«A Como siamo pronti alla battaglia»

«A Como siamo pronti alla battaglia»
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Parola d’ordine continuità. Dopo essersi rialzato il Novara corre veloce verso la difficile trasferta sul campo del fanalino di coda Como. Un impegno tutt’altro che semplice, contro una squadra non certo rassegnata. 

E ultimamente i confronti con i lariani sono stati avari di soddisfazioni: «Da quando sono a Novara con loro ho avuto solo dispiaceri - conferma Agostino Garofalo - Abbiamo ancora in mente la brutta prestazione dell’andata e vogliamo riscattarla. Il Como è una squadra in salute e l’ha dimostrato a Trapani. E’ vivo e sta facendo punti. Ci aspetta una battaglia, ma per noi sarebbe troppo importante dare continuità in questa difficile trasferta. Subito dopo avremo due partite in casa e dobbiamo sfruttare il momento». Baroni può puntare sulle motivazioni del suo gruppo, in particolare del terzino sinistro campano, passato da possibile partente a valore aggiunto per questo girone di ritorno: «Ora sto bene fisicamente - ammette - Ho superato il problema al polpaccio e sono contento di poter dare una mano ai miei compagni per inseguire questo sogno. Le voci di una mia partenza a gennaio? Sono sempre stato tranquillo. La mia volontà è sempre stata quella di rimanere, ho sempre sentito la fiducia del direttore e del tecnico e l’affetto del presidente e della gente. Io e la mia famiglia stiamo benissimo a Novara e penso di aver dimostrato quanto ci tengo a questa maglia». Garofalo, che ha il contratto in scadenza a giugno, spera in una chiamata della società per prolungare il suo impegno: «Non nego che mi piacerebbe restare - conferma Agostino - Ma adesso devo pensare solamente a scendere in campo quando il mister mi chiamerà in causa». La vittoria con l’Avellino è stata un autentico toccasana per il gruppo: «Tranne che a Modena le prestazioni ci sono sempre state - spiega Agostino - Siamo stati bravi a non disunirci. Qui c’è un grande gruppo, che è la cosa più importante specialmente in serie B perchè i valori si sono livellati. La società ha scelto prima che giocatori importanti uomini veri. Solo così puoi uscire dai momenti bui».  Si avvicina il momento clou della stagione e il Novara vuole recitare la sua parte: «Pensiamo al nostro cammino - conclude Garofalo - Marzo sarà un mese importante e noi cercheremo di fare il massimo per ottenere il miglior piazzamento finale».

Anche per Magnus Troest si tratta di un bel periodo, tanto da prendersi gli elogi del suo allenatore: «Mi sento bene a livello fisico e mentale - sottolinea il centrale danese - So però che il campionato è ancora lungo e bisogna continuare così, mezza stagione non è sufficiente. Sta per arrivare la parte difficile e c’è da stare sul pezzo». Troest ha un conto aperto da saldare, dopo il gol ingiustamente annullato a Chiavari: «Peccato, ci avrebbero dato qualche punto in più. Ma non importa, si guarda avanti. Spero di farne altri, ancora più importanti». Con l’addio di Poli si è scissa la coppia centrale forse più forte della serie B: «E’ un grande giocatore e ha fatto benissimo - ammette il danese - Poli si può capire, aveva la possibilità di andare in serie A e ogni tanto bisogna fare scelte difficili. Ma nel Novara ci sono altri giocatori di qualità. Vicari, Dell’Orco, Ludi e tra poco Mantovani». L’ambizione è quella di tornare un giorno in serie A: «Ogni giocatore ha il bisogno di arrivare il più in alto possibile - commenta Troest - Penso a fare bene con questa maglia, poi chissà forse in futuro con il Novara...».

 Al “Sinigaglia” si preannuncia una partita bloccata: «Non si sa mai, magari una delle due squadre farà gol dopo 5 minuti...». Si spera quella azzurra, visto che finora quando è andata sotto non è mai riuscita a recuperare: «Quando vai sotto le squadre si chiudono di più e diventa più difficile trovare spazio - conclude - Ma anche un po’ di sfortuna ci ha messo lo zampino».

Paolo De Luca

Parola d’ordine continuità. Dopo essersi rialzato il Novara corre veloce verso la difficile trasferta sul campo del fanalino di coda Como. Un impegno tutt’altro che semplice, contro una squadra non certo rassegnata. 

E ultimamente i confronti con i lariani sono stati avari di soddisfazioni: «Da quando sono a Novara con loro ho avuto solo dispiaceri - conferma Agostino Garofalo - Abbiamo ancora in mente la brutta prestazione dell’andata e vogliamo riscattarla. Il Como è una squadra in salute e l’ha dimostrato a Trapani. E’ vivo e sta facendo punti. Ci aspetta una battaglia, ma per noi sarebbe troppo importante dare continuità in questa difficile trasferta. Subito dopo avremo due partite in casa e dobbiamo sfruttare il momento». Baroni può puntare sulle motivazioni del suo gruppo, in particolare del terzino sinistro campano, passato da possibile partente a valore aggiunto per questo girone di ritorno: «Ora sto bene fisicamente - ammette - Ho superato il problema al polpaccio e sono contento di poter dare una mano ai miei compagni per inseguire questo sogno. Le voci di una mia partenza a gennaio? Sono sempre stato tranquillo. La mia volontà è sempre stata quella di rimanere, ho sempre sentito la fiducia del direttore e del tecnico e l’affetto del presidente e della gente. Io e la mia famiglia stiamo benissimo a Novara e penso di aver dimostrato quanto ci tengo a questa maglia». Garofalo, che ha il contratto in scadenza a giugno, spera in una chiamata della società per prolungare il suo impegno: «Non nego che mi piacerebbe restare - conferma Agostino - Ma adesso devo pensare solamente a scendere in campo quando il mister mi chiamerà in causa». La vittoria con l’Avellino è stata un autentico toccasana per il gruppo: «Tranne che a Modena le prestazioni ci sono sempre state - spiega Agostino - Siamo stati bravi a non disunirci. Qui c’è un grande gruppo, che è la cosa più importante specialmente in serie B perchè i valori si sono livellati. La società ha scelto prima che giocatori importanti uomini veri. Solo così puoi uscire dai momenti bui».  Si avvicina il momento clou della stagione e il Novara vuole recitare la sua parte: «Pensiamo al nostro cammino - conclude Garofalo - Marzo sarà un mese importante e noi cercheremo di fare il massimo per ottenere il miglior piazzamento finale».

Anche per Magnus Troest si tratta di un bel periodo, tanto da prendersi gli elogi del suo allenatore: «Mi sento bene a livello fisico e mentale - sottolinea il centrale danese - So però che il campionato è ancora lungo e bisogna continuare così, mezza stagione non è sufficiente. Sta per arrivare la parte difficile e c’è da stare sul pezzo». Troest ha un conto aperto da saldare, dopo il gol ingiustamente annullato a Chiavari: «Peccato, ci avrebbero dato qualche punto in più. Ma non importa, si guarda avanti. Spero di farne altri, ancora più importanti». Con l’addio di Poli si è scissa la coppia centrale forse più forte della serie B: «E’ un grande giocatore e ha fatto benissimo - ammette il danese - Poli si può capire, aveva la possibilità di andare in serie A e ogni tanto bisogna fare scelte difficili. Ma nel Novara ci sono altri giocatori di qualità. Vicari, Dell’Orco, Ludi e tra poco Mantovani». L’ambizione è quella di tornare un giorno in serie A: «Ogni giocatore ha il bisogno di arrivare il più in alto possibile - commenta Troest - Penso a fare bene con questa maglia, poi chissà forse in futuro con il Novara...».

 Al “Sinigaglia” si preannuncia una partita bloccata: «Non si sa mai, magari una delle due squadre farà gol dopo 5 minuti...». Si spera quella azzurra, visto che finora quando è andata sotto non è mai riuscita a recuperare: «Quando vai sotto le squadre si chiudono di più e diventa più difficile trovare spazio - conclude - Ma anche un po’ di sfortuna ci ha messo lo zampino».

Paolo De Luca

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