La Regione pronta a prendersi carico del Castello di Miasino: invierà una lettera all’Agenzia dei beni confiscati
NOVARA – Dal laboratorio partecipativo “Un castello di idee”, ospitato sabato alle Officine Generali di via Passalacqua a Novara, un passo importante per arrivare a cambiare il destino del Castello di Miasino, bene confiscato al boss della camorra Pasquale Galasso e, a oggi, ancora gestito dalla sua famiglia.
Tra i partecipanti c’erano i consiglieri regionali Marco Grimaldi (di Sel) e il novarese Domenico Rossi (Pd), che, quasi in chiusura di giornata, hanno voluto chiamare al telefono il vice presidente della Regione Piemonte, Aldo Reschina, spiegando cosa stesse avvenendo a Novara e chiedendo, forti anche del pubblico presente (la giornata è stata riuscitissima), una risposta. Obiettivo raggiunto. A breve si terrà una riunione in Regione con l’assessore alla Cultura e al Turismo, Antonella Parigi, per predisporre una lettera all’agenzia nazionale dei beni confiscati, in cui l’Ente di Palazzo Lascaris mostrerà il proprio interesse a prendersi in carico il bene per un processo di riutilizzo sociale.
NOVARA – Dal laboratorio partecipativo “Un castello di idee”, ospitato sabato alle Officine Generali di via Passalacqua a Novara, un passo importante per arrivare a cambiare il destino del Castello di Miasino, bene confiscato al boss della camorra Pasquale Galasso e, a oggi, ancora gestito dalla sua famiglia.
Tra i partecipanti c’erano i consiglieri regionali Marco Grimaldi (di Sel) e il novarese Domenico Rossi (Pd), che, quasi in chiusura di giornata, hanno voluto chiamare al telefono il vice presidente della Regione Piemonte, Aldo Reschina, spiegando cosa stesse avvenendo a Novara e chiedendo, forti anche del pubblico presente (la giornata è stata riuscitissima), una risposta. Obiettivo raggiunto. A breve si terrà una riunione in Regione con l’assessore alla Cultura e al Turismo, Antonella Parigi, per predisporre una lettera all’agenzia nazionale dei beni confiscati, in cui l’Ente di Palazzo Lascaris mostrerà il proprio interesse a prendersi in carico il bene per un processo di riutilizzo sociale.
A settembre proprio il consigliere Rossi aveva presentato una mozione in tal senso al consiglio regionale, documento approvato all’unanimità. Adesso, dopo cinque mesi, qualcosa si smuove. “Un risultato importante – commenta Mattia Anzaldi, referente provinciale di Libera e dell’Osservatorio provinciale sulle mafie, che ha promosso l’evento – Una giornata ricca di spunti e di proposte per il Castello, dove ci sono state le voci di imprenditori, amministratori locali, rappresentanti del mondo della cultura, del sociale e del volontariato”.
Monica Curino