Politica

A Novara il rimpasto di giunta rischia di diventare una "resa dei conti" tra partiti

Un'intervista di Marina Chiarelli ha sollevato un polverone ma l'ex vice sindaco e neo assessore regionale assicura: "Una tempesta in un bicchier d’acqua"

A Novara il rimpasto di giunta rischia di diventare una "resa dei conti" tra partiti
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Qualche giorno fa si è verificato un episodio che ha mandato in fibrillazione l’intero mondo politico novarese. Lo racconta il Corriere di Novara.

Nella foto Marina Chiarelli e il sindaco Canelli

L'intervista di Chiarelli

I fatti. Subito dopo la nomina della nuova giunta regionale, sulle pagine dell’edizione torinese del Corriere della Sera, esce un acuminato ritratto di Marina Chiarelli, firmato da Gabriele Ferraris, che ne ricostruisce il profilo con toni tra l’ironico e il sarcastico. Passano un paio di giorni e, sullo stesso giornale, esce un secondo articolo, una intervista in replica. “Mi leggo le delibere – dichiara Chiarelli parlando di sé - mi arrabbio se arrivano all’ultimo momento, e alle volte non è il merito a non piacermi, ma il metodo: ad esempio, se ci sono cinque associazioni che chiedono un contributo, e tu me ne deludi una, me lo devi motivare, sennò io la delibera non te la voto”.

Le reazioni

Dopo qualche ora di chiacchiericcio, deflagra una reazione senza precedenti.

In una nota firmata dal sindaco e da tutti gli assessori di Lega, Forza Italia e Forza Novara si attacca a testa bassa Chiarelli.

Ecco il testo: "Abbiamo letto con stupore le dichiarazioni della ex collega Marina Chiarelli rilasciate attraverso un’intervista ad un noto quotidiano nazionale. Per comprensione dei lettori contestualizziamo l’accaduto. L’intervista veniva richiesta dalla stessa Chiarelli per replicare ad un precedente articolo in cui, sulla medesima testata, veniva tratteggiato il suo profilo politico. La sollecitazione si era resa necessaria, agli occhi della Chiarelli, per la non certo edificante descrizione dell’abile giornalista il quale, con verve, metteva in luce alcuni episodi che avevano contraddistinto il mandato della neo assessora regionale (rimborsi chilometrici bizzarri, incarichi legali inopportuni, affidamento diretto che portò ad un esposto in Procura firmato dall’opposizione)”.

“Invece di farsi un esame di coscienza – prosegue la nota - l’ex collega, allo scopo di mettere in ombra gli episodi (fatti, non giudizi) raccontati dal giornalista, afferma di non aver votato delibere che, a suo dire, peccavano di favoritismo, erigendosi così a paladina dell’imparzialità. Di tali fatti non abbiamo memoria alcuna, mentre abbiamo memoria di quanto raccontato dal giornalista”.

“Auguriamo all’ex collega – conclude il comunicato - buon lavoro nella nuova esperienza, augurandoci davvero che la sua sia stata solamente un’uscita infelice. Intanto attendiamo (ancora) una telefonata o un messaggio di chiarimento".

Una bomba sganciata proprio nel mezzo di una delicata trattativa sul rimpasto.

L'intervento dell'opposizione

E nella cui scia si infila subito l’opposizione. Il capogruppo del Pd Nicola Fonzo, che ricorda anzitutto come non esista la possibilità che un assessore in carica non voti in giunta una delibera, sottolinea tra l’altro che “la replica del primo cittadino e degli assessori è un copia-incolla delle critiche che il centro sinistra ha rivolto a Chiarelli, durante i suoi due mandati di assessore al Comune di Novara”.

“Li ringraziamo – ironizza Fonzo - per il riconoscimento (anche se tardivo), ma si facciano lo stesso esame di coscienza che loro chiedono al neo assessore regionale”.

Dopo una intera giornata al calor bianco, in serata è arrivata la replica di Chiarelli, in prima persona.

La replica dell'ex vice sindaco

«Sono rimasta davvero meravigliata dalle reazioni esagerate scaturite da una mia chiacchierata con un importante giornalista di un noto quotidiano dove io non ho mai messo in discussione la correttezza e l’operato della Giunta con cui ho sempre orgogliosamente lavorato. Tengo a sottolineare che il ragionamento espresso nell’articolo era circostanziato ad una precisa delibera sull’Istituto della Resistenza. Ben nota non solo perché i quotidiani locali ne avevano dato ampio risalto ma anche perché avevo già sollevato una questione di metodo e ripeto non di merito. Consapevole del prestigioso incarico ottenuto in Regione Piemonte in forza del grande consenso elettorale di Fratelli d’Italia, sono pronta a triplicare il mio impegno per garantire ai cittadini piemontesi ed in particolare a quelli della Provincia di Novara il massimo della valorizzazione del nostro territorio che grazie alla Cultura, il Turismo e lo Sport potranno dotarsi di un’arma in più per cogliere ogni opportunità di sviluppo socio-economico. Mi auguro che questa precisazione possa metter fine ad una tempesta in un bicchiere  d’acqua».

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