Previsioni occupazionali delle imprese novaresi: saldo negativo

Previsioni occupazionali delle imprese novaresi: saldo negativo
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NOVARA - E' ancora negativo il saldo tra le previsioni di entrate e di uscite formulate dalle imprese novaresi per l’anno in corso per quanto riguarda il lavoro dipendente. Il Sistema Informativo Excelsior, l’indagine promossa da Unioncamere e Ministero del Lavoro che raccoglie le intenzioni di assunzione delle imprese dell’industria e dei servizi, parla di -740 unità (di cui -140 nel comparto artigiano). I contratti atipici attivati (vale a dire contratti di somministrazione, collaboratori a progetto - tipologia non più prevista dalla nuova normativa e quindi destinata ad estinguersi - e altri contratti di lavoro indipendente) dovrebbero invece superare, nell’insieme, quelli in scadenza (+300 unità il saldo previsto).
«La contrazione occupazionale attesa quest’anno – spiega Cristina D’Ercole, segretario generale della Camera di Commercio di Novara – appare lievemente più accentuata delle variazioni regionale e nazionale, pari, in entrambi i casi, al -0,7%, contro il -1% del Novarese. In generale si riscontra un incremento piuttosto significativo delle assunzioni rispetto agli anni precedenti, ma non ancora sufficiente a superare le uscite programmate, con segnali più confortanti da parte delle imprese, specie di grandi dimensioni, che puntano su internazionalizzazione e innovazione».
Le imprese intenzionate a reclutare personale rappresentano circa il 18% del totale (17,1% il dato 2014): disponibilità ad assumere superiori alla media provengono, tuttavia, dalle imprese esportatrici (38,6%), innovatrici (44,7%) e con 50 dipendenti ed oltre (82%).
Rispetto al passato si riscontra un aumento delle entrate di lavoratori dipendenti (salite dalle 3.070 del 2014 alle 3.480 del 2015), ma nel contempo anche delle uscite (da 3.860 a 4.220), con una conseguente variazione occupazionale del -1%, in linea con quella registrata nel 2014. Variazioni più favorevoli rispetto alla media vengono evidenziate dalle industrie meccaniche, con un +0,6%, e da quelle dei metalli, che rimangono stazionarie; superiori al dato provinciale, sebbene negative, appaiono inoltre le performance dei servizi operativi e della voce “altri servizi”.
Per quanto riguarda la tipologia contrattuale, tra 2014 e 2015 si evidenzia un aumento di 12 punti della quota di contratti a tempo indeterminato (che guadagnano terreno rispetto alle assunzioni a termine, arrivando a rappresentare un terzo delle entrate), a seguito della nuova disciplina sui licenziamenti e sulle assunzioni varata dal Governo. Si rafforza, inoltre, il trend di crescita dei contratti part-time, che incidono per il 29% delle entrate (a fronte del 25% del 2014 e del 22% del 2012).
Quali i profili più richiesti da chi cerca nuovo personale? Il 21% delle assunzioni delle imprese novaresi riguarderanno figure high skill, ossia professioni intellettuali, scientifiche, specialistiche e tecniche, in aumento di 6 punti percentuali rispetto al 2014.
In lieve calo appaiono i profili intermedi, che includono impiegati e figure tipiche del commercio e dei servizi, attestandosi al 44% delle assunzioni, mentre si riducono di 5 punti percentuali le professioni operaie e non qualificate, la cui incidenza è pari al 35%.
Un orientamento che si riflette anche sul fronte dei titoli di studio, con una domanda costante, rispetto al 2014, di laureati e diplomati, che nel loro insieme detengono il 54% delle assunzioni programmate in provincia, e una flessione di coloro che non possiedono una formazione scolastica (passati dal 28% al 24%).  
Guardando nel dettaglio alle professioni numericamente più richieste dalle imprese novaresi, si rileva che il 60% delle assunzioni programmate è concentrata su sei sole figure. Sul podio della graduatoria si trovano le professioni qualificate nelle attività commerciali, tipicamente commessi e personale di vendita (610 unità) e le professioni qualificate nelle attività ricettive e della ristorazione, cioè cuochi, camerieri, baristi e professioni simili (340 unità), seguite a loro volta dalle professioni tecniche in attività organizzative, con 330 assunzioni previste. 
Guardando alle competenze "trasversali", ossia non specifiche della professione, quelle che le imprese novaresi considerano più importanti quando assumono personale sono la capacità di lavorare in gruppo e la capacità di lavorare in autonomia, indicate come “molto importanti” per oltre il 35% delle assunzioni programmate, seguite da flessibilità e adattamento e capacità comunicativa scritta e orale. Quest’ultima viene segnalata per il 56% delle assunzioni di laureati, dai quali ci si aspettano inoltre spiccate doti di team working e problem solving.   
Per quanto riguarda i canali più utilizzati nel 2014 per la selezione del personale, a livello generale le imprese si sono affidate in misura predominante alla conoscenza diretta, scelta in quasi 6 casi su dieci, ricorrendo, in seconda battuta, alle banche dati aziendali, la cui frequenza di utilizzo si attesta al 26,2%. Diverso l’orientamento delle grandi imprese (50 dipendenti e oltre) per le quali i data base aziendali rimangono il principale strumento di selezione, adottato per oltre metà delle assunzioni, e affiancato, in misura di poco inferiore al 13%, da conoscenza diretta, società specializzate ed Internet.

v.s.

NOVARA - E' ancora negativo il saldo tra le previsioni di entrate e di uscite formulate dalle imprese novaresi per l’anno in corso per quanto riguarda il lavoro dipendente. Il Sistema Informativo Excelsior, l’indagine promossa da Unioncamere e Ministero del Lavoro che raccoglie le intenzioni di assunzione delle imprese dell’industria e dei servizi, parla di -740 unità (di cui -140 nel comparto artigiano). I contratti atipici attivati (vale a dire contratti di somministrazione, collaboratori a progetto - tipologia non più prevista dalla nuova normativa e quindi destinata ad estinguersi - e altri contratti di lavoro indipendente) dovrebbero invece superare, nell’insieme, quelli in scadenza (+300 unità il saldo previsto).
«La contrazione occupazionale attesa quest’anno – spiega Cristina D’Ercole, segretario generale della Camera di Commercio di Novara – appare lievemente più accentuata delle variazioni regionale e nazionale, pari, in entrambi i casi, al -0,7%, contro il -1% del Novarese. In generale si riscontra un incremento piuttosto significativo delle assunzioni rispetto agli anni precedenti, ma non ancora sufficiente a superare le uscite programmate, con segnali più confortanti da parte delle imprese, specie di grandi dimensioni, che puntano su internazionalizzazione e innovazione».
Le imprese intenzionate a reclutare personale rappresentano circa il 18% del totale (17,1% il dato 2014): disponibilità ad assumere superiori alla media provengono, tuttavia, dalle imprese esportatrici (38,6%), innovatrici (44,7%) e con 50 dipendenti ed oltre (82%).
Rispetto al passato si riscontra un aumento delle entrate di lavoratori dipendenti (salite dalle 3.070 del 2014 alle 3.480 del 2015), ma nel contempo anche delle uscite (da 3.860 a 4.220), con una conseguente variazione occupazionale del -1%, in linea con quella registrata nel 2014. Variazioni più favorevoli rispetto alla media vengono evidenziate dalle industrie meccaniche, con un +0,6%, e da quelle dei metalli, che rimangono stazionarie; superiori al dato provinciale, sebbene negative, appaiono inoltre le performance dei servizi operativi e della voce “altri servizi”.
Per quanto riguarda la tipologia contrattuale, tra 2014 e 2015 si evidenzia un aumento di 12 punti della quota di contratti a tempo indeterminato (che guadagnano terreno rispetto alle assunzioni a termine, arrivando a rappresentare un terzo delle entrate), a seguito della nuova disciplina sui licenziamenti e sulle assunzioni varata dal Governo. Si rafforza, inoltre, il trend di crescita dei contratti part-time, che incidono per il 29% delle entrate (a fronte del 25% del 2014 e del 22% del 2012).
Quali i profili più richiesti da chi cerca nuovo personale? Il 21% delle assunzioni delle imprese novaresi riguarderanno figure high skill, ossia professioni intellettuali, scientifiche, specialistiche e tecniche, in aumento di 6 punti percentuali rispetto al 2014.
In lieve calo appaiono i profili intermedi, che includono impiegati e figure tipiche del commercio e dei servizi, attestandosi al 44% delle assunzioni, mentre si riducono di 5 punti percentuali le professioni operaie e non qualificate, la cui incidenza è pari al 35%.
Un orientamento che si riflette anche sul fronte dei titoli di studio, con una domanda costante, rispetto al 2014, di laureati e diplomati, che nel loro insieme detengono il 54% delle assunzioni programmate in provincia, e una flessione di coloro che non possiedono una formazione scolastica (passati dal 28% al 24%).  
Guardando nel dettaglio alle professioni numericamente più richieste dalle imprese novaresi, si rileva che il 60% delle assunzioni programmate è concentrata su sei sole figure. Sul podio della graduatoria si trovano le professioni qualificate nelle attività commerciali, tipicamente commessi e personale di vendita (610 unità) e le professioni qualificate nelle attività ricettive e della ristorazione, cioè cuochi, camerieri, baristi e professioni simili (340 unità), seguite a loro volta dalle professioni tecniche in attività organizzative, con 330 assunzioni previste. 
Guardando alle competenze "trasversali", ossia non specifiche della professione, quelle che le imprese novaresi considerano più importanti quando assumono personale sono la capacità di lavorare in gruppo e la capacità di lavorare in autonomia, indicate come “molto importanti” per oltre il 35% delle assunzioni programmate, seguite da flessibilità e adattamento e capacità comunicativa scritta e orale. Quest’ultima viene segnalata per il 56% delle assunzioni di laureati, dai quali ci si aspettano inoltre spiccate doti di team working e problem solving.   
Per quanto riguarda i canali più utilizzati nel 2014 per la selezione del personale, a livello generale le imprese si sono affidate in misura predominante alla conoscenza diretta, scelta in quasi 6 casi su dieci, ricorrendo, in seconda battuta, alle banche dati aziendali, la cui frequenza di utilizzo si attesta al 26,2%. Diverso l’orientamento delle grandi imprese (50 dipendenti e oltre) per le quali i data base aziendali rimangono il principale strumento di selezione, adottato per oltre metà delle assunzioni, e affiancato, in misura di poco inferiore al 13%, da conoscenza diretta, società specializzate ed Internet.

v.s.

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