Il novarese Rossi presidente della Commissione regionale Legalità
“La politica non abbassi la guardia. La lotta alle mafie sia priorità. Serve un’alleanza con tutte le forze economiche e sociali piemontesi”
Il consigliere regionale novarese, esponente del Partito Democratico, ricoprirà l'importante incarico.
Il novarese Rossi presidente della Commissione regionale Legalità
“Ringrazio i colleghi per la fiducia. Il tema della legalità e della lotta alle mafie è da sempre al centro del mio impegno pubblico. So quanto il fenomeno riguardi la nostra regione in maniera seria come dimostrato in questi anni dalle inchieste, dai processi e dagli approfondimenti dei vari organismi preposti alla prevenzione. Affronterà il mio compito con la determinazione necessaria consapevole che il rischio della sottovalutazione è sempre in agguato, ma non possiamo permettercelo” dichiara il neo eletto Presidente della Commissione Legalità, Domenico Rossi.
“La politica non può limitarsi a inseguire e commentare la cronaca, ma deve mettere in campo tutti i passaggi necessari per prevenire i fenomeni e promuovere la cultura necessaria a sconfiggere le mafie” prosegue il consigliere Dem.
“La Commissione Legalità deve diventare uno strumento operativo al servizio delle politiche regionali oltre che dell’intera comunità e aiutare chi è al governo della Regione a mettere la lotta alle mafie sempre tra le priorità della Giunta e del Consiglio. Per farlo cercherò la collaborazione di tutte le forze politiche, con le quali aprire anche una riflessione sulla riforma della commissione stessa, che ha bisogno di potenziare i suoi strumenti” spiega Rossi.
“Mi impegnerò - conclude il neo eletto presidente - per favorire una sinergia con tutte le istituzioni e le organizzazioni che si occupano di lotta alle mafie e di promozione di una cultura della legalità. Dovremmo aver imparato che non è sufficiente la sola opera di repressione, ma serve una vera e propria rivoluzione culturale che necessità di un’alleanza con le agenzie educative e con tutte le forze economiche e sociali piemontesi”.