L’incredibile storia dei (cassati) ”tutor” della Provincia

L’incredibile storia  dei (cassati) ”tutor” della Provincia
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NOVARA - Questa è (l’incredibile) storia della Provincia di Novara come tutte le consorelle moribonda e squattrinata che, a cavallo fra il 2013 e il 2014, in vista appunto dell’abdicazione verso l’attuale ibrido ente (sostanzialmente tutto come prima tranne presidente e assessori stipendiati), pensò bene di varare un “progetto tutor” sulla strade di competenza, ovviamente per la sicurezza etc etc e non per fare cassa. Ora il progetto è abortito, anzi, è stato cassato, per fortuna (non degli automobilisti) perché avrebbe potuto causare serie grane ai promotori. La storia merita di essere raccontata nei dettagli, perché è emblematica di come vanno certe cose, e comunque perché si parla di soldi pubblici (e di tasche private). In due parole: la gara partì, e a vincerla furono un paio di ditte associate. Ma presto ci si accorse che la Provincia in liquidazione poteva gestire solo l’ordinaria amministrazione, e che il nuovo ente avrebbe perso il servizio di Polizia. Non solo: la Prefettura ritenne che i tratti stradali pericolosi individuati dalla Provincia tali non erano. Ergo totale retromarcia: a fine maggio l’attuale presidente Matteo Besozzi ha firmato lo stop. Negli stessi giorni la notizia che a Viterbo per l’appalto tutor (andato a buon fine) sono finiti sotto inchiesta il prefetto, funzionari provinciali e le due ditte che avrebbero dovuto installarli anche nel Novarese: secondo gli inquirenti qualcuno avrebbe sostanzialmente forzato la mano a fronte di strade non affatto pericolose.

p.v.

leggi il servizio sul Corriere di Novara di lunedì 8 giugno

NOVARA - Questa è (l’incredibile) storia della Provincia di Novara come tutte le consorelle moribonda e squattrinata che, a cavallo fra il 2013 e il 2014, in vista appunto dell’abdicazione verso l’attuale ibrido ente (sostanzialmente tutto come prima tranne presidente e assessori stipendiati), pensò bene di varare un “progetto tutor” sulla strade di competenza, ovviamente per la sicurezza etc etc e non per fare cassa. Ora il progetto è abortito, anzi, è stato cassato, per fortuna (non degli automobilisti) perché avrebbe potuto causare serie grane ai promotori. La storia merita di essere raccontata nei dettagli, perché è emblematica di come vanno certe cose, e comunque perché si parla di soldi pubblici (e di tasche private). In due parole: la gara partì, e a vincerla furono un paio di ditte associate. Ma presto ci si accorse che la Provincia in liquidazione poteva gestire solo l’ordinaria amministrazione, e che il nuovo ente avrebbe perso il servizio di Polizia. Non solo: la Prefettura ritenne che i tratti stradali pericolosi individuati dalla Provincia tali non erano. Ergo totale retromarcia: a fine maggio l’attuale presidente Matteo Besozzi ha firmato lo stop. Negli stessi giorni la notizia che a Viterbo per l’appalto tutor (andato a buon fine) sono finiti sotto inchiesta il prefetto, funzionari provinciali e le due ditte che avrebbero dovuto installarli anche nel Novarese: secondo gli inquirenti qualcuno avrebbe sostanzialmente forzato la mano a fronte di strade non affatto pericolose.

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