Trasporto intermodale: il trasporto combinato accompagnato e non accompagnato
Negli ultimi tempi, nel settore logistica e trasporti, si sta sempre più parlando di trasporto intermodale; il motivo di questo crescente interesse è dovuto al fatto che si tratta di una tipologia di trasporto che ha diversi vantaggi, non ultimo quella di essere una modalità di trasporto che risulta essere tra le più ecosostenibili, una caratteristica di non secondaria importanza in questo contesto storico in cui l’attenzione alle tematiche ambientali è particolarmente viva.
Trasporto intermodale: cos’è?
Quando parliamo di trasporto intermodale, si fa riferimento a una ben definita modalità di trasferimento delle merci che si caratterizza per il fatto che queste ultime vengono portate da un punto di partenza sino a una destinazione finale ricorrendo a due o più mezzi di trasporto di diversa tipologia (camion, navi, treni ecc.) utilizzando le UTI, ovvero le Unità di Trasporto Intermodali (ovvero container, semirimorchi o casse mobili).
Per parlare di trasporto intermodale non è sufficiente che si utilizzino modalità di trasporto diverse, è infatti necessario che vi sia il ricorso a una UTI, evitando la rottura di carico; quest’ultima si verifica quando un mezzo di trasporto si ferma in un magazzino, la merce viene scaricata a terra dopodiché viene caricata di nuovo su un altro mezzo di trasporto. Se si utilizzano due (o più) modalità di trasporto diverse, ma vi è rottura di carico, si rimane nell’ambito del trasporto multimodale.
Il trasporto intermodale quindi è una forma di trasporto multimodale (combinazione di mezzi trasporto diversi, per esempio camion-treno) senza rottura di carico.
Il trasporto combinato
Una tipologia particolare di trasporto intermodale è il cosiddetto trasporto combinato, forma che è soprattutto impiegata quando le merci devono percorrere tragitti di media e lunga distanza.
Si parla di trasporto combinato per indicare un trasporto intermodale in cui la parte più lunga del tragitto è rappresentata dal trasporto su rotaia oppure per mare o vie d’acqua interne, ma che prevede che il tragitto iniziale e quello finale avvengano su strada; i tragitti su gomma devono essere il più brevi possibile.
Questo tipo di trasporto è finalizzato agli obiettivi della Comunità europea che puntano a ridurre la circolazione stradale, riducendo di conseguenza la quota di emissioni inquinanti e nocive per la salute e aumentando la sicurezza stradale.
Trasporto combinato accompagnato e non accompagnato
Si distinguono due categorie di trasporto combinato:
- Trasporto Combinato Accompagnato (TCA)
- Trasporto Combinato non Accompagnato (TCnA).
Il TCA si caratterizza per il fatto che il mezzo stradale che trasporta l’Unità di Trasporto Intermodale viene trasbordato del tutto sul nuovo mezzo di trasporto; in sostanza sul nuovo mezzo vengono trasbordati sia la UTI che la sezione di guida e l’autista.
Il TCnA, invece, si caratterizza per il fatto che si ha il trasporto della sola UTI, senza trasbordo della motrice e senza autista. Una volta che la UTI raggiunge il terminal di destinazione, viene trasportata da un mezzo stradale fino al luogo di destinazione finale.
Come facilmente si può intuire, stiamo parlando di modalità di trasporto che richiedono una grande professionalità e una notevole organizzazione a livello logistico; è quindi fondamentale ricorrere ad aziende altamente specializzate come per esempio Cippà Trasporti, azienda leader del settore che effettua trasporti merci in Europa e in Paesi extraeuropei; visita il sito per approfondire l’argomento.