Arona La Croce ritira a sorpresa la candidatura per le elezioni
L'ormai ex candidato non ha risparmiato critiche aspre al Pd
Arona La Croce con una mossa a sorpresa destinata a far discutere ritira la sua candidatura per le prossime elezioni amministrative di Arona, rimandate a data da destinarsi a causa dell'emergenza Coronavirus.
Arona La Croce si ritira
E' un comunicato totalmente inaspettato quello con il quale pochi minuti fa il candidato sindaco sostenuto da eterogenee forze politiche aronesi ha ritirato la sua candidatura in vista delle elezioni amministrative della città. Giovanni La Croce lascia dunque la sua corsa per le elezioni, per le quali al momento l'unico candidato ufficializzato resta l'attuale vicesindaco Federico Monti. Di seguito il testo scritto dallo stesso La Croce per annunciare la sua mossa e per spiegare le ragioni della sua scelta.
Le parole di La Croce
"Ritiro la candidatura - scrive l'ex candidato - è arrivato il momento di prendere atto che sono venute meno – mai fossero esistite – le condizioni che mi avevano indotto ad accettare la candidatura a sindaco di Arona nelle imminenti elezioni. Il progetto sperimentale SensoCivico, oggi morto e sepolto sotto il fuoco amico, era nato dall’idea, non mia, di coagulare intorno a una lista e a un candidato, entrambi indipendenti, una pluralità di voci politiche d’opposizione, sia di partito, sia associazionistiche. All’interno di questo quadro mi fu richiesto pressantemente di candidarmi. Accettai non senza titubanze. Non appartenevo al mondo della politica e diffidavo dei suoi riti. L’apporto del Partito Democratico, primo partito d’opposizione, non poteva, però, non costituire l’asse portante del progetto, ferma l’indipendenza e autonomia della lista e del candidato. Di fatto il Pd, che per altro notoriamente gode a livello nazionale delle mie simpatie, a livello locale non ha mai creduto seriamente nel progetto e nella mia persona, al cui comodo traino s era messo solo perché non in grado di esprimere un proprio candidato convincente e condiviso. L’esito disastroso delle ultime due tornate elettorali ne era la cartina di tornasole. Nei fatti, questi tre mesi di campagna hanno visto il contributo fattivo solo delle altre forze, i cui rappresentanti (in stretto ordine alfabetico e non di genere): Luca Bona, Antonello De Stefano, Piero D’Ippolito, Fausto Ferrara, Carlo Intelisano, Antonio Lazzari e Lella Nava, ringrazio per la lealtà e la dedizione dimostratami".
La frecciata nei confronti del Pd
"Il Pd locale non solo è stato assente nel corso di tutto questo periodo - prosegue La Croce - ma quando si è appalesato lo ha fatto unicamente per criticare pubblicamente i miei interventi. Quello che più volte ho definito “fuoco amico”, irritante e snervante, cui non ha mancato di contribuire anche quel gruppo civico che per primo ebbe a sollecitare la mia candidatura. I riti della politica, nella loro esplicazione più deteriore, piano, piano hanno preso il sopravvento sul progetto e sul candidato. Totalmente assente è poi stato il contributo - indispensabile per la campagna elettorale - dei consiglieri di opposizione, di cui si è sentito solo un assordante silenzio. Si è arrivati sino a teorizzare che, stante la congiuntura Covid-19, non si dovesse criticare l’operato dell’amministrazione uscente, nonostante questa, ogni giorno, non perdesse occasione per usare i canali istituzionali dell’emergenza a fini elettorali e assumere provvedimenti in totale contrasto con il programma di SensoCivico, oltre che violativi delle più elementari regole etiche. Mentre a Roma Matteo Salvini sparava bordate contro il Pd al governo, noi ad Arona, secondo la sagace strategia della segreteria locale del medesimo partito, avremmo dovuto ricambiare con un compiacente silenzio. Niente di più tragicamente irrazionale e suicida. Avendo una mentalità vincente non posso che lasciare queste logiche a chi, non essendo mai guarito dalla sindrome di Tafazzi di dalemiana memoria, preferisce la vittoria dell’avversario piuttosto che quella del suo alleato.
L’obiettivo era chiaro: screditare la mia candidatura in attesa di trovarne una alternativa. Non sconfiggere la giunta uscente, mai per altro seriamente criticata nel corso degli ultimi cinque anni".
Ora la palla passa al Pd
"Consegno, dunque - conclude La Croce - nelle mani della segretaria del Pd aronese la responsabilità di esprimere un candidato alternativo, più autorevole, più obbediente e con maggiore sagacia politica della mia, unitamente alla responsabilità, ben più onerosa, di coordinare in prima persona, come si confà a un vero segretario di partito, tutta l’impegnativa attività della campagna elettorale, dimostrando così di sapere portare alla vittoria la propria lista e il proprio candidato. Mi auguro che essa possa saper sconfiggere la corazzata gusmeroliana, anche se le disastrose esperienze passate e l’assenza di proposte e iniziative dimostrata in questi tre mesi non lasciano grandi margini di speranza. Rimango a disposizione delle altre forze per fornire qualsiasi contributo necessitassero, ma non come candidato sindaco. La loro lealtà lo merita. In ogni caso proseguirò come semplice cittadino a presidiare la scena politica aronese, almeno sino a che non si formerà un’opposizione che sappia svolgere la propria funzione. Ringrazio, infine, tutte quelle singole persone, tante, che hanno creduto nel progetto e che non mi hanno mai fatto mancare la loro solidarietà e il loro affetto. Grazie davvero”.