«Per Amazon l’unico responsabile è Ballarè»

«Per Amazon l’unico responsabile è Ballarè»
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NOVARA - «Andrea Ballarè è davvero una persona curiosa. Ha passato cinque anni a governare dicendo che, se non si sbloccavano certe situazioni, la colpa era di altri. E adesso, che non è più sindaco, continua ad addossare colpe ad altri per le questioni che proprio lui non ha saputo risolvere».Il sindaco Canelli rimanda al mittente le accuse sul fatto  che Amazon avrebbe scelto Vercelli, anzichè a Novara, per una serie di pastoie che sarebbero state messe alla trattativa in corso tra il colosso multinazionale ed il Comune di Novara, allora guidato dalla giunta di centrosinistra. Non ci sta: «Se Amazon non è venuta a Novara sia chiaro che l’unico responsabile politico e amministrativo si chiama Andrea Ballarè».  E perché? «Perché non è riuscito a creare le condizioni adatte perché prendesse  in considerazione l’ipotesi di insediarsi nella nostra città». Poi entra nel dettaglio: «In Consiglio comunale – ricorda – ha presentato un unico progetto inerente alla variante urbanistica di Agognate. Prevedeva la trasformazione di un milione di metri quadri di area agricola ad insediamento industriale, a suo dire per Amazon. Il problema – prosegue Canelli – che solo per quell’insediamento sarebbero bastati 250mila metri quadri e gli altri?».Poi il sindaco entra anche nella valutazione politica: «Non siamo riuscito a capire il motivo di una variazione urbanistica così ampia e non lo ha capito neanche la maggioranza che sosteneva Ballarè che si è letteralmente spaccata. Infatti i primi attacchi al progetto non sono partiti dalll’opposizione, ma dai suoi alleati».Sarebbe passato in Consiglio comunale una variante di dimensioni più ridotte? «Ne avremmo preso in esame una diciamo “su misura”, invece le condizioni sono state quelle “o tutto o niente” e gli altri metri quadri trasformati a cosa sarebbero serviti, a presunti imprenditori che non si sono fatti mai vivi?».Canelli svela anche un altro particolare: «In campagna elettorale Ballarè ha venduto la pelle dell’orso senza averla, promettendo 800 posti di lavoro grazie all’arrivo di Amazon, che, invece, già a maggio aveva firmato il compromesso con Vercelli, cioè ben prima delle elezioni!».Ma adesso Agognate che fine farà? «Questo fa parte di una riflessione complessiva in un quadro più ampio e articolato: sicuramente non andrà in posto il progetto del centrosinistra di trasformare un milione di metri quadrati di area agricola in terreno industriale».  E poi? «Credo che la città possa svilupparsi su più linee d’azione, magari anche con Agognate, ma non necessariamente passando solo da Agognate. Qualunque cosa faremo in quell’area non sarà così impattante come avrebbe voluto Ballarè».Sandro Devecchi

NOVARA - «Andrea Ballarè è davvero una persona curiosa. Ha passato cinque anni a governare dicendo che, se non si sbloccavano certe situazioni, la colpa era di altri. E adesso, che non è più sindaco, continua ad addossare colpe ad altri per le questioni che proprio lui non ha saputo risolvere».Il sindaco Canelli rimanda al mittente le accuse sul fatto  che Amazon avrebbe scelto Vercelli, anzichè a Novara, per una serie di pastoie che sarebbero state messe alla trattativa in corso tra il colosso multinazionale ed il Comune di Novara, allora guidato dalla giunta di centrosinistra. Non ci sta: «Se Amazon non è venuta a Novara sia chiaro che l’unico responsabile politico e amministrativo si chiama Andrea Ballarè».  E perché? «Perché non è riuscito a creare le condizioni adatte perché prendesse  in considerazione l’ipotesi di insediarsi nella nostra città». Poi entra nel dettaglio: «In Consiglio comunale – ricorda – ha presentato un unico progetto inerente alla variante urbanistica di Agognate. Prevedeva la trasformazione di un milione di metri quadri di area agricola ad insediamento industriale, a suo dire per Amazon. Il problema – prosegue Canelli – che solo per quell’insediamento sarebbero bastati 250mila metri quadri e gli altri?».Poi il sindaco entra anche nella valutazione politica: «Non siamo riuscito a capire il motivo di una variazione urbanistica così ampia e non lo ha capito neanche la maggioranza che sosteneva Ballarè che si è letteralmente spaccata. Infatti i primi attacchi al progetto non sono partiti dalll’opposizione, ma dai suoi alleati».Sarebbe passato in Consiglio comunale una variante di dimensioni più ridotte? «Ne avremmo preso in esame una diciamo “su misura”, invece le condizioni sono state quelle “o tutto o niente” e gli altri metri quadri trasformati a cosa sarebbero serviti, a presunti imprenditori che non si sono fatti mai vivi?».Canelli svela anche un altro particolare: «In campagna elettorale Ballarè ha venduto la pelle dell’orso senza averla, promettendo 800 posti di lavoro grazie all’arrivo di Amazon, che, invece, già a maggio aveva firmato il compromesso con Vercelli, cioè ben prima delle elezioni!».Ma adesso Agognate che fine farà? «Questo fa parte di una riflessione complessiva in un quadro più ampio e articolato: sicuramente non andrà in posto il progetto del centrosinistra di trasformare un milione di metri quadrati di area agricola in terreno industriale».  E poi? «Credo che la città possa svilupparsi su più linee d’azione, magari anche con Agognate, ma non necessariamente passando solo da Agognate. Qualunque cosa faremo in quell’area non sarà così impattante come avrebbe voluto Ballarè».

Sandro Devecchi

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