Veneto Banca ripartirà dalla Borsa

Veneto Banca ripartirà dalla Borsa
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Novara - Forse, più che convinti, “costretti” a dare fiducia al Cda, che ora tira un sospiro di sollievo: via libera a larga maggioranza dai soci alla “nuova” Veneto Banca. Il primo flash dell’Ansa da Volpago di Montello sabato è arrivato alle 15.37: “L'assemblea (straordinaria, ndr) dei soci ha approvato con 11.102 (97%) consensi su 11.430 voti (compresi quelli per delega) la trasformazione della banca in società per azioni. 244 i contrari, 85 gli astenuti”. Sei lunghe ore di lavori che hanno fruttato anche il via libera all’aumento di capitale (da 1 miliardo) - a favore 10.711 soci (97,37%) - e alla quotazione in Borsa (hanno votato sì in 10.067, il 97,33%). Dunque approvato il “pacchetto” - concordato fra Cda e Vigilanza e perorato dalla Banca centrale europea - che, sostanzialmente, ha evitato il commissariamento. Invocato, peraltro, da qualche socio e qualche associazione di consumatori, ma evidentemente ritenuto rischioso dai più. Del resto l’ad Cristiano Carrus aveva parlato chiaro: «La trasformazione in spa è un obbligo di legge, pena la liquidazione coatta amministrativa». Ha riconosciuto difficoltà sostanziali e «di immagine», ma «possiamo farcela: abbiamo numeri, potenzialità e capacità per poter resistere». I lavori si sono svolti sul leit motiv dell’”addio al passato”, più volte sottolineato dal presidente Pierluigi Bolla, «per tornare motore dello sviluppo economico». Sulla svalutazione delle azioni - fissate a 7,3 euro contro i quasi 40 di qualche anno fa, e comunque di fatto oggi invendibili - Bolla ha ricordato che ciò è avvenuto anche presso altre banche. Risparmiatori delusi, se non infuriati, Cda consapevole e per questo sta valutando gli estremi per un’azione di responsabilità nei confronti degli ex amministratori: «Paiono sussistere elementi di fatto e di diritto nei confronti di taluni responsabili. Non appena saranno quantificati i danni il Cda convocherà un’assemblea straordinaria per votare l'azione di responsabilità». Infine l’appello decisivo ai soci: «Votate a favore delle nostre proposte perchè altrimenti si getterebbero fuori dalla finestra oltre 130 anni di sacrifici di questa banca».

Paolo Viviani

Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 21 dicembre 2015 

Novara - Forse, più che convinti, “costretti” a dare fiducia al Cda, che ora tira un sospiro di sollievo: via libera a larga maggioranza dai soci alla “nuova” Veneto Banca. Il primo flash dell’Ansa da Volpago di Montello sabato è arrivato alle 15.37: “L'assemblea (straordinaria, ndr) dei soci ha approvato con 11.102 (97%) consensi su 11.430 voti (compresi quelli per delega) la trasformazione della banca in società per azioni. 244 i contrari, 85 gli astenuti”. Sei lunghe ore di lavori che hanno fruttato anche il via libera all’aumento di capitale (da 1 miliardo) - a favore 10.711 soci (97,37%) - e alla quotazione in Borsa (hanno votato sì in 10.067, il 97,33%). Dunque approvato il “pacchetto” - concordato fra Cda e Vigilanza e perorato dalla Banca centrale europea - che, sostanzialmente, ha evitato il commissariamento. Invocato, peraltro, da qualche socio e qualche associazione di consumatori, ma evidentemente ritenuto rischioso dai più. Del resto l’ad Cristiano Carrus aveva parlato chiaro: «La trasformazione in spa è un obbligo di legge, pena la liquidazione coatta amministrativa». Ha riconosciuto difficoltà sostanziali e «di immagine», ma «possiamo farcela: abbiamo numeri, potenzialità e capacità per poter resistere». I lavori si sono svolti sul leit motiv dell’”addio al passato”, più volte sottolineato dal presidente Pierluigi Bolla, «per tornare motore dello sviluppo economico». Sulla svalutazione delle azioni - fissate a 7,3 euro contro i quasi 40 di qualche anno fa, e comunque di fatto oggi invendibili - Bolla ha ricordato che ciò è avvenuto anche presso altre banche. Risparmiatori delusi, se non infuriati, Cda consapevole e per questo sta valutando gli estremi per un’azione di responsabilità nei confronti degli ex amministratori: «Paiono sussistere elementi di fatto e di diritto nei confronti di taluni responsabili. Non appena saranno quantificati i danni il Cda convocherà un’assemblea straordinaria per votare l'azione di responsabilità». Infine l’appello decisivo ai soci: «Votate a favore delle nostre proposte perchè altrimenti si getterebbero fuori dalla finestra oltre 130 anni di sacrifici di questa banca».

Paolo Viviani

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