Scuola: 400 cattedre scoperte in provincia di Novara, sotto accusa il sistema di reclutamento
I sindacati denunciano la penalizzazione per i docenti precari e l'assenza di trasparenza
Continua la protesta dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali del Comparto Scuola che denunciano come, nei 42 istituti della provincia di Novara, l’anno scolastico sia iniziato con un totale di oltre 400 cattedre scoperte.
Nell'immagine da sinistra Domenico Amoruso, Giovanni Pace, Concetta Mazzone, Michele Colecchia e Laura Razzano
Scuola: 400 cattedre scoperte in provincia di Novara
Questo, come racconta il Corriere di Novara, il problema che si è cercato di affrontare nel corso della conferenza stampa di martedì 10 settembre, tenutasi nell’aula magna dell’Iti Omar, dove le sigle sindacali hanno sintetizzato le contraddizioni legate alla penalizzazione dei docenti precari nell’assegnazione delle cattedre.
Ad emergere, prime fra tutti, le lacune di un sistema di reclutamento basato sull’utilizzo di un algoritmo (quello dell’informatizzazione per le nomine delle supplenze) che, oggi, non garantisce la trasparenza delle convocazioni in presenza impiegate nell’era pre-Covid. Ne è un esempio, infatti, il caso della cosiddetta scelta “al buio” cui sono stati costretti i docenti che, a partire dallo scorso 26 luglio, si sono trovati a selezionare 150 scuole senza informazioni di dettaglio inerenti l’effettivo numero di posti liberi, il tipo di insegnamenti e l’entità della consistenza oraria.
Uno scenario reso più instabile dall’applicazione delle riserve e delle preferenze sui posti assegnati. «Il risultato - ha affermato Domenico Amoruso, segretario generale Cisl Scuola Piemonte Orientale - è una schiera di docenti indignati e ancora precari, spesso da più di 20 anni, nonostante gli alti punteggi raggiunti. Per cambiare la situazione - ha sottolineato lo stesso Amoruso - chiediamo di rivedere il metodo di reclutamento facendo sì che si basi sia sui concorsi pubblici, sia sulle assunzioni tramite le GPS (Graduatorie Provinciali di Supplenza) ovvero l’unico modo per andare a coprire tutti i posti disponibili e risolvere concretamente la questione del precariato».
Il tema del rinnovo delle graduatorie
Sul tavolo, anche l’annoso tema del rinnovo delle graduatorie previsto sempre in prossimità dell’estate.
«In questo caso, l’assenza di parte del personale amministrativo ormai in ferie e il fatto che le graduatorie escano già come definitive portano ad avere una serie di nomine fittizie, dovute a titoli non correttamente verificati a causa dei tempi strettissimi» ha spiegato la responsabile territoriale Uil Scuola Rua Novara/Vco, Concetta Mazzone, lamentando inoltre mancanza di continuità nell’appaltare ogni anno il sistema di informatizzazione a una ditta diversa.
A riassumere i punti chiave contenuti nella lettera che i sindacati della scuola hanno indirizzato all’Ust - Ufficio Scolastico Territoriale di Novara (in attesa dell’incontro fissato, forse, per il 1° ottobre), è il segretario provinciale Flc Cgil Novara/Vco, Luigi Michele Colecchia, che ha ricordato la necessità di rimuovere dalle graduatorie gli insegnanti passati di ruolo ai quali, quindi, non è più possibile conferire supplenze; di procedere con la pubblicazione delle disponibilità in tempi utili; di stabilizzare il personale precario, «a cui viene richiesto di abilitarsi spendendo fino a 3 mila euro in corsi di formazione, con il rischio di continuare a fare concorsi rimanendo precari» ha specificato Colecchia.
Particolare attenzione, infine, è stata riservata alla domanda di trasparenza assoluta nella designazione delle nomine, «evitando così di produrre graduatorie falsate che danno la precedenza a chi ha effettuato il servizio civile piuttosto che a chi è in possesso di titoli professionali e di maggiore esperienza» ha aggiunto Laura Razzano, coordinatrice provinciale della Gilda degli insegnanti di Novara.
Tante, dunque, le ripercussioni attese su studenti, famiglie e scuole di ogni ordine e grado, senza contare la carenza di insegnanti di sostegno.
«In Italia, il servizio di insegnamento è svolto al 30% dai supplenti che, stando a dati recenti, coprono circa 250 mila delle 800 mila cattedre complessive - ha puntualizzato Giovanni Pace, segretario regionale Snals Piemonte -. Una categoria che merita rispetto e grazie alla quale possiamo fare della scuola un bene comune. Al momento - ha concluso -, ci ritroviamo con graduatorie esaurite e posti vacanti, lasciando direttamente ai dirigenti scolastici il compito di attingere dalle graduatorie d’istituto».
La dirigente Ust Motisi: «Garantito il rispetto delle disposizioni di legge»
«Sono pervenuti presso l’Ufficio Scolastico Territoriale di Novara numerosi reclami e segnalazioni relativi agli esiti dei turni di nomina che si riferiscono principalmente alle seguenti problematiche: nomina attribuita a un candidato con punteggio notevolmente più basso o comunque in posizione inferiore rispetto a quella occupa dal segnalante; attribuzione di nomina diversa da quella prospettata dall’aspirante».
La dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Giuseppina Motisi replica alle tante proteste giunte in questi giorni. «In relazione alla prima casistica, si precisa che, in virtù delle disposizioni di legge, sussistono posizioni che accedono alla nomina non per diritto di graduatoria ma per diritto di riserva». E «l’Ufficio Scolastico, nel diffondere sia le graduatorie GPS sia l’esito dei turni di nomina, deve operare garantendo il rispetto di tutte le disposizioni normative».
Quanto alla seconda categoria di reclami, Motisi ricorda come il sistema, «nell’elaborazione del turno di nomina attraverso quello che ormai comunemente è definito “algoritmo”, assume a punto di riferimento le preferenze espresse dai vari candidati. Pertanto, nel momento in cui, nello scorrimento delle posizioni per ordine di graduatoria, viene assunta in elaborazione la posizione dell’interessato, il sistema informativo, se non individua, fra le preferenze espresse nella domanda, le sedi ancora non occupate dai candidati che lo precedono per punteggio, preferenza, riserva o precedenza, non assegna alcun incarico e considera l’aspirante rinunciatario per quella classe di concorso».
Peraltro, sottolinea, «l’algoritmo non opera in maniera irrazionale, ma in applicazione di disposizioni di legge».