Industria novarese, imprenditori meno ottimisti sull'incremento della produzione

Industria novarese, imprenditori meno ottimisti sull'incremento della produzione
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NOVARA - Il saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli pessimisti sull’incremento della produzione rimane positivo, a 9,4 punti, ma in riduzione rispetto ai precedenti 20,9. Il dato emerge dalle previsioni congiunturali elaborate dall’Associazione Industriali di Novara per il terzo trimestre del 2016. 
Il saldo riferito al Novarese è comunque superiore alla media piemontese, che scende da 10,4 a 1,5 punti. Calano anche i saldi tra ottimisti e pessimisti relativi alle aspettative di ordini totali ed esteri, rispettivamente a 7,2 e 4,5 punti, a fronte dei precedenti 14,2 e 18,1 punti (0,2 e 3,6 i dati piemontesi), e quelli relativi alle aspettative di allargamento della base occupazionale (da 11 a 9,3 punti, con una media regionale a 4,8 punti).
Le previsioni di ricorso alla Cassa integrazione guadagni sono segnalate dal 9,3% delle aziende (era l’8,8% nel secondo trimestre, a fronte di una media regionale in calo dal 15,5% al 13,3%) mentre il 45,4% delle imprese prevede di fare investimenti “marginali” prima dell’autunno (era il 51,1% nella precedente indagine, mentre il dato piemontese è 43,9%) e il 33% (rispetto al 30,4% di aprile e al 29,2% della media regionale) ne ha in programma di “significativi”. Prosegue invece, toccando i minimi storici, il miglioramento dell’indicatore relativo ai ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti, che sono segnalati dal 24,2% delle aziende, a fronte del precedente 28,9% (33,7% il dato piemontese).
«I dati – commenta il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli – parlano sempre chiaro, e siccome il questionario è stato sottoposto al campione di imprenditori prima che fosse reso noto l’esito del referendum sulla “Brexit” attendiamo il confronto con la prossima rilevazione. Conforta, comunque, vedere Novara con dati migliori rispetto a a quelli regionali: si tratta di un aspetto positivo e che in questa complessa e faticosa fase di ripresa costituisce, nonostante tutto, un segnale di speranza».
A livello settoriale rimangono positive le previsioni nel metalmeccanico, nonostante la lieve contrazione degli indicatori su produzione (21,9 punti il saldo ottimisti/pessimisti, contro il precedente 26,7) e ordini totali (18,8 punti, rispetto ai 22,5 dello scorso aprile), mentre migliorano da 13,8 a a 16,6 punti i saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini esteri. Negative, invece, le prospettive per il chimico, dove il saldo ottimisti/pessimisti sulla produzione crolla da 29,4 a -10 punti e i saldi relativi agli ordini, totali ed esteri, passano, rispettivamente, da 17,7 a -5 e da 6,7 a zero punti.
Pessimismo diffuso anche nel tessile/abbigliamento, con saldi ottimisti/pessimisti su produzione e ordini totali entrambi in flessione da 12,5 a -11 punti, mentre ritorna il sereno nel comparto alimentare, dove gli ottimisti superano i pessimisti tanto sulle aspettative di produzione quanto su quelle di nuovi ordinativi.

v.s.

NOVARA - Il saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli pessimisti sull’incremento della produzione rimane positivo, a 9,4 punti, ma in riduzione rispetto ai precedenti 20,9. Il dato emerge dalle previsioni congiunturali elaborate dall’Associazione Industriali di Novara per il terzo trimestre del 2016. 
Il saldo riferito al Novarese è comunque superiore alla media piemontese, che scende da 10,4 a 1,5 punti. Calano anche i saldi tra ottimisti e pessimisti relativi alle aspettative di ordini totali ed esteri, rispettivamente a 7,2 e 4,5 punti, a fronte dei precedenti 14,2 e 18,1 punti (0,2 e 3,6 i dati piemontesi), e quelli relativi alle aspettative di allargamento della base occupazionale (da 11 a 9,3 punti, con una media regionale a 4,8 punti).
Le previsioni di ricorso alla Cassa integrazione guadagni sono segnalate dal 9,3% delle aziende (era l’8,8% nel secondo trimestre, a fronte di una media regionale in calo dal 15,5% al 13,3%) mentre il 45,4% delle imprese prevede di fare investimenti “marginali” prima dell’autunno (era il 51,1% nella precedente indagine, mentre il dato piemontese è 43,9%) e il 33% (rispetto al 30,4% di aprile e al 29,2% della media regionale) ne ha in programma di “significativi”. Prosegue invece, toccando i minimi storici, il miglioramento dell’indicatore relativo ai ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti, che sono segnalati dal 24,2% delle aziende, a fronte del precedente 28,9% (33,7% il dato piemontese).
«I dati – commenta il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli – parlano sempre chiaro, e siccome il questionario è stato sottoposto al campione di imprenditori prima che fosse reso noto l’esito del referendum sulla “Brexit” attendiamo il confronto con la prossima rilevazione. Conforta, comunque, vedere Novara con dati migliori rispetto a a quelli regionali: si tratta di un aspetto positivo e che in questa complessa e faticosa fase di ripresa costituisce, nonostante tutto, un segnale di speranza».
A livello settoriale rimangono positive le previsioni nel metalmeccanico, nonostante la lieve contrazione degli indicatori su produzione (21,9 punti il saldo ottimisti/pessimisti, contro il precedente 26,7) e ordini totali (18,8 punti, rispetto ai 22,5 dello scorso aprile), mentre migliorano da 13,8 a a 16,6 punti i saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini esteri. Negative, invece, le prospettive per il chimico, dove il saldo ottimisti/pessimisti sulla produzione crolla da 29,4 a -10 punti e i saldi relativi agli ordini, totali ed esteri, passano, rispettivamente, da 17,7 a -5 e da 6,7 a zero punti.
Pessimismo diffuso anche nel tessile/abbigliamento, con saldi ottimisti/pessimisti su produzione e ordini totali entrambi in flessione da 12,5 a -11 punti, mentre ritorna il sereno nel comparto alimentare, dove gli ottimisti superano i pessimisti tanto sulle aspettative di produzione quanto su quelle di nuovi ordinativi.

v.s.

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