negozi in piemonte

Negozi in Piemonte: nell’ultimo decennio le nuove aperture sono calate del 70%

Negozi in Piemonte: nell’ultimo decennio le nuove aperture sono calate del 70%
Pubblicato:
Aggiornato:

I numeri delle aperture dei negozi fisici in Piemonte sono a dir poco negativi. In dieci anni, infatti, le nuove aperture sono calate del 70%. 

Nel corso del 2023, è stato possibile assistere a un’accelerazione particolarmente intensa, con una perdita di quota del 9%, il dato peggiore mai registrato dal 2013. Si tratta di numeri frutto di un’indagine dell’ufficio studi di Confesercenti, che associa al Piemonte un dato sotto la media nazionale per quanto riguarda l’avvio di nuovi negozi sul territorio.

Questi dati sono stati commentati, in occasione di un’intervista rilasciata nel mese di ottobre del 2023 alla testata Torino Today, dal presidente di Confesercenti Piemonte Giancarlo Banchieri, che ha guardato al futuro con poca speranza facendo presente che, in assenza di adeguate misure di aiuto, nel 2030 le nuove aperture su tutta la Regione potrebbero risultare inferiori a 1000.

Banchieri ha altresì sottolineato che neppure negli anni della pandemia, oggettivamente molto difficili per gli imprenditori con un’attività con negozio fisico, era stato raggiunto un livello così basso di nuove aperture.

Ha inoltre posto l’accento sul fatto che, con la desertificazione del commercio di prossimità, i quartieri perdono molto dal punto di vista della sicurezza e della coesione.

I settori con i numeri peggiori

Tra i settori più colpiti quando si parla della riduzione delle nuove aperture di negozi in Piemonte figurano il comparto degli articoli per fumatori, così come le attività che si occupano di vendere articoli da regalo, senza dimenticare i negozi di abbigliamento e quelli di calzature. 

Numeri fortemente negativi anche per le edicole. Degna di nota è anche la situazione critica degli ambulanti. 

Da parte di Banchieri è arrivato, ai tempi della pubblicazione dei dati, il suggerimento di seguire l’esempio comunitario, trasformando il comparto dei negozi e dei mercati in un settore protetto, sulla falsariga di quanto fatto, da parte dell’UE, con l’agricoltura.

A suo dire, infatti, i fondi europei dovrebbero essere destinati anche ai piccoli commercianti.

Un altro punto toccato e spesso al centro dell’attenzione da parte di chi si occupa di tutelare i commercianti è la necessità di mettere a punto una normativa comunitaria finalizzata ad arginare i vantaggi delle grandi piattaforme web.

Il caso di Torino

Il caso di Torino è degno di interesse in quanto dimostra come le istituzioni possano intervenire per dare vita a iniziative finalizzate a tutelare il commercio di prossimità.

In un contesto urbano che, seppur con numeri negativi, rimane comunque molto interessante per via della sua collocazione e per la presenza di musei e luoghi della cultura che attirano ogni giorno un gran numero di turisti - se stai pensando di investire, puoi dare un’occhiata agli annunci di immobili commerciali in vendita a Torino presenti sul celebre portale ImmobiliOvunque - è nato il progetto Torino Compra Vicino.

Si tratta di una campagna, lanciata la scorsa primavera, che ha lo scopo di tutelare i commercianti di prossimità nel capoluogo piemontese. Ideata in collaborazione con Confesercenti e Ascom, ha il supporto della Camera di Commercio del capoluogo piemontese.

Nelle settimane successive al lancio, raggiunto dai giornalisti della testata Futura News, prodotto editoriale del master in giornalismo Giorgio Bocca dell’Università di Torino, il sindaco Lo Russo ha ribadito il ruolo fondamentale dei negozi di prossimità non solo come presidi commerciali, ma anche come baluardi di sicurezza e punti di riferimento per l’aggregazione sociale dei cittadini.

Nell’ambito del progetto Torino Compra Vicino, è prevista la creazione di un albo pubblico con l’elenco delle botteghe di prossimità aventi interesse pubblico. In programma sono previste anche iniziative di stampo turistico e culturale, così come percorsi di natura partecipativa finalizzati al coinvolgimento degli abitanti dei quartieri.

Dopotutto, come evidenziato anche dall’assessora al Commercio Paola Chiavarino, i negozi di quartiere sono dei veri e propri luoghi di fiducia.

Seguici sui nostri canali