«Non saremo la stampella di Ballarè»

«Non saremo la stampella di Ballarè»
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Una lista di sinistra che rifiuta l’etichetta “radicale”, ma che vuole guardare a quell’elettorato “gauche” collocato oltre il Partito Democratico e che (magari) si sente un po’ deluso da Andrea Ballaré, al quale riconosce comunque «di aver fatto qualcosa, anche se non abbastanza…».  Questa la premessa con il quale, ieri mattina all’“Attico delle Arti”, si è presentata “La Città in Comune”, la lista civica (non quindi un vero e proprio partito) che alle prossime elezioni amministrative candida alla carica di sindaco l’avvocato Luigi Rodini. Con lui al tavolo Roberto Leggero, Corinna Merlo ed Emilia Giubertoni.  Fra i presenti fra il pubblico qualche volto noto (l’ex sindaco Antonio Malerba, l’ex assessore Domenico Ierace e l’ex consigliere provinciale Aldo Bevilacqua e lo scrittore Gianni Lucini), ma anche tanti “simpatizzanti” che forse per la prima volta si accostano all’impegno politico attivo.

Due le “parole chiave”, ha detto subito Leggero aprendo gli interventi: «Spirito civico, da parte anche di coloro che pur avuto altre esperienze le hanno accantonate per lavorare a questo nostro progetto; e poi apertura, sia all’interno che verso la città». E sul candidato sindaco ha aggiunto: «Pensiamo che Rodini abbia le competenze tecniche e i requisiti valoriali che abbiamo cercato e che sono gli stessi che caratterizzeranno il nostro programma».

«Lo spirito di questa lista - ha detto invece Corinna Merlo - vede alla base della nostra azione un progetto di città che metta al centro l’uomo, la persona, la comunità e le associazioni. La bontà di ogni futura scelta politica sarà quella di essere o meno al servizio della persona. Il futuro di Novara dovrà essere slegato dalle dinamiche di emergenza di questi anni e non dovrà essere condizionato dalla crisi economica. Pensiamo al lavoro, all’ambiente, allo sviluppo».

«Ho scelto di aderire a questa lista - così Emilia Giubertoni - perché mi piace l’idea di apertura alla partecipazione da parte di tutti. Perché ho accettato di candidarmi? Ho pensato che non sia giusto rimanere sempre ai margini. Il fatto che ogni cittadino possa portare il proprio contributo sia essenziale per aiutare gli altri». Poi è toccato al candidato sindaco Rodini, che ha spiegato come la sua disponibilità, «dopo un iniziale “no”», sia arrivata quando «ho visto che c’erano persone che la pensavano al mio stesso modo su tutto». E ancora: «La mia candidatura vuole essere “per” la città e non “contro” qualcosa o qualcuno. Non vogliamo esprimere giudizi su cosa abbia fatto di buono o meno Ballaré: noi siamo un’altra cosa, siamo diversi, abbiamo un altro progetto, siamo un’alternativa a questo modo di governare. Mi piace l’idea di poter rappresentare un gruppo di persone e non un “timbro” politico». Toni decisamente pacati, anche se “La Città in Comune” lascia da parte, almeno nelle intenzioni, il classico spirito “spirito decoubertiano”: «Non scendiamo in campo per partecipare, ma per vincere. L’obiettivo, forse poco realistico oggi, ma che ci siamo dati è questo», ha detto ancora Leggero. Con una presa di posizione già definita nei confronti dell’attuale sindaco: «Se Ballaré dovesse andare al ballottaggio - ha concluso Rodini - non saremo la sua stampella».

Luca Mattioli

Una lista di sinistra che rifiuta l’etichetta “radicale”, ma che vuole guardare a quell’elettorato “gauche” collocato oltre il Partito Democratico e che (magari) si sente un po’ deluso da Andrea Ballaré, al quale riconosce comunque «di aver fatto qualcosa, anche se non abbastanza…».  Questa la premessa con il quale, ieri mattina all’“Attico delle Arti”, si è presentata “La Città in Comune”, la lista civica (non quindi un vero e proprio partito) che alle prossime elezioni amministrative candida alla carica di sindaco l’avvocato Luigi Rodini. Con lui al tavolo Roberto Leggero, Corinna Merlo ed Emilia Giubertoni.  Fra i presenti fra il pubblico qualche volto noto (l’ex sindaco Antonio Malerba, l’ex assessore Domenico Ierace e l’ex consigliere provinciale Aldo Bevilacqua e lo scrittore Gianni Lucini), ma anche tanti “simpatizzanti” che forse per la prima volta si accostano all’impegno politico attivo.

Due le “parole chiave”, ha detto subito Leggero aprendo gli interventi: «Spirito civico, da parte anche di coloro che pur avuto altre esperienze le hanno accantonate per lavorare a questo nostro progetto; e poi apertura, sia all’interno che verso la città». E sul candidato sindaco ha aggiunto: «Pensiamo che Rodini abbia le competenze tecniche e i requisiti valoriali che abbiamo cercato e che sono gli stessi che caratterizzeranno il nostro programma».

«Lo spirito di questa lista - ha detto invece Corinna Merlo - vede alla base della nostra azione un progetto di città che metta al centro l’uomo, la persona, la comunità e le associazioni. La bontà di ogni futura scelta politica sarà quella di essere o meno al servizio della persona. Il futuro di Novara dovrà essere slegato dalle dinamiche di emergenza di questi anni e non dovrà essere condizionato dalla crisi economica. Pensiamo al lavoro, all’ambiente, allo sviluppo».

«Ho scelto di aderire a questa lista - così Emilia Giubertoni - perché mi piace l’idea di apertura alla partecipazione da parte di tutti. Perché ho accettato di candidarmi? Ho pensato che non sia giusto rimanere sempre ai margini. Il fatto che ogni cittadino possa portare il proprio contributo sia essenziale per aiutare gli altri». Poi è toccato al candidato sindaco Rodini, che ha spiegato come la sua disponibilità, «dopo un iniziale “no”», sia arrivata quando «ho visto che c’erano persone che la pensavano al mio stesso modo su tutto». E ancora: «La mia candidatura vuole essere “per” la città e non “contro” qualcosa o qualcuno. Non vogliamo esprimere giudizi su cosa abbia fatto di buono o meno Ballaré: noi siamo un’altra cosa, siamo diversi, abbiamo un altro progetto, siamo un’alternativa a questo modo di governare. Mi piace l’idea di poter rappresentare un gruppo di persone e non un “timbro” politico». Toni decisamente pacati, anche se “La Città in Comune” lascia da parte, almeno nelle intenzioni, il classico spirito “spirito decoubertiano”: «Non scendiamo in campo per partecipare, ma per vincere. L’obiettivo, forse poco realistico oggi, ma che ci siamo dati è questo», ha detto ancora Leggero. Con una presa di posizione già definita nei confronti dell’attuale sindaco: «Se Ballaré dovesse andare al ballottaggio - ha concluso Rodini - non saremo la sua stampella».

Luca Mattioli

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