L’impresa e le “innovazioni necessarie” (VIDEO)

L’impresa e le “innovazioni necessarie” (VIDEO)
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STRESA - La prima innovazione è parlare di innovazione. E soprattutto farlo in un modo nuovo e partecipato. Proprio all’innovazione - o meglio alle “Innovazioni necessarie” - era dedicata la settima edizione del Forum organizzato venerdì all’hotel “Regina Palace” di Stresa dalla Federazione regionale dei Gruppi Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte. E se è vero che, come ha detto il presidente nazionale del Gruppo Giovani di Confindustria Marco Gay, «chi fa impresa è innovatore per natura», il Ggi ha scelto di innovarsi a partire dal “format” della giornata. Non un “normale” convegno dall’approccio “frontale”, ma un momento corale e partecipato grazie alle nuove tecnologie comunicative: l'utilizzo di un "twitter wall" e dei contributi "social" raccolti durante gli speech, così da formare, a valle di ogni intervento, delle "tavole rotonde estemporanee" dedicate ad approfondire le emergenti sfide e le soluzioni adottate. Le tavole rotonde hanno permesso la stesura di contenuti tematici che confluiranno in un documento finale: il punto di vista dei Giovani Imprenditori piemontesi sull'innovazione come necessità. «Abbiamo voluto dare questo nuovo taglio all’evento - dice Marco Caletti, vicepresidente del Gruppo Giovani di Confindustria Piemonte, oltre che presidente del Ggi dell’Associazione industriali di Novara - e l’esperimento è stato un successo. Una giornata davvero ben organizzata e di grande presa, in cui tutti i partecipanti hanno potuto interagire». Ma, si è chiesto il presidente regionale del Ggi Simone Ghiazza, «in un mondo dove tutto è stato inventato, come essere innovativi ogni giorno?». Non chiudendosi su se stessi, «ma mettendo a fattore comune le competenze». «Innovazione - dice Marco Caletti - non è solo quella tecnologica, che ormai è imprescindibile per qualunque azienda. E’ innovazione di pensiero, la creazione di un network, di una rete di relazioni. Un salto culturale importante. E’ questo il messaggio che abbiamo voluto dare».

Laura Cavalli

Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 21 settembre 2015 

STRESA - La prima innovazione è parlare di innovazione. E soprattutto farlo in un modo nuovo e partecipato. Proprio all’innovazione - o meglio alle “Innovazioni necessarie” - era dedicata la settima edizione del Forum organizzato venerdì all’hotel “Regina Palace” di Stresa dalla Federazione regionale dei Gruppi Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte. E se è vero che, come ha detto il presidente nazionale del Gruppo Giovani di Confindustria Marco Gay, «chi fa impresa è innovatore per natura», il Ggi ha scelto di innovarsi a partire dal “format” della giornata. Non un “normale” convegno dall’approccio “frontale”, ma un momento corale e partecipato grazie alle nuove tecnologie comunicative: l'utilizzo di un "twitter wall" e dei contributi "social" raccolti durante gli speech, così da formare, a valle di ogni intervento, delle "tavole rotonde estemporanee" dedicate ad approfondire le emergenti sfide e le soluzioni adottate. Le tavole rotonde hanno permesso la stesura di contenuti tematici che confluiranno in un documento finale: il punto di vista dei Giovani Imprenditori piemontesi sull'innovazione come necessità. «Abbiamo voluto dare questo nuovo taglio all’evento - dice Marco Caletti, vicepresidente del Gruppo Giovani di Confindustria Piemonte, oltre che presidente del Ggi dell’Associazione industriali di Novara - e l’esperimento è stato un successo. Una giornata davvero ben organizzata e di grande presa, in cui tutti i partecipanti hanno potuto interagire». Ma, si è chiesto il presidente regionale del Ggi Simone Ghiazza, «in un mondo dove tutto è stato inventato, come essere innovativi ogni giorno?». Non chiudendosi su se stessi, «ma mettendo a fattore comune le competenze». «Innovazione - dice Marco Caletti - non è solo quella tecnologica, che ormai è imprescindibile per qualunque azienda. E’ innovazione di pensiero, la creazione di un network, di una rete di relazioni. Un salto culturale importante. E’ questo il messaggio che abbiamo voluto dare».

Laura Cavalli

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