La Provincia approva il bilancio 2014, ma chiede soldi alla Regione Piemonte

La Provincia approva il bilancio 2014, ma chiede soldi alla Regione Piemonte
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NOVARA - Il Consiglio provinciale di Novara, giovedì scorso, ha approvato all’unanimità il consuntivo 2014. Nel novembre scorso era stato approvato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale, a seguito della dichiarazione di predissesto con cui sono state indicate le modalità di ripiano del disavanzo pari a €4.144.500.
Ad illustrare il documento è stato il vicepresidente della Provincia, Enrico Ruggerone, che ha riferito essere stata «la gestione 2014 caratterizzata da una peggiorata tendenza negativa, legata essenzialmente alla crisi economica generale, ai prelievi statali, alla non congruità dei trasferimenti regionali».
Per risolvere i problemi di finanza pubblica nazionali, lo Stato ha adottato dei provvedimenti legislativi allo scopo di comprimere la spesa e operato dei tagli rilevanti, nonostante la Provincia abbia continuato ad esercitare tutte le funzioni regionali delegate o trasferite, non c’è stata la dovuta compensazione con i fondi regionali prevista dalla legge. La Regione Piemonte, a sua volta, ha fatto orecchie da mercante e la Provincia di Novara, messa in difficoltà da un effetto domino di fattori negativi, ha agito in giudizio nei confronti dell’Ente sovraordinato per obbligarlo all’esborso dei fondi. «Al momento – ha riferito Ruggerone – a suo favore la nostra Provincia ha ottenuto la pronuncia di due ordinanze cautelari (risalenti al 6 novembre 2014 e al 26 marzo 2015) con cui il Tribunale amministrativo regionale (Tar) impone alla Regione Piemonte di assicurare la copertura delle spese necessarie per la gestione ordinaria delle funzioni provinciali. Il bilancio provinciale è stato in grado di assorbire una parte dei mancati trasferimenti, ma fin da metà esercizio sono apparse rilevanti criticità nella gestione. Già l’Amministrazione uscente – ha continuato Ruggerone – aveva segnalato al Ministero dell’Interno che, in mancanza di un alleggerimento del contributo alla finanza pubblica richiesto successivamente all’approvazione del bilancio avvenuta il 31 marzo 2014, l’Ente non sarebbe stato in grado di conservare il pareggio». Situazione quest’ultima che si è puntualmente verificata non essendo intervenuto alcun correttivo per aumentare le entrate. La nuova Amministrazione, preso atto del disavanzo, ha disposto di ricorrere alla procedura cosiddetta di predissesto, ossia di un riequilibrio finanziario pluriennale, come prevede il Testo unico enti locali (Tuel) all’articolo 243 bis. Il piano di riequilibrio, approvato nel marzo 2015 è all’esame della Commissione ministeriale. 
Relativamente alla riduzione delle entrate correnti, il vicepresidente ha portato una serie di dati, relativi agli anni al triennio 2012-2014, da cui risulta che si è passati da circa 54 milioni di euro di entrate correnti a soli 39 milioni, con spese correnti dimagrite da circa 48 milioni a 38 milioni e spese in conto capitale che sono state per forza ridotte da 3,7 milioni a 2,6. C’è stato un evidente contenimento della spesa corrente «questa Amministrazione – ha continuato Ruggerone - ha cercato di garantire il livello minimo di servizi a salvaguardia della sicurezza degli utenti della rete stradale e delle scuole superiori ma si trova a dover presentare un rendiconto in disavanzo a causa dei tagli». Detto fuori dai denti il Governo in tre anni ha ridotto i trasferimenti alle Province, a servizi e personale invariato, del 30% e drenato complessivamente 3,2 miliardi di euro.
La consigliera Maria Rosa Monfrinoli, intervenuta a nome della minoranza, riferendosi all’incertezza che pesa sul trasferimento delle funzioni da parte della Regione ha paventato, a fronte dell’impegno di spesa che impongono la manutenzione delle strade e delle scuole «l’eventualità di un aggravamento dell’indebitamento, dovremo anche affrontare – ha concluso annunciando voto favorevole - il problema del personale. Si fanno le leggi e le applicazioni rimangono nei sogni».
Giuseppe Cremona del gruppo di maggioranza «per la legge Del Rio – ha detto – anche le Regioni sono in difficoltà nell’attribuzione delle funzioni, dobbiamo ogni giorno andare a Torino a mendicare le risorse. La nostra missione è di affrontare con responsabilità questa situazione e favorire una sensibilità complessiva dei governanti ad acquisire la convinzione che il bene comune, non è elettorale, e bisogna guardare oltre a questo appuntamento».
Emanuela Allegra consigliera di maggioranza ha rivolto «un appello accorato per la gestione delle funzioni relative a scuole e strade. Tutti i giorni – ha riferito - ricevo telefonate dai presidi e dal personale della scuola perché gli edifici sono in uno stato di fatiscenza».
Il presidente della Provincia, Matteo Besozzi, condividendo l’analisi fatta da Cremona ha concluso: «Credo che il Governo si stia impegnando per riportare alcuni finanziamenti in particolare a favore della scuola. Purtroppo conosciamo la situazione degli edifici scolastici e delle strade, non intervenendo tempestivamente potremmo andare incontro a costi molto superiori. Come rappresentanti del territorio nell’Upi, stiamo spingendo per aiutare il Governo a trovare una soluzione il più armoniosa possibile».
Mariateresa Ugazio

NOVARA - Il Consiglio provinciale di Novara, giovedì scorso, ha approvato all’unanimità il consuntivo 2014. Nel novembre scorso era stato approvato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale, a seguito della dichiarazione di predissesto con cui sono state indicate le modalità di ripiano del disavanzo pari a €4.144.500.
Ad illustrare il documento è stato il vicepresidente della Provincia, Enrico Ruggerone, che ha riferito essere stata «la gestione 2014 caratterizzata da una peggiorata tendenza negativa, legata essenzialmente alla crisi economica generale, ai prelievi statali, alla non congruità dei trasferimenti regionali».
Per risolvere i problemi di finanza pubblica nazionali, lo Stato ha adottato dei provvedimenti legislativi allo scopo di comprimere la spesa e operato dei tagli rilevanti, nonostante la Provincia abbia continuato ad esercitare tutte le funzioni regionali delegate o trasferite, non c’è stata la dovuta compensazione con i fondi regionali prevista dalla legge. La Regione Piemonte, a sua volta, ha fatto orecchie da mercante e la Provincia di Novara, messa in difficoltà da un effetto domino di fattori negativi, ha agito in giudizio nei confronti dell’Ente sovraordinato per obbligarlo all’esborso dei fondi. «Al momento – ha riferito Ruggerone – a suo favore la nostra Provincia ha ottenuto la pronuncia di due ordinanze cautelari (risalenti al 6 novembre 2014 e al 26 marzo 2015) con cui il Tribunale amministrativo regionale (Tar) impone alla Regione Piemonte di assicurare la copertura delle spese necessarie per la gestione ordinaria delle funzioni provinciali. Il bilancio provinciale è stato in grado di assorbire una parte dei mancati trasferimenti, ma fin da metà esercizio sono apparse rilevanti criticità nella gestione. Già l’Amministrazione uscente – ha continuato Ruggerone – aveva segnalato al Ministero dell’Interno che, in mancanza di un alleggerimento del contributo alla finanza pubblica richiesto successivamente all’approvazione del bilancio avvenuta il 31 marzo 2014, l’Ente non sarebbe stato in grado di conservare il pareggio». Situazione quest’ultima che si è puntualmente verificata non essendo intervenuto alcun correttivo per aumentare le entrate. La nuova Amministrazione, preso atto del disavanzo, ha disposto di ricorrere alla procedura cosiddetta di predissesto, ossia di un riequilibrio finanziario pluriennale, come prevede il Testo unico enti locali (Tuel) all’articolo 243 bis. Il piano di riequilibrio, approvato nel marzo 2015 è all’esame della Commissione ministeriale. 
Relativamente alla riduzione delle entrate correnti, il vicepresidente ha portato una serie di dati, relativi agli anni al triennio 2012-2014, da cui risulta che si è passati da circa 54 milioni di euro di entrate correnti a soli 39 milioni, con spese correnti dimagrite da circa 48 milioni a 38 milioni e spese in conto capitale che sono state per forza ridotte da 3,7 milioni a 2,6. C’è stato un evidente contenimento della spesa corrente «questa Amministrazione – ha continuato Ruggerone - ha cercato di garantire il livello minimo di servizi a salvaguardia della sicurezza degli utenti della rete stradale e delle scuole superiori ma si trova a dover presentare un rendiconto in disavanzo a causa dei tagli». Detto fuori dai denti il Governo in tre anni ha ridotto i trasferimenti alle Province, a servizi e personale invariato, del 30% e drenato complessivamente 3,2 miliardi di euro.
La consigliera Maria Rosa Monfrinoli, intervenuta a nome della minoranza, riferendosi all’incertezza che pesa sul trasferimento delle funzioni da parte della Regione ha paventato, a fronte dell’impegno di spesa che impongono la manutenzione delle strade e delle scuole «l’eventualità di un aggravamento dell’indebitamento, dovremo anche affrontare – ha concluso annunciando voto favorevole - il problema del personale. Si fanno le leggi e le applicazioni rimangono nei sogni».
Giuseppe Cremona del gruppo di maggioranza «per la legge Del Rio – ha detto – anche le Regioni sono in difficoltà nell’attribuzione delle funzioni, dobbiamo ogni giorno andare a Torino a mendicare le risorse. La nostra missione è di affrontare con responsabilità questa situazione e favorire una sensibilità complessiva dei governanti ad acquisire la convinzione che il bene comune, non è elettorale, e bisogna guardare oltre a questo appuntamento».
Emanuela Allegra consigliera di maggioranza ha rivolto «un appello accorato per la gestione delle funzioni relative a scuole e strade. Tutti i giorni – ha riferito - ricevo telefonate dai presidi e dal personale della scuola perché gli edifici sono in uno stato di fatiscenza».
Il presidente della Provincia, Matteo Besozzi, condividendo l’analisi fatta da Cremona ha concluso: «Credo che il Governo si stia impegnando per riportare alcuni finanziamenti in particolare a favore della scuola. Purtroppo conosciamo la situazione degli edifici scolastici e delle strade, non intervenendo tempestivamente potremmo andare incontro a costi molto superiori. Come rappresentanti del territorio nell’Upi, stiamo spingendo per aiutare il Governo a trovare una soluzione il più armoniosa possibile».
Mariateresa Ugazio

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