Legatoria del Verbano continuerà a vivere

Legatoria del Verbano continuerà a vivere
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NOVARA - Finalmente una buona notizia. Si profila una nuova vita per la Legatoria del Verbano e, soprattutto, un futuro per i suoi 50 addetti. Venerdì mattina la curatrice fallimentare dell’azienda, Paola Daffara, ha accettato l’offerta di acquisto, pervenuta da parte della Lego Service, società che fa capo alla Book Service di Leinì, che già da qualche mese aveva manifestato il suo interesse per la storica azienda novarese. 

Lo scorso luglio - dopo la chiusura dello stabilimento delle Officine Grafiche - sembrava infatti essersi aperto uno spiraglio di speranza per i lavoratori della Legatoria. La Book Service si era dichiarata pronta all’affitto dell’azienda di corso della Vittoria (che era chiusa da poco più di un mese), garantendo l’assorbimento di tutti i 50 lavoratori. Anche il sindaco Andrea Ballarè aveva incontrato gli imprenditori torinesi e si era personalmente attivato per cercare di assicurare il mantenimento delle commesse alla Legatoria da parte di De Agostini.  

La trattativa sembrava dunque conclusa: la Legatoria avrebbe ripreso a lavorare a tempo pieno ad agosto, il 17, così da consentire le ferie agli addetti dello stabilimento di Leinì.

Poi, di colpo, la doccia fredda: il 5 agosto era arrivata dal Tribunale di Novara la dichiarazione del fallimento, con conseguente “stop” ad ogni trattativa  e la richiesta, per i dipendenti, della cassa integrazione. Nel frattempo, però, l’operazione di salvataggio non si è mai fermata. La Book Service ha infatti confermato l’interesse e si è dichiarata disponibile ad attendere ancora per l’acquisizione dell’azienda, almeno fino ad ottobre. 

«Dobbiamo ringraziare i curatori fallimentari - dice la sindacalista Stella Cepile della Cgil - che hanno agito molto velocemente, intervenendo da subito con la richiesta di manifestazioni di interesse da parte di eventuali acquirenti. E in questa vicenda il tempo era un elemento chiave».

Ieri mattina - come previsto - sono state aperte le offerte ed è stata accettata l’unica pervenuta, quella dell’azienda di Leinì appunto, per una cifra che dovrebbe aggirarsi attorno al milione di euro. «Ora aspettiamo la convalida del giudice e poi l’atto di conferma - dice Clementino Villaraggia, della Cisl - ma finalmente abbiamo una notizia positiva, dopo mesi di discussioni, speranze e delusioni».

Non appena tutto sarà formalizzato (dovrebbe essere dal 10 ottobre), la Legatoria potrà dunque riaprire e i 50 dipendenti potranno tornare a lavorare nello stabilimento di corso della Vittoria. «Possiamo ritenerci soddisfatti - commentano Cepile e Villaraggia - Cinquanta posti di lavoro sono stati salvati e si darà continuità all’attività di un’azienda storica. Questa per la città è senz’altro una bella notizia».

Nessuna novità invece sul fronte delle ex Officine Grafiche, ammesse al concordato preventivo dal Tribunale di Novara: mentre si attende l’udienza fissata per il prossimo 19 novembre a Palazzo Fossati e si spera che  si affacci all’orizzonte qualche azienda interessata a rilevare l’attività, tutti i dipendenti restano in cassa integrazione. 

Laura Cavalli

NOVARA - Finalmente una buona notizia. Si profila una nuova vita per la Legatoria del Verbano e, soprattutto, un futuro per i suoi 50 addetti. Venerdì mattina la curatrice fallimentare dell’azienda, Paola Daffara, ha accettato l’offerta di acquisto, pervenuta da parte della Lego Service, società che fa capo alla Book Service di Leinì, che già da qualche mese aveva manifestato il suo interesse per la storica azienda novarese. 

Lo scorso luglio - dopo la chiusura dello stabilimento delle Officine Grafiche - sembrava infatti essersi aperto uno spiraglio di speranza per i lavoratori della Legatoria. La Book Service si era dichiarata pronta all’affitto dell’azienda di corso della Vittoria (che era chiusa da poco più di un mese), garantendo l’assorbimento di tutti i 50 lavoratori. Anche il sindaco Andrea Ballarè aveva incontrato gli imprenditori torinesi e si era personalmente attivato per cercare di assicurare il mantenimento delle commesse alla Legatoria da parte di De Agostini.  

La trattativa sembrava dunque conclusa: la Legatoria avrebbe ripreso a lavorare a tempo pieno ad agosto, il 17, così da consentire le ferie agli addetti dello stabilimento di Leinì.

Poi, di colpo, la doccia fredda: il 5 agosto era arrivata dal Tribunale di Novara la dichiarazione del fallimento, con conseguente “stop” ad ogni trattativa  e la richiesta, per i dipendenti, della cassa integrazione. Nel frattempo, però, l’operazione di salvataggio non si è mai fermata. La Book Service ha infatti confermato l’interesse e si è dichiarata disponibile ad attendere ancora per l’acquisizione dell’azienda, almeno fino ad ottobre. 

«Dobbiamo ringraziare i curatori fallimentari - dice la sindacalista Stella Cepile della Cgil - che hanno agito molto velocemente, intervenendo da subito con la richiesta di manifestazioni di interesse da parte di eventuali acquirenti. E in questa vicenda il tempo era un elemento chiave».

Ieri mattina - come previsto - sono state aperte le offerte ed è stata accettata l’unica pervenuta, quella dell’azienda di Leinì appunto, per una cifra che dovrebbe aggirarsi attorno al milione di euro. «Ora aspettiamo la convalida del giudice e poi l’atto di conferma - dice Clementino Villaraggia, della Cisl - ma finalmente abbiamo una notizia positiva, dopo mesi di discussioni, speranze e delusioni».

Non appena tutto sarà formalizzato (dovrebbe essere dal 10 ottobre), la Legatoria potrà dunque riaprire e i 50 dipendenti potranno tornare a lavorare nello stabilimento di corso della Vittoria. «Possiamo ritenerci soddisfatti - commentano Cepile e Villaraggia - Cinquanta posti di lavoro sono stati salvati e si darà continuità all’attività di un’azienda storica. Questa per la città è senz’altro una bella notizia».

Nessuna novità invece sul fronte delle ex Officine Grafiche, ammesse al concordato preventivo dal Tribunale di Novara: mentre si attende l’udienza fissata per il prossimo 19 novembre a Palazzo Fossati e si spera che  si affacci all’orizzonte qualche azienda interessata a rilevare l’attività, tutti i dipendenti restano in cassa integrazione. 

Laura Cavalli

 

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