Rapporto Ires 2016: l’economia va, ma i novaresi dubitano

Rapporto Ires 2016: l’economia va, ma i novaresi dubitano
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Il 2015, le prospettive 2016, il consolidato economico della crisi 2007-2015, il clima di opinione dei novaresi sul passato e sul futuro?  Venerdì prossimo l’Ires Piemonte, Istituto di ricerca economico e sociale regionale,  diffonde il suo articolato rapporto che il “Corriere di Novara” è in grado di anticipare sul numero di oggi lunedì 13 giugno, con dati e informazioni sicuramente utili a ragionare anche in vista dei ballottaggi elettorali di Novara e Trecate.

Partiamo dal sentiment che aiuta a capire cosa pensano piemontesi e novaresi. Realizzata a febbraio 2016, l’indagine Ires mette in evidenza in Piemonte come il miglioramento della situazione economica percepita dalle famiglie sia ancora debole e le tensioni che si accumulano nell’orizzonte prospettico determinino una visione complessivamente non favorevole per il futuro sia per l’economia italiana che, soprattutto, per la situazione familiare. Se, per quanto riguarda il giudizio sull’anno passato, prevalgono valutazioni ampiamente negative, nel caso delle attese circa il futuro della famiglia si avverte persino un peggioramento rispetto ai giudizi formulati un anno prima.

 Il clima di opinione dei novaresi denota un giudizio sull’anno trascorso peggiore rispetto alle media regionale per quanto riguarda i giudizi sull’economia italiana mentre paiono un po’ meno negativi i giudizi sulla situazione familiare. Come per il resto della regione le prospettive appaiono migliori rispetto a quanto espresso circa l’andamento dell’anno passato, ma restano comunque prevalenti i giudizi negativi, indicando limitata fiducia in un cambiamento deciso di prospettiva.

Nel 2015 la svolta nella dinamica congiunturale interessa l’insieme del territorio regionale, con variazioni positive della produzione in tutte le province, anche se con valori alquanto contenuti, che oscillano fra il +0,2% per Novara e il +0,9% per Biella. Tale modesta ripresa segue ad un anno, il 2014, che si è rivelato meno favorevole a consuntivo rispetto alle attese, e che evidenzia dinamiche negative in quasi tute le province. La congiuntura industriale nel corso del 2015 ha continuato la tendenza espansiva che si era manifestata nel 2014, ma ad un ritmo molto debole in quasi tutte le province. Già verso la fine del 2014 si avvertivano dinamiche congiunturali negative in alcune province (in specifico Verbania, Asti, Novara e Biella) che in taluni casi (Asti e Biella) hanno confermato un andamento poco favorevole nel 2015. A sostenere la produzione industriale ha contribuito ancora la domanda estera, che nel 2015 è cresciuta in valore del 7%, circa il doppio rispetto al 2014. Se nel 2015 l’occupazione denota una evidente ripresa, il quadro provinciale appare nondimeno piuttosto variegato: fra gli andamenti positivi Novara ed Alessandria.

Roberto Azzoni

Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 13 giugno 2016

Il 2015, le prospettive 2016, il consolidato economico della crisi 2007-2015, il clima di opinione dei novaresi sul passato e sul futuro?  Venerdì prossimo l’Ires Piemonte, Istituto di ricerca economico e sociale regionale,  diffonde il suo articolato rapporto che il “Corriere di Novara” è in grado di anticipare sul numero di oggi lunedì 13 giugno, con dati e informazioni sicuramente utili a ragionare anche in vista dei ballottaggi elettorali di Novara e Trecate.

Partiamo dal sentiment che aiuta a capire cosa pensano piemontesi e novaresi. Realizzata a febbraio 2016, l’indagine Ires mette in evidenza in Piemonte come il miglioramento della situazione economica percepita dalle famiglie sia ancora debole e le tensioni che si accumulano nell’orizzonte prospettico determinino una visione complessivamente non favorevole per il futuro sia per l’economia italiana che, soprattutto, per la situazione familiare. Se, per quanto riguarda il giudizio sull’anno passato, prevalgono valutazioni ampiamente negative, nel caso delle attese circa il futuro della famiglia si avverte persino un peggioramento rispetto ai giudizi formulati un anno prima.

 Il clima di opinione dei novaresi denota un giudizio sull’anno trascorso peggiore rispetto alle media regionale per quanto riguarda i giudizi sull’economia italiana mentre paiono un po’ meno negativi i giudizi sulla situazione familiare. Come per il resto della regione le prospettive appaiono migliori rispetto a quanto espresso circa l’andamento dell’anno passato, ma restano comunque prevalenti i giudizi negativi, indicando limitata fiducia in un cambiamento deciso di prospettiva.

Nel 2015 la svolta nella dinamica congiunturale interessa l’insieme del territorio regionale, con variazioni positive della produzione in tutte le province, anche se con valori alquanto contenuti, che oscillano fra il +0,2% per Novara e il +0,9% per Biella. Tale modesta ripresa segue ad un anno, il 2014, che si è rivelato meno favorevole a consuntivo rispetto alle attese, e che evidenzia dinamiche negative in quasi tute le province. La congiuntura industriale nel corso del 2015 ha continuato la tendenza espansiva che si era manifestata nel 2014, ma ad un ritmo molto debole in quasi tutte le province. Già verso la fine del 2014 si avvertivano dinamiche congiunturali negative in alcune province (in specifico Verbania, Asti, Novara e Biella) che in taluni casi (Asti e Biella) hanno confermato un andamento poco favorevole nel 2015. A sostenere la produzione industriale ha contribuito ancora la domanda estera, che nel 2015 è cresciuta in valore del 7%, circa il doppio rispetto al 2014. Se nel 2015 l’occupazione denota una evidente ripresa, il quadro provinciale appare nondimeno piuttosto variegato: fra gli andamenti positivi Novara ed Alessandria.

Roberto Azzoni

Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 13 giugno 2016

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