Alle partite di altre nazioni solo per fare violenza: sono i 5 ultras francesi arrestati sabato

Alle partite di altre nazioni solo per fare violenza: sono i 5 ultras francesi arrestati sabato
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NOVARA – Partivano dalla Francia per venire in Italia a seguire una partita di serie B, non per tifare, come si potrebbe pensare e come il gruppetto ha cercato di far credere, ma solo per fare violenza fine a se stessa, per cercare lo scontro con i supporters della squadra con cui sono in qualche modo ‘gemellati’ in Italia.

Protagonisti il gruppetto di tifosi francesi dell’Olympique Marsiglia fermati sabato 12 settembre, poco prima del match Como-Livorno ospitato allo stadio Piola di Novara, vista l’indisponibilità dello stadio della cittadina lombarda.

I supporters sono stati bloccati poco dopo l’uscita da Vercelli Est dell’autostrada, nei pressi di un bar della zona di Cameriano. Viaggiavano a bordo di una Peugeot. La Polizia, che aveva organizzato un articolato servizio di controllo per il match, li ha notati e fermati. Dal controllo, all’interno di uno zaino, è uscito di tutto: un taglierino, un coltello, uno sfollagente telescopico, un tubo di ferro lungo 51 centimetri e dal diametro di 3, sette petardi, un tirapugni, un’asta telescopica estensibile in metallo e molto altro.

I cinque, che sono stati arrestati e sottoposti a un Daspo della durata di cinque anni, periodo in cui non potranno assistere a eventi sportivi, sono francesi di origine maghrebina e sedicenti tifosi. Dal momento che, come sottolineato questa mattina dal Questore di Novara, Gaetano Todaro, il loro obiettivo era solo quello di fare violenza. “Cercavano lo scontro e, per questa ragione, avevano trovato un collegamento con un gruppo di ultras della cittadina toscana”. Ultras livornesi, cui, probabilmente, sarebbe toccato il compito di procurare ai transalpini i biglietti per entrare allo stadio, visto che, con un precedente Daspo da cui erano gravati (rimediato a Napoli un paio di anni fa), i cinque non avrebbero potuto acquistarli.

Come anticipato si tratta di sedicenti tifosi. Gli stessi inquirenti reputano questi cinque fermati solo come cinque violenti a tutti i costi, che, periodicamente, si dedicano a questo: varcare i propri confini, scegliere una partita e in questa cercare lo scontro. Oltre ai cinque arrestati è stato denunciato anche un minorenne per il medesimo reato degli adulti. Si sono giustificati dicendo che non sapevano nulla e che lo zaino era del ragazzo. Il minorenne, a sua volta, ha riferito di non conoscere il contenuto della borsa. L’arresto è stato convalidato dal Gip, ma i cinque sono stati rimessi in libertà e rimandati in Francia. A finire denunciato anche un italiano residente nel Milanese, che, stando alla Questura, avrebbe fatto da appoggio ai marsigliesi a ridosso dello stadio novarese.

Monica Curino


NOVARA – Partivano dalla Francia per venire in Italia a seguire una partita di serie B, non per tifare, come si potrebbe pensare e come il gruppetto ha cercato di far credere, ma solo per fare violenza fine a se stessa, per cercare lo scontro con i supporters della squadra con cui sono in qualche modo ‘gemellati’ in Italia.

Protagonisti il gruppetto di tifosi francesi dell’Olympique Marsiglia fermati sabato 12 settembre, poco prima del match Como-Livorno ospitato allo stadio Piola di Novara, vista l’indisponibilità dello stadio della cittadina lombarda.

I supporters sono stati bloccati poco dopo l’uscita da Vercelli Est dell’autostrada, nei pressi di un bar della zona di Cameriano. Viaggiavano a bordo di una Peugeot. La Polizia, che aveva organizzato un articolato servizio di controllo per il match, li ha notati e fermati. Dal controllo, all’interno di uno zaino, è uscito di tutto: un taglierino, un coltello, uno sfollagente telescopico, un tubo di ferro lungo 51 centimetri e dal diametro di 3, sette petardi, un tirapugni, un’asta telescopica estensibile in metallo e molto altro.

I cinque, che sono stati arrestati e sottoposti a un Daspo della durata di cinque anni, periodo in cui non potranno assistere a eventi sportivi, sono francesi di origine maghrebina e sedicenti tifosi. Dal momento che, come sottolineato questa mattina dal Questore di Novara, Gaetano Todaro, il loro obiettivo era solo quello di fare violenza. “Cercavano lo scontro e, per questa ragione, avevano trovato un collegamento con un gruppo di ultras della cittadina toscana”. Ultras livornesi, cui, probabilmente, sarebbe toccato il compito di procurare ai transalpini i biglietti per entrare allo stadio, visto che, con un precedente Daspo da cui erano gravati (rimediato a Napoli un paio di anni fa), i cinque non avrebbero potuto acquistarli.

Come anticipato si tratta di sedicenti tifosi. Gli stessi inquirenti reputano questi cinque fermati solo come cinque violenti a tutti i costi, che, periodicamente, si dedicano a questo: varcare i propri confini, scegliere una partita e in questa cercare lo scontro. Oltre ai cinque arrestati è stato denunciato anche un minorenne per il medesimo reato degli adulti. Si sono giustificati dicendo che non sapevano nulla e che lo zaino era del ragazzo. Il minorenne, a sua volta, ha riferito di non conoscere il contenuto della borsa. L’arresto è stato convalidato dal Gip, ma i cinque sono stati rimessi in libertà e rimandati in Francia. A finire denunciato anche un italiano residente nel Milanese, che, stando alla Questura, avrebbe fatto da appoggio ai marsigliesi a ridosso dello stadio novarese.

Monica Curino


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