Nel weekend ancora alta pressione: da mercoledì arriva l'autunno
Attenzione alle nebbie mattutine
"Ormai da una decina di giorni sulla nostra regione persistono condizioni meteo stabili favorite da un esteso anticiclone che interessa tutta l’Europa centrale, con temperature ben superiori alle medie del periodo soprattutto in montagna" spiega il meteorologo Andrea Vuolo.
Le previsioni
"L’alta pressione, come spesso accade nel periodo autunnale, sta determinando anche la formazione di nebbie e nubi basse sulla pianura piemontese, in particolare sui settori centro-orientali con conseguente peggioramento della qualità dell’aria nelle aree maggiormente urbanizzate, insieme a temperature decisamente più contenute laddove i banchi di nebbia riescono a persistere anche nelle ore centrali del giorno.
Nel weekend le temperature risulteranno comprese tra 2 e 9°C nei valori minimi e tra 12 e 17°C nei valori massimi su pianure e colline, con un pomeriggio di domenica anche piuttosto mite e con picchi massimi intorno ai 18-19°C.
A seguire, verso l’inizio della prossima settimana sembra possibile che i massimi dell’anticiclone possano posizionarsi verso il Nord Europa e in particolare sulle Isole britanniche. Una configurazione che causerebbe – in tal caso – la discesa di una massa d’aria fredda di estrazione artica proprio lungo il bordo meridionale dell’anticiclone, in direzione del Mediterraneo. La modellistica numerica inizia infatti a intravedere una fase meteorologicamente molto dinamica tra martedì 12 e giovedì 14 novembre al Centro-Nord, con caratteristiche anche tardo autunnali sul Piemonte.
L’interazione tra la possibile massa d’aria artica in arrivo dai Paesi nord-orientali dell’Europa con un Mediterraneo ancora piuttosto mite in superficie, potrebbe infatti favorire la formazione di una circolazione depressionaria con conseguente ritorno delle precipitazioni sulle regioni del Centro-Nord Italia, in tal caso nevose fino a quote di media montagna su Alpi e Nord Appennino. La previsione, tuttavia, risulta avere ancora un grado di affidabilità piuttosto basso, in quanto i vari modelli meteorologici globali dovranno inquadrare con maggiori dettagli l’asse dell’avvezione fredda in direzione di Alpi e Mediterraneo, il quale rivestirà poi un ruolo cruciale sull’eventuale posizione che andrà ad assumere la (possibile) circolazione ciclonica sull’Italia".