di lavoro “Formazione professionale, Alternanza scuola-lavoro” e componente del Consiglio di Presidenza di Confindustria.

Filippo Bezio

Si è parlato anche (ma non solo) di interazione uomo-macchina, big data, sensoristica ed “internet delle cose” durante l'incontro sul tema “Fabbrica 4.0 - Verso la quarta rivoluzione industriale” organizzato da Camera di Commercio, Associazione Industriali di Novara, Confindustria Piemonte e Comitato Piccola Industria dell’Ain venerdì scorso presso la sala congressi di via Ravizza 8. Ad aprire l'incontro Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara: «Il modello industriale sta attraversando un cambiamento radicale grazie alla digitalizzazione che comporta anche profonde trasformazioni nel modo di lavorare - ha esordito Comoli - I principali Paesi industrializzati lo hanno già avviato con decisione. L'Italia, da secondo Paese manifatturiero d'Europa, non può trascurarlo ma deve portarlo avanti da protagonista». Secondo Comoli «la sfida è particolarmente impegnativa per le Pmi. Dopo la “fabbrica 4.0” il passo successivo è il “lavoro 4.0”. Vi sarà l'ampliamento delle opportunità per i profili più qualificati ed innovativi. Per supportare le imprese su questo fronte, la Camera di Commercio sta organizzando un corso di formazione specificatamente dedicato alla “fabbrica 4.0” e al suo legame con il lean management (dal 24 gennaio al 23 febbraio si terranno 5 appuntamenti, compreso un Factory Tour presso lo stabilimento Toyota di Bologna, ndr). Oltre a ciò è stato avviato un progetto di Digital Transformation, finalizzato a sviluppare culture e competenze sui temi legati alla digitalizzazione e, in particolare, a formare giovani disoccupati o inoccupati tramite percorsi progettati in collaborazione con le imprese innovative del territorio e con i docenti delle scuole, mettendo in rete anche i centri dell'innovazione novaresi, del Vco e milanesi».

Fabio Ravanelli, presidente di Confindustria Piemonte e dell'Associazione Industriali di Novara, dal canto suo ha ricordato: «Uno degli impegni del Governo è quello di allargare la banda ultralarga il più possibile, perchè questo è un pre-requisito per l'industria “4.0”. Un settore di punta per l'industria del nostro territorio, la rubinetteria ed il valvolame, è in parte già attrezzata in senso “4.0”. Le aziende più lungimiranti sono andate in tale direzione, ora bisogna creare la cultura e le condizioni di base per far capire alle Pmi cos'è l'industria “4.0” in modo che la possano declinare al loro interno. E' un treno che bisogna prendere». Ravanelli ha concluso: «L'Italia ha perso in 15 anni ben 30 punti di produttività nei confronti della Germania. La quarta rivoluzione industriale è però un momento di discontinuità, mette tutti allo stesso punto di partenza. Significa robotizzazione spinta, macchine collegate tra loro che interagiscono, nuovi percorsi dal punto di vista operativo. Non è vero che si creerà una disoccupazione maggiore: bisognerà inventarsi professioni diverse per controllare tutti i processi integrati. E' importante, allora, una nuova formazione: di base per i giovani e di riqualificazione professionale per chi è più avanti negli anni. Il Governo, nella legge di bilancio, ha previsto incentivi orizzontali e non più settoriali alle aziende, tra l'altro con un ammortamento del 250% per l'acquisto di macchinari 4.0 e del 140% per il rinnovo degli impianti e per gli investimenti innovativi. Nel novarese, se adeguatamete cavalcata, l'industria 4.0 può portare frutti positivi». Marco Macchi, co-direttore dell’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano, ha tracciato una panoramica su scenari, temi e megatrends della cosiddetta “fabbrica 4.0”. Poi, la sessione dedicata agli aspetti più salienti e innovativi del nuovo paradigma industriale tra cui sensori intelligenti, produzione automatizzata ed “internet delle cose”. C'erano diversi addetti ai lavori tra i quali Paolo Gennaro, innovation manager Avio Aero (operativa per l'aeronautica civile all'aeroporto di Cameri) e Francesco Capittini, tecnology center director di Schaeffler Italia Srl che ha uno stabilimento all'avanguardia europea a Momo. Il Piano nazionale Industria 4.0 è stato illustrato da Nicoletta Amodio e Valentina Carlini dell’Area Politiche industriali Confindustria. Ad approfondire il ruolo dell’education e il legame con la Fabbrica 4.0 è stato infine Ermanno Rondi, coordinatore Gruppo di lavoro “Formazione professionale, Alternanza scuola-lavoro” e componente del Consiglio di Presidenza di Confindustria.

Filippo Bezio

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