Congresso Regionale del Pd: il novarese Domenico Rossi raccoglie oltre 5 mila voti
Con la chiusura delle urne il presidente della commissione del congresso regionale Rossano Gianoglio ha ufficializzato i risultati del congresso nazionale
Con le riunioni dei Circoli dell’ultimo fine settimana si è chiuso il Congresso Regionale del Partito Democratico. Un percorso unitario che ha visto le diverse mozioni che si stanno confrontando sul piano nazionale convergere in Piemonte sulla figura e sulla proposta politica del consigliere regionale Domenico Rossi.
I voti
Con la chiusura delle urne il presidente della commissione del congresso regionale Rossano Gianoglio ha ufficializzato i risultati del congresso nazionale (che prosegue con le primarie aperte del 26 febbraio) e regionale con Rossi che ha raccolto 5.403 voti su 5.984 votanti pari a più del 90% dei votanti.
Il percorso si concluderà formalmente il prossimo 4 marzo nel corso della prima assemblea regionale durante la quale si eleggeranno anche tutti gli altri organismi regionali e che metteranno il nuovo PD regionale nella condizione di essere completamente operativo. Nel frattempo il Segretario regionale del Partito Democratico del Piemonte prosegue il suo percorso di incontri sul territorio che lo ha portato ad incontrare segretari provinciali, coordinatori di circolo e centinaia di iscritti.
“Ringrazio tutte le iscritte e gli iscritti che mi hanno voluto dare fiducia. Così come tutti i militanti che hanno tenuto aperte le sedi e che si sono fatti carico dell’organizzazione del congresso, importante esercizio democratico” dichiara Rossi. “Ora - prosegue - dobbiamo metterci subito al lavoro, con un autentico spirito unitario, per affrontare al meglio le sfide che ci attendono nel prossimo futuro, a partire dalle amministrative del 2023 e dalle elezioni regionali ed europee del 2024. Facciamo in modo che il PD diventi il perno di un’azione culturale, sociale e politica in Piemonte capace di costruire un’alternativa all’attuale governo. Abbiamo il diritto e il dovere di mandare a casa la giunta Cirio che ha indebolito la sanità pubblica e ha privato la nostra regione di una visione di futuro. Cancelliamo i veti e dialoghiamo con tutti coloro che credono nella sanità pubblica, nella scuola, nella tutela dell’ambiente e che vogliono far ripartire il Piemonte puntando su innovazione, ricerca ed economia circolare”.