«La destra risolva la questione morale»
NOVARA - «È evidente anche ai bambini che il candidato della Lega e della destra lepenista ha un grosso problema con la questione morale». Andrea Ballarè torna il giorno dopo sulla querelle con Alessandro Canelli riguardo alla sua proposta di varare un Codice etico per gli amministratori di qualsiasi genere. Proposta che ha fatto inalberare il centrodestra che ha elencato una serie di nomine e incarichi di persone vicine al sindaco «a dimostrazione di una gestione quantomeno “personalizzata”».
“Abbiamo letto – ha spiegato Alessandro Canelli, candidato sindaco del centrodestra, in un comunicato a firma delle quattro forze politiche che lo sostengono, cioè Lega Nord, Fratelli d’Italia, Con noi per Voi e Forza Novara - con estremo interesse le dichiarazioni del sindaco uscente Ballarè in merito ai principi del codice etico da lui proposto. Dice che sono necessarie “regole rigorose nei rapporti di assessori e consiglieri con soggetti privati che abbiano relazione con il Comune”. Noi aggiungiamo che queste regole dovrebbero valere anche per il sindaco, non soltanto per consiglieri e assessori”. E prosegue: “Fa specie, per esempio, constatare come negli ultimi anni si sia assistito all’interno di importanti Enti del nostro territorio ad una proliferazione di incarichi e nomine di cui hanno beneficiato soggetti collegati professionalmente e familiarmente al sindaco stesso”.
Ma il sindaco uscente non ci sta: «Perché tutti a Novara sanno benissimo nomi e cognomi degli inquisiti, e dei condannati di cui le sue liste sono farcite». E va oltre: «E tutti ricordano molto bene un passato in cui il “sistema Lega” spadroneggiava occupando pesantemente la città. Il penoso tentativo del candidato di Salvini e Casa Pound di imbrogliare le carte, cercando di imbastire una polemica fantasiosa e totalmente infondata su alcune nomine, non fa altro che mettere in maggiore evidenza la differenza "genetica" tra noi e loro. Loro con gli inquisiti e i condannati, noi con i cittadini per bene e i professionisti stimati che mettono a disposizione il proprio tempo gratuitamente per il servizio alla comunità».
Insomma, per Ballarè si sta parlando di due campi diametralmente opposti: «Stiamo parlando di persone che hanno avuto guai giudiziari per accuse che riguardavano reati contro la pubblica amministrazione di Novara, non dimentichiamolo e che se sono candidati. Mentre - conclude - tirano in ballo alcune nomine che, invece, stanno dimostrando grande professionalità e ottengono ottimi risultati».
Sandro Devecchi
Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 30 maggio 2016
NOVARA - «È evidente anche ai bambini che il candidato della Lega e della destra lepenista ha un grosso problema con la questione morale». Andrea Ballarè torna il giorno dopo sulla querelle con Alessandro Canelli riguardo alla sua proposta di varare un Codice etico per gli amministratori di qualsiasi genere. Proposta che ha fatto inalberare il centrodestra che ha elencato una serie di nomine e incarichi di persone vicine al sindaco «a dimostrazione di una gestione quantomeno “personalizzata”».
“Abbiamo letto – ha spiegato Alessandro Canelli, candidato sindaco del centrodestra, in un comunicato a firma delle quattro forze politiche che lo sostengono, cioè Lega Nord, Fratelli d’Italia, Con noi per Voi e Forza Novara - con estremo interesse le dichiarazioni del sindaco uscente Ballarè in merito ai principi del codice etico da lui proposto. Dice che sono necessarie “regole rigorose nei rapporti di assessori e consiglieri con soggetti privati che abbiano relazione con il Comune”. Noi aggiungiamo che queste regole dovrebbero valere anche per il sindaco, non soltanto per consiglieri e assessori”. E prosegue: “Fa specie, per esempio, constatare come negli ultimi anni si sia assistito all’interno di importanti Enti del nostro territorio ad una proliferazione di incarichi e nomine di cui hanno beneficiato soggetti collegati professionalmente e familiarmente al sindaco stesso”.
Ma il sindaco uscente non ci sta: «Perché tutti a Novara sanno benissimo nomi e cognomi degli inquisiti, e dei condannati di cui le sue liste sono farcite». E va oltre: «E tutti ricordano molto bene un passato in cui il “sistema Lega” spadroneggiava occupando pesantemente la città. Il penoso tentativo del candidato di Salvini e Casa Pound di imbrogliare le carte, cercando di imbastire una polemica fantasiosa e totalmente infondata su alcune nomine, non fa altro che mettere in maggiore evidenza la differenza "genetica" tra noi e loro. Loro con gli inquisiti e i condannati, noi con i cittadini per bene e i professionisti stimati che mettono a disposizione il proprio tempo gratuitamente per il servizio alla comunità».
Insomma, per Ballarè si sta parlando di due campi diametralmente opposti: «Stiamo parlando di persone che hanno avuto guai giudiziari per accuse che riguardavano reati contro la pubblica amministrazione di Novara, non dimentichiamolo e che se sono candidati. Mentre - conclude - tirano in ballo alcune nomine che, invece, stanno dimostrando grande professionalità e ottengono ottimi risultati».
Sandro Devecchi
Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 30 maggio 2016