Riportare i terreni edificabili ad agricoli

Riportare i terreni edificabili ad agricoli
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NOVARA  - Un progetto di delibera destinato ad aprire un nuovo percorso per la riclassificazione urbanistica di aree che il vigente Piano regolatore le ricomprende in ambiti urbanizzabili, cioè terreni edificabili, che potranno tornare ad essere invece destinati a uso agricolo. Un provvedimento che interesserà qualcosa come quasi 6,8 milioni di metri quadrati di territorio comunale.
I contenuti sono stati illustrato martedì pomeriggio dal sindaco Andrea Ballaré e dall’assessore all’Urbanistica Marco Bozzola. «Un provvedimento - ha subito detto Ballaré - che rappresenta un grado di innovazione e di novità, che ha come obiettivo quello di cercare di conciliare gli interessi del pubblico con quelli dei privati. La volontà politica è quella di “mandare” la città in una certa direzione, con la necessità di dover gestire contemporaneamente lo sviluppo del territorio».
Per il primo cittadino del capoluogo in questi anni «abbiamo assistito a un dibattito molto serrato sul tema dell’utilizzo del suolo, così come sulle aree da riqualificare e recuperare, sullo sviluppo industriale e della logistica». Il tutto “inquadrato” nel problema riguardante il lavoro, «che dobbiamo ricercare con tutte le nostre energie», ma anche dal punto di vista delle imposte. Una diversa destinazione per i terreni vorrà dire una diminuzione del loro valore, ma anche un “balzello” inferiore per i piccoli proprietari che dovessero decidere di non costruire mai.
Per Ballaré quello della gestione del territorio è un tema di attualità, ma al tempo stesso soggetto a grandi evoluzioni: «Quando ci siamo insediati - ha ricordato - abbiamo avuto modo di verificare come il vigente Prg fosse inapplicato perché non si attagliava a quelle che sono le esigenze della nostra città, in particolar modo dal punto di vista produttivo. Però non ci siamo sentiti di mettere mano al Piano regolatore anche se questo strumento urbanistico sta cominciando a mostrare un po’ la corda». Strumenti, secondo Ballaré, non più in grado di “leggere” il territorio e di rispondere alle sue esigenze: «Oggi si ragiona con all’orizzonte tempi di due-tre anni. Un Prg ci pensi un anno e mezzo a pensarlo e dopo l’ok da parte della Regione ti accordi che è già “vecchio”». L’Amministrazione novarese non ha voluto «avventurarsi in questa strada, perché ci siamo trovati alle presi con una crisi che ha bisogno di velocità d’azione, con un Ente pubblico che, governando le situazioni, si metta nella condizione di aiutare le imprese». La proposta della Giunta cerca invece di affrontare, «in modo moderno ed elastico», le esigenze di tutti.
Chiaramente l’attuazione di questo progetto non sarà immediata e nemmeno automatica: «Prima vogliamo ragionare - ha detto invece l’assessore Bozzola - su quante saranno le richieste in tal senso da parte dei cittadini interessati e quale sarà la variazione del gettito fiscale». Poi si deciderà come procedere, anche attraverso il passaggio, se dovesse rendersi necessaria, di una modifica del Piano regolatore. Un intervento, ha anticipato, che però sarà uno dei compiti della prossima Amministrazione. Un Prg non a caso definito in sede di presentazione come una “fotografia sbiadita”, che di fatto «sembra aver congelato le spinte di trasformazione della città». 
Verso il quale sarebbe giunto il momento di intervenire.
Luca Mattioli

NOVARA  - Un progetto di delibera destinato ad aprire un nuovo percorso per la riclassificazione urbanistica di aree che il vigente Piano regolatore le ricomprende in ambiti urbanizzabili, cioè terreni edificabili, che potranno tornare ad essere invece destinati a uso agricolo. Un provvedimento che interesserà qualcosa come quasi 6,8 milioni di metri quadrati di territorio comunale.
I contenuti sono stati illustrato martedì pomeriggio dal sindaco Andrea Ballaré e dall’assessore all’Urbanistica Marco Bozzola. «Un provvedimento - ha subito detto Ballaré - che rappresenta un grado di innovazione e di novità, che ha come obiettivo quello di cercare di conciliare gli interessi del pubblico con quelli dei privati. La volontà politica è quella di “mandare” la città in una certa direzione, con la necessità di dover gestire contemporaneamente lo sviluppo del territorio».
Per il primo cittadino del capoluogo in questi anni «abbiamo assistito a un dibattito molto serrato sul tema dell’utilizzo del suolo, così come sulle aree da riqualificare e recuperare, sullo sviluppo industriale e della logistica». Il tutto “inquadrato” nel problema riguardante il lavoro, «che dobbiamo ricercare con tutte le nostre energie», ma anche dal punto di vista delle imposte. Una diversa destinazione per i terreni vorrà dire una diminuzione del loro valore, ma anche un “balzello” inferiore per i piccoli proprietari che dovessero decidere di non costruire mai.
Per Ballaré quello della gestione del territorio è un tema di attualità, ma al tempo stesso soggetto a grandi evoluzioni: «Quando ci siamo insediati - ha ricordato - abbiamo avuto modo di verificare come il vigente Prg fosse inapplicato perché non si attagliava a quelle che sono le esigenze della nostra città, in particolar modo dal punto di vista produttivo. Però non ci siamo sentiti di mettere mano al Piano regolatore anche se questo strumento urbanistico sta cominciando a mostrare un po’ la corda». Strumenti, secondo Ballaré, non più in grado di “leggere” il territorio e di rispondere alle sue esigenze: «Oggi si ragiona con all’orizzonte tempi di due-tre anni. Un Prg ci pensi un anno e mezzo a pensarlo e dopo l’ok da parte della Regione ti accordi che è già “vecchio”». L’Amministrazione novarese non ha voluto «avventurarsi in questa strada, perché ci siamo trovati alle presi con una crisi che ha bisogno di velocità d’azione, con un Ente pubblico che, governando le situazioni, si metta nella condizione di aiutare le imprese». La proposta della Giunta cerca invece di affrontare, «in modo moderno ed elastico», le esigenze di tutti.
Chiaramente l’attuazione di questo progetto non sarà immediata e nemmeno automatica: «Prima vogliamo ragionare - ha detto invece l’assessore Bozzola - su quante saranno le richieste in tal senso da parte dei cittadini interessati e quale sarà la variazione del gettito fiscale». Poi si deciderà come procedere, anche attraverso il passaggio, se dovesse rendersi necessaria, di una modifica del Piano regolatore. Un intervento, ha anticipato, che però sarà uno dei compiti della prossima Amministrazione. Un Prg non a caso definito in sede di presentazione come una “fotografia sbiadita”, che di fatto «sembra aver congelato le spinte di trasformazione della città». 
Verso il quale sarebbe giunto il momento di intervenire.
Luca Mattioli

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