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Come ideare un impianto elettrico a regola d’arte

Come ideare un impianto elettrico a regola d’arte
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Come ideare un impianto elettrico a regola d’arte? L’impianto elettrico va progettato a regola d’arte. Inutile girarci intorno, serve un professionista in grado di pensarlo in ogni minimo dettaglio, adattandolo alle richieste e alle esigenze del cliente. Spendere del tempo in più per la sua progettazione potrebbe portare ad evitare ipotetici problematiche in futuro, ossia in fase di realizzazione oppure addirittura quando ormai tutto è stato fatto. Tutto ovviamente gira intorno al quadro elettrico: ormai quasi tutte le abitazioni di costruzione più o meno recente hanno due centralini. Il primo all’esterno e indicante i consumi, il secondo all’interno dell’abitazione con gli interruttori e i classici salvavita. Facciamo attenzione: per installare un impianto a norma di legge serve rivolgersi ad un professionista iscritto all’Albo regionale degli Installatori elettrici, oppure ad Unae (Istituto di qualificazione delle imprese d’installazione di impianti) e Anie (Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche).

Comfort e sicurezza

La norma V3 ha introdotto tre livelli di differenziazione di comfort e sicurezza. Iniziamo dal primo, ossia uno standard minimo, in cui è garantita la distribuzione uniforme dei punti presa lungo le pareti. Significa minimo sei prese per i cavi televisivi, due punti per il bagno, ecc. Passiamo al secondo livello: i limiti imposti dal primo devono essere rispettati e inoltre va garantita l’installazione di un sistema di controllo dei carichi. Di che si tratta? Tramite dei relè di potenza l’impianto andrà a scollegare dei carichi ritenuti non prioritari nel caso in cui il consumo totale dell’abitazione superi la soglia massima prevista. Tradotto significa che l’uso contemporaneo di lavatrice, lavastoviglie, forno, phon e albero di Natale potrebbe comportare il superamento del limite di corrente elettrica utilizzabile. E allora, per evitare l’interruzione della corrente, si utilizza il controllo dei carichi, andando a spegnere quelli meno utili.

Come ideare un impianto elettrico a regola d’arte?

Terzo e ultimo standard, eccoci dunque alla domotica. Oltre al controllo e alla gestione dei carichi sono previsti scenari luminosi per la gestione della luce, la gestione delle temperature (anche locale per locale), l’automazione delle tapparelle, il controllo da remoto, la diffusione sonora, la rilevazione dei fumi e degli incendi, il sistema antiallagamento o di rilevazione di eventuali fughe di gas. Per definire un impianto di terzo livello non è necessario avere tutte queste caratteristiche, bastano soltanto quattro di queste per rientrare nella classificazione degli standard maggiormente elevati.

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