Italicum: «Inutile aspettare, meglio votare»

Italicum: «Inutile aspettare, meglio votare»
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Bocciati il ballottaggio e le candidature plurime, resta salvo il premio di maggioranza. È questa la decisione della Corte Costituzionale (nella foto), riunita in camera di consiglio dalle 9,30 alle 17 di ieri, per esaminare le questioni di legittimità sollevate da 5 tribunali sulla legge elettorale voluta dal governo Renzi.

“All’esito della sentenza - spiegano i giudici nella nota che accompagna il pronunciamento -, la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione”. Nel dettaglio, la Corte Costituzionale, nel giudizio sull’Italicum, legge elettorale approvata dal governo Renzi nel 2015, ha rigettato la questione di costituzionalità relativa alla previsione del premio di maggioranza al primo turno, sollevata dal Tribunale di Genova, e ha invece accolto le questioni, sollevate dai Tribunali di Torino, Perugia, Trieste e Genova, relative al turno di ballottaggio, dichiarando l’illegittimità costituzionale delle disposizioni che lo prevedono.

“La Consulta - si legge in una nota - ha inoltre accolto la questione, sollevata dagli stessi Tribunali, relativa alla disposizione che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione. A seguito di questa dichiarazione di incostituzionalità, sopravvive comunque, allo stato, il criterio residuale del sorteggio previsto dall’ultimo periodo, non censurato nelle ordinanze di rimessione, dell’art. 85 del d.p.r n. 361 del 1957”, spiegano i giudici costituzionali.

La Consulta ha dichiarato inammissibili o non fondate tutte le altre questioni. “All’esito della sentenza, la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione”, conclude la Corte Costituzionale.

Proprio la conclusione della Corte, che prevede l’immediata applicazione dell’Italicum “rivisto”, lascia spazio ad una serie di scenari che, però, hanno tutti come denominatore comune il ritorno alle urne, invocato a gran voce dal maggior parte delle forze politiche.

Abbiamo sentito il parere dei parlamentari del nostro territorio (Franca Biondelli, Elena Ferrara e Giovanni Falcone del Pd, Davide Crippa e Carlo Martelli del Movimento 5 Stelle e Gaetano Nastri di Fratelli d’Italia) sulle possibile conseguenze che comporterà questa sentenza per il semplice cittadino, cioè l’elettore medio, che presto sarà chiamato ad esprimersi per una nuova legislazione

Sandro Devecchi

Leggi tutto il servizio sul Corriere di Novara di giovedì 26 gennaio 2017


Bocciati il ballottaggio e le candidature plurime, resta salvo il premio di maggioranza. È questa la decisione della Corte Costituzionale (nella foto), riunita in camera di consiglio dalle 9,30 alle 17 di ieri, per esaminare le questioni di legittimità sollevate da 5 tribunali sulla legge elettorale voluta dal governo Renzi.

“All’esito della sentenza - spiegano i giudici nella nota che accompagna il pronunciamento -, la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione”. Nel dettaglio, la Corte Costituzionale, nel giudizio sull’Italicum, legge elettorale approvata dal governo Renzi nel 2015, ha rigettato la questione di costituzionalità relativa alla previsione del premio di maggioranza al primo turno, sollevata dal Tribunale di Genova, e ha invece accolto le questioni, sollevate dai Tribunali di Torino, Perugia, Trieste e Genova, relative al turno di ballottaggio, dichiarando l’illegittimità costituzionale delle disposizioni che lo prevedono.

“La Consulta - si legge in una nota - ha inoltre accolto la questione, sollevata dagli stessi Tribunali, relativa alla disposizione che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione. A seguito di questa dichiarazione di incostituzionalità, sopravvive comunque, allo stato, il criterio residuale del sorteggio previsto dall’ultimo periodo, non censurato nelle ordinanze di rimessione, dell’art. 85 del d.p.r n. 361 del 1957”, spiegano i giudici costituzionali.

La Consulta ha dichiarato inammissibili o non fondate tutte le altre questioni. “All’esito della sentenza, la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione”, conclude la Corte Costituzionale.

Proprio la conclusione della Corte, che prevede l’immediata applicazione dell’Italicum “rivisto”, lascia spazio ad una serie di scenari che, però, hanno tutti come denominatore comune il ritorno alle urne, invocato a gran voce dal maggior parte delle forze politiche.

Abbiamo sentito il parere dei parlamentari del nostro territorio (Franca Biondelli, Elena Ferrara e Giovanni Falcone del Pd, Davide Crippa e Carlo Martelli del Movimento 5 Stelle e Gaetano Nastri di Fratelli d’Italia) sulle possibile conseguenze che comporterà questa sentenza per il semplice cittadino, cioè l’elettore medio, che presto sarà chiamato ad esprimersi per una nuova legislazione

Sandro Devecchi

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