Decreto rilancio

Per i primi 6 mesi del 2020 previsto un esonero contributivo per gli agricoltori

Escluso dall'agevolazione il comparto dell'ortofrutta

Per i primi 6 mesi del 2020 previsto un esonero contributivo per gli agricoltori
Pubblicato:
Aggiornato:

È scattato con l’approvazione del Decreto Rilancio l’esonero contributivo per i primi sei mesi del 2020 a favore delle imprese agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealicole, florovivaistiche, vitivinicole, nonché dell’allevamento, dell’ippicoltura, della pesca e dell’acquacoltura.

Agricoltura

“Una misura di grande importanza, fortemente sostenuta da Coldiretti”, spiegano Paolo Dellarole e Sara Baudo, rispettivamente presidenti di Coldiretti Vercelli-Biella e Novara-Vco ”tuttavia dobbiamo segnalare l’assenza di un comparto cruciale dell’economia agricola piemontese: l’ortofrutta. Certamente l’esonero straordinario dai versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro è un intervento indispensabile a sostegno delle filiere agroalimentari duramente colpite dalla crisi innescata dalla pandemia. Ricordiamo però che questa crisi  non ha risparmiato neppure le aziende ortofrutticole, già alle prese con i danni determinati dalle violente ondate di maltempo dell’estate 2020, frutto del cambiamento climatico in atto, oltre che con lo sfruttamento vergognoso che da anni i produttori subiscono, lavorando sotto i costi di produzione con gravi diminuzioni di reddito che rendono insostenibile la situazione. Per questo abbiamo chiesto che potesse beneficiare dell’esonero contributivo tutto il settore agricolo, nessuna azienda esclusa. Questa è stata la nostra prima richiesta e continueremo a portarla avanti con determinazione. Lavoreremo perché la decontribuzione non sia un intervento straordinario, riservato solo ad alcuni comparti, ma una misura strutturale per garantire redditività a tutte le aziende agricole. È essenziale ridurre il costo del lavoro per le imprese per colmare il divario con il resto dell’UE e recuperare lo svantaggio competitivo con Paesi come la Germania, la Francia e la Spagna, dove le imprese agricole si avvantaggiano di costi molto più bassi dei nostri per dare lavoro agli stagionali”.

Seguici sui nostri canali