Novara ha scelto di dire No

Novara ha scelto di dire No
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L’Italia ha detto no alla riforma costituzionale: ha vinto il No con il 59,95% delle preferenze (Sì 40,05%) con un’affluenza del 68,48% (31.997.916 votanti su 46.720.943 elettori). I risultati del referendum in Piemonte e nelle province di Novara e Vco rispecchiano quelli nazionali. In Piemonte il No ha prevalso con il 56,47%, Sì 43,53% (affluenza 72,03%); a Novara città No 55,53%, Sì 44,47% (affluenza 71,18%); la provincia di Novara No 56,61%, Sì 43,39% (affluenza 72%); Verbania città No 55,74%, Sì 44,26% (affluenza 69,97%); Verbano Cusio Ossola No 57,81%, Sì 42,19% (affluenza 68,94%).
Come detto, un’andamento locale che ha ricalcato quello nazionale, come riconosce anche il segretario provinciale del Partito democratico, Mauro Gavinelli: «Si è delineato fin da subito un risultato abbastanza chiaro. Adesso è tempo che il partito prenda atto di quanto è accaduto e che in sostanza il Paese ha bocciato la riforma costituzionale».
Alessandro Canelli, sindaco di Novara, militante della Lega Nord, è soddisfatto dei primi risultati: «Sto vedendo i primi dati delle sezioni cittadine e il No sta vincendo. Se i dati nazionali saranno confermati è evidente che la tendenza è quella di un forte rigetto da parte del popolo verso le politiche di questo governo, che non è stato eletto democraticamente. Si tratta di una ferma risposta di resistenza verso un sistema governato dai poteri forti. Come già per le elezioni amministrative questa è un voto politico contro Renzi. A Novara, anche se non fosse così, sicuramente i Comitati per il Sì non hanno avuto quella risposta che si aspettavano».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Gaetano Nastri, deputato di Fratelli d’Italia: «E’ stata una vittoria della democrazia e del popolo. Questo è un voto politico, da domani Renzi si deve dimettere (come poi è avvenuto, ndr) e, nel giro di poche settimane, bisogna varare la nuova legge elettorale e tornare alle urne».
A cura di
Massimo Delzoppo
Sandro Devecchi
Luca Mattioli

Valentina Sarmenghi

Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 5 dicembre 2016

L’Italia ha detto no alla riforma costituzionale: ha vinto il No con il 59,95% delle preferenze (Sì 40,05%) con un’affluenza del 68,48% (31.997.916 votanti su 46.720.943 elettori). I risultati del referendum in Piemonte e nelle province di Novara e Vco rispecchiano quelli nazionali. In Piemonte il No ha prevalso con il 56,47%, Sì 43,53% (affluenza 72,03%); a Novara città No 55,53%, Sì 44,47% (affluenza 71,18%); la provincia di Novara No 56,61%, Sì 43,39% (affluenza 72%); Verbania città No 55,74%, Sì 44,26% (affluenza 69,97%); Verbano Cusio Ossola No 57,81%, Sì 42,19% (affluenza 68,94%).
Come detto, un’andamento locale che ha ricalcato quello nazionale, come riconosce anche il segretario provinciale del Partito democratico, Mauro Gavinelli: «Si è delineato fin da subito un risultato abbastanza chiaro. Adesso è tempo che il partito prenda atto di quanto è accaduto e che in sostanza il Paese ha bocciato la riforma costituzionale».
Alessandro Canelli, sindaco di Novara, militante della Lega Nord, è soddisfatto dei primi risultati: «Sto vedendo i primi dati delle sezioni cittadine e il No sta vincendo. Se i dati nazionali saranno confermati è evidente che la tendenza è quella di un forte rigetto da parte del popolo verso le politiche di questo governo, che non è stato eletto democraticamente. Si tratta di una ferma risposta di resistenza verso un sistema governato dai poteri forti. Come già per le elezioni amministrative questa è un voto politico contro Renzi. A Novara, anche se non fosse così, sicuramente i Comitati per il Sì non hanno avuto quella risposta che si aspettavano».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Gaetano Nastri, deputato di Fratelli d’Italia: «E’ stata una vittoria della democrazia e del popolo. Questo è un voto politico, da domani Renzi si deve dimettere (come poi è avvenuto, ndr) e, nel giro di poche settimane, bisogna varare la nuova legge elettorale e tornare alle urne».
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